HERSH TORNA SUL LUOGO DEL DELITTOA un anno di distanza dall'attentato ai gasdotti Nordstream 1 e 2, Hersh torna sull'argomento con un nuovo articolo, nel quale ribadisce la tua tesi aggiungendo alcuni dettagli.
I sabotatori avevano preparato il piano da tempo, da ben prima del 24 febbraio 2022, giorno in cui la Russia invase l'Ucraina. Secondo il piano ufficiale che circolava tra la Casa Bianca e la CIA, infatti, l'attentato sarebbe dovuto avvenire prima dell'invasione dell'Ucraina. Addirittura, la motivazione ufficiale era che doveva servire a impedire l'invasione dell'Ucraina mettendo in atto un colpo che mostrasse a Putin tuuta la potenza degli Stati Uniti e lo scoraggiasse dall'intraprende qualsiasi avventura in Ucraina. Ma non andò così. La luce verde dalla Casa Bianca non arrivò, Putin invase l'Ucraina e alla fine l'attentato si materializzò, ma solo diversi mesi dopo. Apparve chiaro, allora, che il sabotaggio del Nordstream non aveva niente a che fare con il desiderio della Casa Bianca di prevenire l'invasione dell'Ucraina, ma molto più banalmente di separare la Germania dalla Russia e dalla sua energia:
"L’amministrazione Biden ha fatto saltare in aria i gasdotti, ma l’azione ha avuto poco a che fare con la vittoria o con la fine della guerra in Ucraina. È il risultato dei timori alla Casa Bianca che la Germania vacillasse e riaprisse i rubinetti del gas russo – e che la Germania e poi la NATO, per ragioni economiche, cadessero sotto l’influenza della Russia e delle sue vaste ed economiche risorse naturali. E così seguì il timore finale: che l’America perdesse il suo primato di lunga data nell’Europa occidentale".
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