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sabato 9 dicembre 2023

TUMORI: PREVEDERE CANCRO OVAIO CON ANNI D'ANTICIPO, SPERANZA DA STUDIO ITALIANO =

 MERCOLEDÌ 06 DICEMBRE 2023 13.40.05


TUMORI: PREVEDERE CANCRO OVAIO CON ANNI D'ANTICIPO, SPERANZA DA STUDIO ITALIANO =

ADN0689 7 CRO 0 ADN CRO RLO NAZ TUMORI: PREVEDERE CANCRO OVAIO CON ANNI D'ANTICIPO, SPERANZA DA STUDIO ITALIANO = Da ricerca Humanitas possibile svolta, 'nei tamponi del Pap test alterazioni molecolari spia' Milano, 6 dic. (Adnkronos Salute) (EMBARGO ALLE 20) - Prevedere il cancro dell'ovaio con anni di anticipo, anche una decina, grazie a un'analisi genetica condotta sui campioni prelevati per il Pap test. Dalla ricerca italiana targata Humanitas arriva una "scoperta che potrebbe cambiare l'approccio alla malattia: il sogno di una diagnosi precoce per il tumore ovarico è oggi un passo più vicino alla realtà", annunciano dall'Irccs milanese che riporta i risultati di uno studio pubblicato su 'Science Translational Medicine'. Il lavoro apre a un esame del Dna in grado di "identificare la presenza di alterazioni molecolari specifiche del cancro all'ovaio" molto prima che la patologia si manifesti, sfruttando i tamponi usati per il comune test di screening dei tumori del collo dell'utero. In Italia - spiegano gli esperti Humanitas - ogni anno vengono diagnosticati più di 5mila nuovi casi di tumore all'ovaio, pazienti che si aggiungono alle circa 30mila donne già in cura per la malattia. La forma più frequente è il carcinoma ovarico sieroso ad alto grado (Hgsoc), che costituisce il 70% di tutte le diagnosi e rappresenta la tipologia più aggressiva e letale, spesso resistente ai farmaci chemioterapici anche perché individuata in fase avanzata. I sintomi del cancro all'ovaio sono infatti difficili da riconoscere, ma la diagnosi precoce fa la differenza tra la vita e la morte: la sopravvivenza a 5 anni passa dal 30% per i tumori scoperti al terzo stadio a oltre il 90% per quelli identificati al primo stadio. "Cambiare la nostra capacità di fare diagnosi precoce significa cambiare le possibilità di cura - affermano Maurizio D'Incalci, professore di Farmacologia dell'Humanitas University e responsabile del Laboratorio di Farmacologia antitumorale dell'Istituto clinico Humanitas, e Sergio Marchini, a capo dell'Unità di Genomica traslazionale Humanitas, che hanno ideato e coordinato lo studio - ed è quello che crediamo sia possibile fare grazie a un approccio innovativo, implementabile su larga scala e non invasivo". Cioè "utilizzando i tamponi dei Pap test e applicando tecniche di analisi genomica in grado di identificare un'importante firma molecolare di questo tumore: la sua instabilità genomica". (segue) (Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 06-DIC-23 13:40 NNNN

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