MARTEDÌ 09 LUGLIO 2024 16.56.35
== Agostino: Motivazioni Madonia, "Depistaggio istituzionale" =
== Agostino: Motivazioni Madonia, "Depistaggio istituzionale" = (AGI) - Palermo, 9 lug. - Depositate le motivazioni con le quali lo scorso 5 ottobre i giudici della Corte d'assise d'appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino, hanno confermato l'ergastolo al boss Nino Madonia per l'omicidio del poliziotto Nino Agostino, e della moglie incinta, Ida Castelluccio, uccisi a colpi di pistola il 5 agosto 1989. Un omicidio connesso alla sua attivita' di 'cacciatore di latitanti' e testimone scomodo, perche' avrebbe visto il boss Madonia con l'ex numero tre del Sisde Bruno Contrada e il poliziotto Gianni Aiello, 'Faccia da mostro'. Una sentenza che diede parziale ristoro alla sete di verita' al papa' Vincenzo Agostino, morto lo scorso 21 aprile, a 87 anni, con la sua lunga barba bianca, reclamante giustizia piena. Un capitolo delle 562 pagine delle motivazioni visionate da AGI, e' dedicato al "Depistaggio istituzionale". Diversi, afferma il dispositivo, "sono gli esponenti istituzionali cui puo' addebitarsi di avere scientemente o per negligenza ritardato o fuorviato lo sviluppo delle indagini, con silenzi, omissioni, reticenze o addirittura interventi di manipolazione o soppressione delle fonti di prova". Basti rammentare, per i giudici, "le reticenze o le tardive e parziali ammissioni" di Elio Antinoro, del commissariato presso il quale Agostino prestava servizio, "il quale minimizza i compiti dell'agente al punto di tacere mansioni che pure risultavano dai fogli di servizio, come il servizio di vigilanza al Reparto Detenuto dell'Ospedale Civico o quello di addetto all'ascolto delle intercettazioni; e nega che Agostino fosse motivato e propositivo sul lavoro e che avesse interesse per l'attivita' investigativa, salvo ammettere solo nel 2016 che un paio di volte gli aveva prospettato di avere la possibilita' di raccogliere informazioni di interesse investigativo, affrettandosi pero' a dire che tale evenienza non si concretizzo' mai". Antinoro, inoltre, "ha taciuto, fino al 2016, sulla diffusione di elenchi nominativi di latitanti mafiosi, con annesse taglie, distribuite presso i commissariati di polizia, incluso quello di San Lorenzo, da funzionari del Sisde; come ha taciuto, fino al 2016, sul coinvolgimento dell'agente Agostino in un servizio delicato e assolutamente riservato come quello di scorta al sedicente collaboratore Alberto Volo". Cosi' come per anni, incalzano i giudici nelle motivazioni della sentenza d'appello, "ha taciuto sull'incontro con il giudice Falcone e sulla domanda da questi rivoltagli se ritenesse che l'omicidio Agostino avesse qualcosa a che vedere con l'indagine che stavano conducendo sulla base delle rivelazioni del predetto Volo: un interrogativo del quale Antinoro non sa dare alcuna spiegazione". (AGI)Mrg (Segue) 091656 LUG 24 NNNN
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