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venerdì 27 aprile 2012

IMMIGRATI: 'ITALIANI PER AMORE', PIU' RAPIDA CITTADINANZA PER MATRIMONIO


IMMIGRATI: 'ITALIANI PER AMORE', PIU' RAPIDA CITTADINANZA PER MATRIMONIO =
CIRCA 20MILA STRANIERI L'ANNO DIVENTANO 'CITTADINI' GRAZIE A
NOZZE CON ITALIANI

Roma, 27 apr. (Adnkronos) - 'Italiani per amore'. Sono circa
ventimila gli stranieri che ogni anno che prendono la cittadinanza
tricolore grazie a un matrimonio con un italiano. Per questi nuovi
cittadini, dal primo giugno la procedura per sara' piu' veloce, grazie
a una direttiva del ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri,
pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che affida l'esame delle domande -
finora gestito a livello centrale dal ministero dell'Interno - alle
Prefetture.

"Il consistente e perdurante afflusso di cittadini stranieri nel
territorio nazionale - scrive il ministro nella circolare - ha
prodotto, tra gli altri effetti, un sensibile incremento dei
procedimenti di conferimento della cittadinanza, sia per matrimonio
che per residenza, assegnati dalla legge alla competenza dello Stato
e, per esso al ministero dell'Interno, a motivo della rilevanza degli
interessi pubblici da tutelare, inerenti anche alla sicurezza
nazionale, e della conseguenziale peculiarita' degli adempimenti
istruttori".

"E' ragionevole presumere - aggiunge il ministro - che negli
anni a venire il fenomeno tornera' a crescere", poiche' "sono in
aumento sia i nuclei familiari interamente composti da immigrati che
presentano istanze di cittadinanza e sia i figli delle prime
generazioni di immigrati giunti in Italia che, in questi anni, stanno
conseguendo la maggiore eta' dopo un periodo ininterrotto di
permanenza nel nostro Paese di 18 anni". (segue)

(Sin-Fei/Col/Adnkronos)
27-APR-12 13:09

IMMIGRATI: 'ITALIANI PER AMORE', PIU' RAPIDA CITTADINANZA PER MATRIMONIO (2) =

(Adnkronos) - Chi ha sposato un cittadino italiano puo'
acquistare la cittadinanza due anni dopo il matrimonio, se risiede in
Italia, oppure tre anni dopo se risiede all'estero. Quando poi ci sono
dei figli, i termini si dimezzano rispettivamente a 12 e a 18 mesi. La
direttiva affida al prefetto il compito di accogliere o bocciare le
domande presentate da chi risiede in Italia. Il capo del Dipartimento
per le liberta' Civili decidera' su quelle di chi risiede all'estero.
Cio' perche' "sono da considerare oramai maturi i tempi - scrive
Cancellieri - perche' la competenza ad emanare i provvedimenti in
questione, finora concentrata nell'autorita' politica, transiti alla
dirigenza, in conformita' alle disposizioni che regolano la
separazione tra compiti di direzione politica e di direzione
amministrativa.

Dunque "nulla osta a che i provvedimenti di acquisto o diniego
della cittadinanza iure matrimonii siano trasferiti alla competenza
amministrativa". Si tratta infatti, spiega la circolare "di atti privi
di valutazione discrezionale e tanto piu' di valenza 'politica', da
emanarsi una volta accertate la sussistenza o meno dei requisiti
prescritti e l'assenza o meno di determinati pregiudizi penali". Il
ministero dell'Interno terra' per se' solo le domande per le quali,
durante l'istruttoria, emergono ''ragioni inerenti alla sicurezza
della Repubblica'' che potrebbero giustificare il respingimento. In
questi casi entra infatti in gioco ''un giudizio latamente
discrezionale circa la compatibilita' di atti, comportamenti ecc.
dell'aspirante cittadino con interessi vitali della Nazione''.

La direttiva, conclude Cancellieri "ha come ratio l'ulteriore
snellimento dei procedimenti''. E' inoltre ''parte sostanziale delle
politiche di integrazione di quegli stranieri che, attraverso il
vincolo coniugale, entrano a far parte a pieno titolo della comunita'
nazionale, con cio' assumendo l'impegno al rispetto, all'adesione e
alla promozione dei valori posti a fondamento della Repubblica
italiana''.

(Sin-Fei/Col/Adnkronos)
27-APR-12 13:11

NNNN

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