SALUTE: SCIENZIATI PERUGIA, SCLEROSI KO SE SI
CONTROLLA 'IDO' =
(AGI) - Perugia, 1 ago. - Dalla ricerca scientifica un
nuovo
importante traguardo per la cura delle malattie autoimmunitarie
come
il diabete e la sclerosi multipla. A raggiungerlo il
gruppo di lavoro dei
professori Ursula Grohmann, Paolo Puccetti
e Francesca Fallarino del
Dipartimento di Medicina Sperimentale
e Scienze Biochimiche dell'Universita'
di Perugia. Il gruppo di
ricercatori perugini, protagonista gia' in passato
di altri
preziosi risultati, ha infatti fornito un contributo
determinante
alla scoperta del meccanismo biologico regolato da
una molecola, l'enzima
indolamina 2,3-diossigenasi (IDO),
all'origine del controllo delle patologie
autoimmunitarie
croniche. Una scoperta che apre la strada a nuovi studi
mirati
a identificare terapie efficaci nella cura del diabete
giovanile e
della sclerosi multipla. Lo studio, che vede la
dottoressa Maria Teresa
Pallotta quale principale giovane
protagonista, ha anche ricevuto un
significativo riconoscimento
con la pubblicazione nella rivista scientifica
americana Nature
Immunology. E' l'ottava volta, si legge in una nota, che
il
gruppo di scienziati perugini vede pubblicato un proprio lavoro
in una
rivista della serie Nature, tra le piu' prestigiose a
livello internazionale
in ambito immunologico/terapeutico.
L'evoluzione della ricerca. In condizioni
fisiologiche normali
- si legge sempre nella nota - il sistema immunitario
non
attacca i nostri organi e tessuti, ma li "tollera" perche' non
li
considera estranei, come fa invece per batteri e virus. Un
meccanismo che
diventa ancora piu' importante nella gravidanza,
dove il sistema immunitario
della madre si trova a dover
"tollerare" un organismo estraneo come il feto.
Gia' da alcuni
anni vari gruppi di ricerca, incluso quello perugino,
hanno
intuito come una molecola importante per controllare questi
processi
e' l'enzima IDO.(AGI)
Com/Mav (Segue)
011426 AGO 11
NNNNSALUTE: SCIENZIATI PERUGIA, SCLEROSI KO SE SI
CONTROLLA 'IDO' (2)=
(AGI) - Perugia, 1 ago. - Fino ad oggi era chiaro
che tale
enzima, particolarmente attivo in gravidanza, svolgesse le
sue
funzioni di "vigile" del sistema immunitario degradando
l'aminoacido
triptofano (fondamentale per la moltiplicazione
dei globuli bianchi) e
producendo molecole di scarto (le
chinurenine) capaci di interrompere
molteplici funzioni di
difesa. Riassumendo, mentre questo meccanismo riesce a
spiegare
l'effetto di spegnimento immediato di una risposta
immunitaria
acuta, come nel caso di un'infiammazione, non da' ragione
della
"tolleranza" a lungo termine nei confronti dell'embrione/feto
da
parte della madre per nove mesi oppure verso i propri
tessuti per tutta la
vita. Da qui l'importanza di tale lavoro
che ha evidenziato come IDO non sia
solo un diretto "esecutore"
del controllo del sistema immunitario, ma che sia
capace anche
di coinvolgere altre molecole "riprogrammando" cosi' a
lungo
termine la cellula dendritica, regista delle difese
immunitarie.
Quindi il controllo di IDO diventa determinante
per riuscire a rimodulare
l'organismo immunitario e le sue
risposte.(AGI)
Com/Mav
011426 AGO
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NNNN
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