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mercoledì 18 gennaio 2012

ANZIANI. CGIL: SONO 12 MLN, CRESCONO I NON AUTOSUFFICIENTI





ANZIANI. CGIL: SONO 12 MLN, CRESCONO I NON AUTOSUFFICIENTI
440 MILA GLI ULTRANOVANTENNI, DEGLI OVER 65 IL 58% SONO DONNE.

(DIRE) Roma, 18 gen. - Oltre 12 milioni. Tanti sono gli anziani
in Italia secondo una indagine promossa dallo Spi Cgil e dalla Fp
Cgil, che ha monitorato 564 strutture residenziali per anziani e
82 semiresidenziali, per un totale di 646 unita' distribuite su
tutto il territorio nazionale. Delle strutture analizzate, il 43%
e' costituito da Case di riposo, il 27% da Residenze sanitarie
assistenziali (Rsa), il 10% da Comunita' alloggio, il 4% da
Centri residenziali, il 3% da Case albergo e il 2% da Case
famiglia. Il sindacato spiega poi che la rilevazione dei centri
diurni semiresidenziali e' stata, invece, accorpata in tre aree.
La prima riguarda strutture per anziani fragili (54%), la seconda
i Centri territoriali rivolti ad utenti anziani con Alzheimer
(43%) mentre la terza un insieme di tipologie di altri centri con
il 3%. Degli oltre 12 milioni indicati, circa 3 milioni sono le
persone comprese tra gli 80 e gli 89 anni. Circa 440mila, invece,
sono gli ultra 90enni. Le persone over 65 anni per il 58% donne
contro il 42% di uomini. Si ipotizza che la percentuale di
anziani in Italia sara' del 24%. La percentuale e' destinata a
salire ulteriormente e nel 2051 sara' di oltre il 34%. Secondo
stime ufficiali ad oggi circa 2,7 milioni di anziani sono
parzialmente o del tutto non autosufficienti. Anche questo dato
pero' risulta essere in crescita e nel 2015 queste persone
arriveranno ad essere 3 milioni.
L'indagine, a proposito delle strutture residenziali e
semiresidenziali in Italia, sia pubbliche che private, dice che
in tutto sono circa 5mila, per un totale di oltre 265mila posti
letto. (SEGUE)

(Com/Gas/ Dire)
11:59 18-01-12

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(DIRE) Roma, 18 gen. - Di seguito l'indagine Cgil:

QUANTI SONO GLI UTENTI NELLE STRUTTURE: Il numero totale al
momento della rilevazione si e' attestato in 31.000 unita' nelle
strutture residenziali e in 4.400 nei centri diurni. Nelle prime
le donne risultano essere il 70% e gli uomini il 30% degli
utenti. Nelle seconde, invece, le donne rappresentano il 44% e
gli uomini il 56%. Nelle strutture residenziali il 49% degli
utenti appartiene ad una fascia di eta' compresa tra i 76 e i 95
anni di eta' e il 50% supera gli 86 anni. In quelle a ciclo
diurno semiresidenziale, invece, la maggior parte degli utenti
sono nella fascia compresa tra i 61 e gli 85 anni.

AUTOSUFFICIENTI E NON AUTOSUFFICIENTI: L'80% degli anziani che
vivono presso strutture residenziali ha delle fragilita'. Il 63%
e' del tutto non autosufficiente, il 17% lo e' solo parzialmente
mentre solo il 19% risulta essere autosufficiente. Questa ultima
percentuale sale al 39% per gli anziani utenti dei Centri diurni
semiresidenziali. Nel 70% dei casi avviene il trasferimento
dell'anziano da strutture residenziali per autosufficienti a
quelle per non autosufficienti a causa del cambiamento e quindi
del peggioramento delle condizioni di salute. Solo il 50% delle
strutture segnala alla Asl di competenza tale esigenza. I tempi
di attesa per l'accesso presso una struttura residenziale o
semiresidenziali sono lunghi. Per quelle rivolte agli utenti non
autosufficienti questi possono raggiungere di media anche dai 90
ai 180 giorni. Solo nel Lazio le liste di attesa arrivano fino ad
11 mesi. Per le residenze rivolte ad anziani autosufficienti,
invece, il periodo di attesa va dai 30 ai 45 giorni mentre per
quelle semiresidenziali diurni si arriva fino a 25 giorni.(SEGUE)

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(DIRE) Roma, 18 gen. - I costi secondo la Cgil:

COSTI E CARTA DEI SERVIZI: Tutte le strutture prevedono la
compartecipazione degli utenti al costo dei servi, che varia di
caso in caso, dalla situazione reddituale dell'assistito, da
regione e regione e in alcuni casi anche da Comune e Comune. La
media compartecipazione in una struttura residenziale va da 1.100
euro fino a 1.400 euro al mese per quello di tipo
socio-sanitario. Per i Centri diurni, invece, il costo varia dai
250 euro fino agli 800 euro al mese previsti per quelli dedicati
ai malati di Alzheimer. Per quanto riguarda la Carta dei Servizi,
ne e' dotata l'82% delle strutture residenziali. L'81% delle
Carte pubblicizza le tariffe con l'indicazione delle prestazioni
che eroga, il 53% individua come intende operare in caso di
mancato rispetto delle prestazioni promesse, il 77% indica gli
standard di valutazione e gli obiettivi di qualita', il 68%
misura periodicamente i risultati dei servizi per consentire agli
ospiti e alle loro famiglie di esprimere una valutazione degli
stessi. Solo il 45% delle Carte prevede la costituzione di
organismi rappresentativi degli ospiti e dei loro familiari.
Solo il 15% delle residenza ha dichiarato di consegnare la Carta
agli utenti e alle loro famiglie al momento del ricovero. Nei
centri diurni semiresidenziali la Carta e' adottata dal 60% delle
strutture. Il 52% delle Carte pubblicizza le tariffe con
l'indicazione delle prestazioni che eroga, il 33% indica come
intende operare in caso di mancato rispetto delle prestazioni
promesse, il 39% individua gli standard di valutazione e gli
obiettivi di qualita' e il 31% evidenzia i risultati dei servizi.
Solo il 28% delle Carte prevede la costituzione di organismi
rappresentativi degli ospiti e dei loro familiari mentre solo il
10% delle strutture ha dichiarato di consegnare la Carta agli
utenti e alle loro famiglie al momento del ricovero.(SEGUE)

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(DIRE) Roma, 18 gen. - Organizzazione, lavoro e piani di
intervento per il sindacato:

ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURE. IL REGOLAMENTO INTERNO: L'85%
delle strutture residenziali ha dichiarato di avere un
Regolamento delle vita comunitaria. L'82% dei Regolamenti
evidenzia le finalita' e le caratteristiche delle strutture,
l'84% indica le regole della vita comunitaria, l'83% segnala le
modalita' di ammissione, fruizione del servizio e dimissioni
degli ospiti, il 71% specifica l'ammontare della retta, il 64%
delinea la durata del periodo di conservazione del posto letto in
caso di assenza prolungata. L'80% dei Regolamenti indica,
inoltre, l'orario dei pasti, il 64% di quello di rientro, il 73%
illustra le prestazioni e i servizi inclusi nella retta, il 63%
definisce i criteri di organizzazione delle attivita' ricreative
e di socializzazione, il 54% segnala eventuali rapporti con la
comunita' locale e con i servizi territoriali, il 26% indica
eventuali servizi aggiuntivi per i familiari e il 58% le
modalita' di accesso sia dei familiari che di associazioni di
volontariato. Il 70% dei Centri semiresidenziali dispone di un
Regolamento che definisce le modalita' di ammissione/dimissione,
la corresponsione della retta e le attivita' da svolgere. Solo il
33% dei Centri mette a disposizione un servizio di trasporto
diurno per gli utenti.

PIANI DI INTERVENTO. NON SEMPRE SEGNALATI E POCO CONDIVISI: Il
Piano personalizzato di intervento o Piano assistenziale di
intervento (Pai) e' predisposto solo nel 70% delle strutture
residenziali e nell'80% dei Centri semiresidenziali.
In entrambe le tipologie di strutture il Piano viene condiviso e
sottoscritto con gli ospiti, familiari o servizi sociali
territoriali solo nel 20% dei casi.(SEGUE)

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(DIRE) Roma, 18 gen. - La composizione del personale nelle
residenze:

IL LAVORO NELLE RESIDENZE PER LA TERZA ETÀ: Nelle strutture
residenziali prese in considerazione vengono impiegati oltre 11
mila lavoratori. Oltre il 90% e' dipendente delle strutture e la
parte residuale degli addetti (medici di medicina generale
convenzionati, infermieri professionali e terapisti) e' messa a
disposizione dal Servizio sanitario nazionale. Il rapporto tra
utenti e personale e' di 3 a 1. Il totale degli addetti nelle
strutture semiresidenziali prese in considerazione e' pari a 742
unita'. Il rapporto e' di 5,8 utenti a operatore.

COMPOSIZIONE DEL PERSONALE: La figura del direttore e' presente
in oltre il 60% delle strutture analizzate e rappresenta meno del
3% del personale; l'attivita' di Coordinatore responsabile della
struttura e dei servizi e' prevista nel 72% dei casi, con una
percentuale poco superiore al 3% delle unita' impegnate; il
personale addetto all'assistenza diretta, domiciliare e ai
servizi tutelari e' pari al 52%; il personale addetto ai servizi
generali (portineria, centralino, mensa, pulizia dei locali)
rappresenta il 22% degli addetti. Gli operatori Socio Sanitari
sono il 38% del totale; il personale addetto ai servizi
amministrativi il 7%; la figura dell'assistente sociale l'1,5%;
gli animatori ed educatori il 4,5%; gli infermieri professionali
il 2%. Altre figure sanitarie, come ad esempio terapisti e i
medici, l'1%.(SEGUE)

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(DIRE) Roma, 18 gen. - Le tipologie contrattuali spiegate
dall'indagine:

TIPOLOGIE CONTRATTUALI: In molte delle strutture residenziali
coinvolte nell'indagine si registra la presenza, in particolare
per alcune tipologie di servizi, di personale dipendente da
cooperative, la cui rilevazione numerica non e' stata
possibile. Le figure professionali dipendenti da cooperative sono
impegnate in diverse attivita', dalla manutenzione alle pulizia
fino alla gestione delle mense, e in alcuni casi in attivita' di
animazione e di cura delle persone. Quasi il 76% del personale
dipendente dalle strutture residenziali risulta avere un
contratto a tempo indeterminato, il 14,% a tempo determinato e
quasi il 10% un contratto annuale di collaborazione. Per quanto
concerne le strutture residenziali, e' stato prodotto un elenco,
da non ritenersi esaustivo, con 17 differenti tipologie
contrattuali: Cooperative sociali tipo A e B, Uneba, Agidae,
Aias, Anfass, Anpas, Aiop, Aris, Fondazione Don Gnocchi, Anaste,
Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia, Istituti
Valdesi, Sanita' pubblica, Regioni e delle Autonomie locali, in
sporadici casi Commercio e Servizi. Emerge inoltre che nel 70%
delle strutture residenziali convivono piu' tipologie
contrattuali, oltre alla molteplicita' della denominazione delle
varie figure professionali che i vari contratti definiscono, il
che non consente di offrire condizioni ottimali per assicurare
una rispondente e omogenea qualita' dei servizi alla persona e
del rapporto qualita'-costi. Nelle strutture semiresidenziali la
diversificazioni contrattuale e' analoga, anche se il contratto
delle Cooperative sociali di tipo A e' predominante, nella misura
del 40%. Le figure professionali maggiormente presenti risultano
essere per l'11% complessivo il personale di assistenza diretta e
quello addetto ai servizi generali; leggermente piu' presenti la
figure professionali dell'assistente sociale e degli
educatori/animatori rispetto alle residenze, in misura del 2%.
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(DIRE) Roma, 18 gen. - Conclude l'indagine:

PRESENZA SINDACALE E ORARIO DI LAVORO: Nel 27% delle strutture
residenziali monitorate e' presente il sindacato, con il 17% di
RSU e l'11% di RSA. In caso di sciopero nel 38% delle strutture
e' prevista la garanzia dei servizi minimi. La rilevazione ha
inoltre monitorato l'orario di lavoro del personale addetto, che
risulta essere impegnato in turni da 24 ore per il 60%, in modo
costante e ripetitivo per il 25% e variabile sulla base di
particolari esigenze organizzative per il 15%.

ACCREDITAMENTI: Solo il 30% delle strutture rilevate ha
dichiarato di avere un'autorizzazione al funzionamento rilasciata
da strutture regionali e/o comunali da meno di 10 anni. Le
strutture che hanno l'autorizzazione al funzionamento
perfezionato nel corso degli ultimi 10 anni sono le strutture a
bassa, media e alta intensita' socio sanitaria. La stragrande
maggioranza ha autorizzazioni al funzionamento che risalgono a
non meno di 20 anni fa. Agli adeguamenti dei requisiti normativi
sono interessate tutte le altre. Il 95% delle strutture
Residenziali coinvolte nell'indagine ha posti in convenzioni con
gli enti locali, il 56% di queste anche con il servizio sanitario
regionale. La convenzione con l'ente locale e' realizzata a
prescindere da ogni forma di accreditamento. Nelle strutture
semiresidenziali l'accreditamento e' per il 24% effettuato
dall'azienda socio sanitaria di riferimento, per 6% dall'area
distrettuale di riferimento, per 21% dai Comuni. Il restante 49%
delle strutture non risulta essere coinvolto da sistemi di
accreditamento. Per il 57% delle strutture semiresidenziali sono
previste forme di compartecipazione degli ospiti alle spese,
mentre il 54% riceve finanziamenti regionali/comunali.

(Com/Gas/ Dire)
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