URANIO: MADRE MILITARE SFOR, MIO FIGLIO MORTO DI SERIE 'B'
'FULVIO VITTIMA TUMORE CAUSATO DA NONCURANZA, NON 'DEL DOVERE''
di Nando Piantadosi
(ANSA) - NAPOLI, 5 GIU - ''Mio figlio e' stato in missione in
Bosnia e, ad ucciderlo non e' stato un proiettile o una granata,
ma un nemico invisibile dal quale non si poteva difendere:
l'uranio impoverito. E per questo non e' stato considerato alla
stregua dei suoi commilitoni che hanno trovato la morte in
azione''. E' l'amara denuncia di Teresa Ruocco, madre di Fulvio
Pazzi, militare italiano inquadrato nella missione delle Nazioni
Unite Sfor, partito per la Bosnia nel 2000, ammalatosi di tumore
tra il 2001 e il 2002, e morto per un linfoma non Hodgkin il 24
agosto del 2003.
Teresa si batte da tempo affinche' al figlio venga
riconosciuto lo status di ''vittima del terrorismo'' e non
quello di ''vittima del dovere'', cosi' come avvenuto di
recente. La signora Ruocco abita nel quartiere Vomero di Napoli,
e' vedova, e ha un altro figlio, anch'egli in lotta con problemi
di salute emersi dopo una missione in Somalia.
Il 20 marzo di quest'anno, dopo quasi dieci anni, il
ministero della Difesa riconosciuto Fulvio ''vittima del
dovere'', una definizione che, pero', sta stretta alla signora
Ruocco.
''Chi muore in quelle che chiamano missioni di pace per mano
del nemico e' uguale a chi la vita l'ha persa in un letto
d'ospedale devastato da una malattia contratta per l'esposizione
all'uranio impoverito dal quale doveva essere diveso - sostiene
- non devono esserci differenziazioni''. ''Anzi, - aggiunge -
chi parte per le missioni all'estero sa di dovere affrontare un
nemico ben definito, e' stato finanche addestrato per questo.
Mio figlio, e tutti gli altri militari italiani che hanno subito
la sua stessa sorte, si sono recati in guerra ignorando a cosa
si stavano esponendo e chi doveva proteggerli non lo ha fatto''.
''Non e' una battaglia legata al trattamento finanziario
quella che sto portando avanti - conclude - ma una battaglia
affinche' venga fatta giustizia perche' mio figlio non puo'
essere considerato alla stregua di un morto di serie 'B' e
affinche' quello che gli e' accaduto non accada piu'''.
Il lanciere Fulvio Pazzi, volontario in ferma annuale, ha
ricoperto l'incarico di ''Esploratore Blindo Leggera''
nell'ambito dell'Operazione Nato ''Joint Force'' in Bosnia
Herzegovina. La madre di Pazzi ha ricevuto cinque dinieghi alle
sue istanze e il riconoscimento di ''vittima del dovere'' e'
giunto solo lo scorso 20 marzo.
''La Campania, insieme a Sardegna e Puglia - dice
l'ammiraglio Falco Accame, ex presidente della Commissione
Difesa della Camera, che da molti anni si batte per i diritti
dei soldati - sono le regioni piu' colpite da questo fenomeno''.
PIO/PIO
06-GIU-12 12:53 NNNN
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