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mercoledì 31 ottobre 2012

Riordino delle province e istituzione delle città metropolitane


Fonte: Ministero dell'Interno

Riordino delle province e istituzione delle città metropolitane

Varato dal Consiglio dei ministri il decreto-legge che ridurrà il numero delle province, nelle regioni a statuto ordinario, da 86 a 51. Confermati il divieto di cumulo di emolumenti, per le cariche presso gli organi comunali e provinciali, e l’abolizione degli assessorati

Cartina dell'Italia, regioni e provinceApprovato dal Consiglio dei ministri il decreto-legge finalizzato al riordino delle province e all’istituzione delle città metropolitane. Con il provvedimento, il numero delle province delle regioni a statuto ordinario si ridurrà da 86 a 51 (comprese le città metropolitane).

Saranno razionalizzate le competenze, in particolare nelle materie precipuamente 'provinciali' come la gestione delle strade o delle scuole. Dal 1° gennaio prossimo le giunte delle province italiane saranno soppresse e il presidente potrà delegare l’esercizio di funzioni a non più di 3 consiglieri provinciali.

Dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese, realizzando il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e finora incompiuto.

Per assicurare l’effettività del riordino, senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall’eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta.

Restano fermi il divieto di cumulo di emolumenti, per le cariche presso gli organi comunali e provinciali, e l’abolizione degli assessorati. Gli organi politici avranno sede esclusivamente nelle città capoluogo.

Il riordino delle province fa parte di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile, etc.).

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