LEGGE ELETTORALE: SCONTRO BERSANI-CASINI, DI PIETRO 'FRONTE COMUNE CONTRO GOLPE'/IL PUNTO =
SEGRETARIO PD ATTACCA, MORIRAI DI TATTICA -LEADER UDC REPLICA,
NON SIAMO SUDDITI
Roma, 10 nov. (Adnkronos) - La legge elettorale torna a dividere
Pd e Udc. Anche oggi Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini sono
protagonisti di un nuovo battibecco a distanza sul Porcellum. A dar
fuoco alle polveri ci pensa il segretario Democrat, durante una
conferenza organizzata al Teatro Eliseo: ''Bisogna garantire la
governabilita' con premio al primo partito e soglia di coalizione piu'
bassa o ci metteremo di traverso''. Poi lancia un avvertimento a chi
spera che la riforma del voto favorisca un nuovo esecutivo targato
Monti: ''Una situazione di frammentazione in Parlamento porterebbe a
un Monti bis? Chi dice cosi' e' da ricovero''.
Quindi l'affondo contro il leader centrista: ''Morira' di
tattica. Dove vuole andare? Spero che anche lui a un certo punto metta
la barra dritta e decida dove andare''. Parole che la dicono lunga su
un rapporto sempre piu' teso tra progressisti e moderati. A stretto
giro di posta arriva la replica di Casini: ''Il Pd si deve abituare a
parlare e a trattare con rispetto gli amici che sono in Parlamento:
non siamo stati sudditi di Berlusconi e non saremo sudditi di Bersani.
La legge elettorale si deve fare''. E specifica: ''Ho letto che Grillo
e Bersani contestano la riforma: se vogliono tenere il Porcellum, lo
dicano in Parlamento e spieghino che per loro e' giusto che chi ha il
30% dei voti prenda il 55% dei seggi''.
Bersani ribatte: ''Certamente Casini non e' mio suddito, dico
solo che arrivano dei momenti in cui uno deve decidere''. Si fa
sentire anche Nichi Vendola: ''E' scandalosa l'idea che debbano
modificare le regole del gioco per truccare la partita''. Duro e
provocatorio pure Antonio Di Pietro: ''Se questo non e' un golpe,
cos'e'?''. Il leader Idv chiede un ''fronte comune'' per evitare un
''assassinio della democrazia''. (segue)
(Pol-Vam/Col/Adnkronos)
10-NOV-12 18:31
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LEGGE ELETTORALE: SCONTRO BERSANI-CASINI, DI PIETRO 'FRONTE COMUNE CONTRO GOLPE'/IL PUNTO (2) =
CICCHITTO, SEGRETARIO PD ARROGANTE, PARLA CON TONO PADRONALE
(Adnkronos) - Bersani indossa l'elmetto: assegnare il premio di
maggioranza alla coalizione che raggiunge il 42,5% di voti, come
proposto da Pdl, Udc e Lega , ''e' evidentemente un modo di indebolire
la governabilita'''. Il leader del Pd apre, pero', al cosiddetto lodo
D'Alimonte (dal nome del professore che l'ha proposto) e dice si' al
premietto di ''aggregazione'' al 10% che andrebbe al primo partito,
qualora nessuna coalizione riesca a ottenere il premio di maggioranza
vero e proprio.
Il segretario democrat sottolinea: ''Monti deve continuare a
dare una mano al Paese: non si tratta di imbarcare nessuno, bisogna
discuterne con lui. Al prossimo giro ci vuole una maggioranza
politica, poi il tasso di tecnicismo e' sempre possibile''.Casini non
ci sta: ''Bisogna mettere sul tavolo con serieta' le carte sulla legge
elettorale, le sceneggiate lasciano il tempo che trovano, c'e' una
strumentalita' preoccupante. Secondo me, mettere una soglia per
accedere al premio di maggioranza e' il minimo che si possa fare''. E
ancora: ''Io sono da ricovero, perche' penso a un Monti bis e come me
ci sono molti del Pd... ''.
Dopo ''anni di teatrino dove la destra e la sinistra si
contendevano il monopolio delle promesse'', attacca Casini, ''poi e'
arrivato un signore che parla il linguaggio della serieta', della
responsabilita', del senso del dovere. O capiamo che la rivoluzione di
Monti e' questa oppure non abbiamo capito il senso di nulla''. Il Pdl
arriva in soccorso di Casini e, per bocca del presidente dei deputati
Fabrizio Cicchitto, replica a muso duro a Bersani: ''Sta arrivando
l'ora della verita' e la polemica incrociata di Grillo e di Bersani
mette in evidenza che entrambi in effetti puntano al mantenimento del
Porcellum cercando di cancellare le tracce''.(segue)
(Pol-Vam/Col/Adnkronos)
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LEGGE ELETTORALE: SCONTRO BERSANI-CASINI, DI PIETRO 'FRONTE COMUNE CONTRO GOLPE'/IL PUNTO (3) =
ROTONDI, RIFORMA RISCHIA DI PROVOCARE MOTI DI PIAZZA - FOLLINI,
BASTA LITIGI
(Adnkronos) - ''L'attacco di Bersani a Casini -avverte
Cicchitto-e' di singolare arroganza: sembra che abbia gia' la vittoria
in tasca e si rivolga alle altre forze politiche con un taglio
padronale. Questo dovrebbe far riflettere tutti''. Gaetano
Quagliariello, vicepresidente dei senatori del Pdl difende Schifani:
''Da esperto di narrazioni, e' singolare che Vendola non abbia colto
il carattere metaforico delle parole del presidente Schifani, del
tutto evidente dal riferimento a una percentuale irreale come l'80 per
cento''.
Per Gianfranco Rotondi, ex ministro e deputato del Pdl, c'e' il
rischio di proteste di piazza: ''In politica bisogna saper cogliere
l'attimo. Ieri il popolo voleva la riforma elettorale e non gliela
abbiamo data. Oggi lo stesso popolo sente la riforma come espressione
della paura di Grillo e, dunque, la riforma rischia di provocare piu'
moti di piazza che una riconciliazione con l'opinione pubblica''.
''Se Casini e Bersani la smettono di litigare non fanno un soldo
di danno", scrive il senatore del Pd Marco Follini, invitando su
Twitteri due leader politici a smetterla con le polemiche sulla legge
elettorale e sul Monti-bis. (segue)
(Pol-Vam/Col/Adnkronos)
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LEGGE ELETTORALE: SCONTRO BERSANI-CASINI, DI PIETRO 'FRONTE COMUNE CONTRO GOLPE'/IL PUNTO (4) =
VENDOLA, NO A MODIFICHE PER TRUCCARE PARTITA - LEADER IDV,
ASSASSINIO DEMOCRAZIA
(Adnkronos) - Il senatore del Pd, Franco Monaco, sottolinea:
''Dice bene Bersani: c'e' un limite all'opportunismo. E' difficile
immaginare un'alleanza politica dopo essersi divisi sulla cruciale
questione della legge elettorale. Dopo il voltafaccia di Casini, il
vero autore del Porcellum per minare la vittoria di Prodi ieri come
quella di Bersani oggi, il Pd dovrebbe riconsiderare il suo rapporto
con l'Udc''.
Vendola, leader di Sel, e' categorico: ''La frase che ha detto
ieri il presidente del Senato, alludendo alla necessita' di modifiche
del sistema elettorale in funzione anti-Grillo e' insopportabile''.
Sulla stessa linea Paolo Ferrero, segretario di Rc-Fds: ''Francamente
e' vergognoso che Grillo e Bersani possano difendere il Porcellum, il
peggior prodotto della seconda Repubblica.L'idea che un partito o uno
schieramento che prenda il 30% dei voti possa avere in regalo il 55%
dei deputati e' semplicemente una norma antidemocratica".
Torna ad essere 'barricadero' Di Pietro: ''Se questo tentativo
di colpo di Stato, neanche piu' camuffato, andra' avanti, sara'
necessario mettere insieme, in un fronte comune, tutte le forze,
compresa quella parte del Pd che lavora per riunire il centrosinistra
per riaffermare il rispetto della Costituzione e delle corrette regole
elettorali. Altrimenti - dice ancora dal suo blog - saremo tutti
complici dell'assassinio della democrazia italiana''.
(Pol-Vam/Col/Adnkronos)
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