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lunedì 24 marzo 2014

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04144 presentato da GUIDESI Guido testo di Venerdì 21 marzo 2014, seduta n. 195... la circolare del Ministero dell'interno del 3 marzo 2014, recante il «Progetto di rimodulazione dei presidi della polizia di Stato» prevede la chiusura del 15,7 per cento per un totale di 266 presidi territoriali di polizia 11 commissariati di pubblica sicurezza, 4 nuclei artificieri, 74 di polizia ferroviaria, 72 di polizia postale, 27 di polizia stradale, 14 del settore frontiera, 50 della squadra nautica, 9 della squadra a cavallo e 5 della squadra sommozzatori; ..



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04144
presentato da
GUIDESI Guido
testo di
Venerdì 21 marzo 2014, seduta n. 195
GUIDESI. —Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   la circolare del Ministero dell'interno del 3 marzo 2014, recante il «Progetto di rimodulazione dei presidi della polizia di Stato» prevede la chiusura del 15,7 per cento per un totale di 266 presidi territoriali di polizia 11 commissariati di pubblica sicurezza, 4 nuclei artificieri, 74 di polizia ferroviaria, 72 di polizia postale, 27 di polizia stradale, 14 del settore frontiera, 50 della squadra nautica, 9 della squadra a cavallo e 5 della squadra sommozzatori;
   il 4 marzo 2014, il vice capo della polizia di Stato, prefetto Alessandro Marangoni, ha illustrato le linee guida del progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi dalla polizia di Stato sul territorio nazionale è stato elaborato dal dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno attraverso due direttrici fondamentali: una, a carattere interno alla polizia di Stato, diretta, sostanzialmente, ad una ottimizzazione dei presidi delle quattro specialità stradale, ferroviaria, postale e di frontiera, l'altra, finalizzata ad una rivisitazione sul territorio della dislocazione dei commissariati di pubblica sicurezza, delle compagnie dei carabinieri e dei reparti speciali, a carattere sussidiario concentrate in alcune sedi;
   la razionalizzazione dei presidi stride con la necessità di aumentare e potenziare il livello di sicurezza su tutto il territorio nazionale, soprattutto in quelle province caratterizzate da una forte presenza di criminalità organizzata e con i maggiori indici di crimini consumati;
   il progetto non fa alcun riferimento a come sarà garantita la sicurezza dei cittadini laddove saranno soppressi i presidi di polizia;
   già oggi, nonostante l'encomiabile impegno delle forze dell'ordine, è evidente una cronica carenza di uomini, mezzi (e non un surplus come a giudizio dell'interrogante erroneamente evidenziato dai rapporto dal Ministero dell'interno) che comporta l'aumento di atti vandalici a negozi, automobili e persone proprio nella zona in cui operano i comandi oggetto della rimodulazione, da cui scaturisce, piuttosto, l'esigenza del mantenimento dei massimi livelli di sicurezza del territorio;
   gli investimenti per la sicurezza negli ultimi cinque anni sono stati ridotti di oltre 4 miliardi di euro e gli operatori della polizia di Stato sono passati dai 103 mila del 2003 ai 94 mila del 2013, con i contratti fermi al 2009, gli stipendi più bassi d'Europa e un tetto retributivo che per tutto il 2014 impedisce di guadagnare di più rispetto al 2010;
   nella sola Lombardia paiono assolutamente ingiustificate le chiusure di ben 19 presidi di cui 1 commissariato di pubblica sicurezza, 4 di polizia stradale, 4 di polizia ferroviaria, 1 del settore frontiera aerea, 2 della squadra nautica e ben 7 sezioni di polizia postale allorquando la stragrande maggioranza dei reati corrono quasi esclusivamente sulla rete;
   la provincia di Cremona, seppur non sia al momento interessata da ipotesi di chiusura di presidi di polizia, carabinieri e vigili del fuoco, presenta allo stato attuale diverse criticità inerenti alle strutture che ospitano tali presidi, in particolare quelli ubicati nella città di Crema;
   per i vigili del fuoco l'attuale caserma risulta inadeguata allo svolgimento del servizio preposto come da anni lo stesso comando provinciale di Cremona ha evidenziato, sia alle amministrazioni locali che al Ministero dell'interno;
   a titolo esemplificativo la situazione analitica dell'importante attività operativa svolta a favore della collettività nell'ultimo anno (2013) dalla sola polizia di Stato è così riassunta:
    le persone identificate sono state oltre 6.000, cioè più di 17 ogni giorno; le auto controllate sono state circa 2.500, circa sette il giorno, le notizie di reato avanzate sono state 1.150, le persone denunciate oltre 250, gli arresti 20 (contro i 37 della volta scorsa). Circa 300 le licenze per porto di fucile, oltre 2.500 le domande di passaporto evase e circa 2.800 le istanze di permesso di soggiorno inoltrate;
   sono numerosi gli appelli di tutte le sigle sindacali afferenti alle forze di polizia di Stato relativamente all'inadeguatezza e all'inopportunità di tale tipo di programmazione che inciderebbe negativamente sulla sicurezza e sull'ordine pubblico, sulla garanzia di sicurezza e, più in generale, di legalità –:
   se il Governo sia a conoscenza dell'utilità, ai fini della sicurezza e dell'ordine pubblico dei presidi di polizia di Stato, carabinieri e vigili del fuoco presenti nella città di Crema, nonché delle problematiche relative agli stabili nei quali sono gli stessi ubicati;
   quali siano le intenzioni ed i programmi per superare le criticità relative alle strutture che ospitano i presidi di Crema;
   quali siano i motivi economici e finanziari che giustificano chiusure, che, a giudizio dell'interrogante, colpiscono l'attività prettamente operativa di presidio del territorio, d'indagine, di prevenzione e repressione dei crimini;
   se il Governo ritenga compatibile con il contrasto al degrado e con la garanzia della sicurezza e dell'ordine pubblico nella provincia bresciana un provvedimento di razionalizzazione che, ad avviso degli interroganti, ridurrebbe sensibilmente le capacità nel campo della prevenzione del crimine per via informatica, del controllo delle locali acque lacustri, della strada e del monitoraggio delle frontiere, ovvero se non ritenga di potenziare le capacità di contrasto al crimine anche in vista dell'Expo 2015;
   se il Governo non ritenga opportuno rivedere il progetto di razionalizzazione che impone un drastico taglio ai presidi e alle sezioni della polizia di Stato in un momento in cui al contrario andrebbe rafforzata l'attività di controllo e prevenzione per fronteggiare l'emergenza immigrazione e il crescente tasso di criminalità.
(4-04144)

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