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lunedì 24 marzo 2014

Atto Senato Mozione 1-00236 presentata da DONATELLA ALBANO giovedì 20 marzo 2014, seduta n.214..la Direzione centrale degli affari generali della Polizia di Stato del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno ha diramato, in data 3 marzo 2014, la circolare 599/A/1/131.4.1/2701 recante il "Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di stato sul territorio", ove si legge che, in ragione di "una condivisa esigenza di razionalizzazione della dislocazione dei presidi di polizia sul territorio, che tenga in debito conto la conclamata carenza di organico in cui erano le Forze dell'Ordine e l'attuale congiuntura economica..



Atto Senato

Mozione 1-00236
presentata da
DONATELLA ALBANO
giovedì 20 marzo 2014, seduta n.214
ALBANO, FAVERO, Gianluca ROSSI, CALEO, FILIPPIN, RICCHIUTI, VALENTINI, Elena FERRARA, PEZZOPANE, BORIOLI, FORNARO, RUTA - Il Senato,
premesso che:
la Direzione centrale degli affari generali della Polizia di Stato del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno ha diramato, in data 3 marzo 2014, la circolare 599/A/1/131.4.1/2701 recante il "Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di stato sul territorio", ove si legge che, in ragione di "una condivisa esigenza di razionalizzazione della dislocazione dei presidi di polizia sul territorio, che tenga in debito conto la conclamata carenza di organico in cui erano le Forze dell'Ordine e l'attuale congiuntura economica (...) è allo studio una riduzione di organici sia dei ruoli operativi che tecnici. A tali fini è stata approntata un'ipotesi progettuale";
quest'ultima prevede, in dettaglio: per le Questure, la soppressione di 11 commissariati distaccati di Polizia di Stato ed il trasferimento di un altro presso una struttura della Polizia di Stato della stessa sede; per la Polizia stradale, la soppressione di 2 compartimenti e di 27 presidi minori, l'accorpamento di 6 presidi con uffici attigui della medesima specialità e l'elevazione a sottosezione autostradale di un distaccamento; per la Polizia ferroviaria, la soppressione di 73 tra sottosezioni e posti Polfer, l'elevazione di 13 presidi, il declassamento di altri 20 e una diversa articolazione interna dei compartimenti; per la Polizia postale, la soppressione di 73 sezioni provinciali, per la Polizia delle frontiere, la soppressione di 2 zone di frontiera e di 10 presidi minori, l'accorpamento di 2 uffici di Polizia di frontiera aerea con i locali uffici di frontiera marittima, l'accorpamento di un settore con il locale commissariato, la trasformazione di altri 7 in commissariati di Polizia di Stato e di 5 sottosezioni in posti di polizia alla dipendenza delle Questure competenti, l'elevazione ad ufficio di un posto di frontiera; inoltre si prevede la soppressione di tutte le 50 squadre nautiche, di 4 squadre sommozzatori, di 11 squadre a cavallo, di 4 nuclei artificieri e della scuola per i servizi di polizia a cavallo di Foresta Burgos;
tali soppressioni comporterebbero una serie di effetti negativi. A mero titolo esemplificativo, si rammenta che la prevenzione dei reati del codice della strada è garantita dalla Polizia stradale, l'unica autorizzata ad effettuare servizi di pattugliamento nelle autostrade, mentre le strade di pertinenza comunale provinciale e regionale il controllo viene garantito da Polizia comunale, provinciale e regionale;
verrebbe altresì a mancare il presidio delle stazioni di trasporto ferroviario centrali e periferiche tramite la Polizia ferroviaria, arrecando aggravio per i soggetti più deboli e per gli utenti assidui quali i pendolari. Inoltre, con la soppressione della Polizia ferroviaria non vi sarebbe più la garanzia dell'ordine pubblico per tutta l'utenza ferroviaria, nelle stazioni e a bordo dei treni, che sceglie questo mezzo di trasporto per ragioni turistiche. Ciò costituirebbe grave pregiudizio per un amplissimo settore dell'economia nazionale, segnatamente, le forme di turismo ecosostenibile;
desta seria preoccupazione, inoltre, l'ipotesi di chiusura dei presidi della Polizia postale e delle comunicazioni, soprattutto in un contesto che vede l'aumento costante di reati che passano per la rete: ex multis, pedopornografia, cyber-bullismo, stalking, diffamazione, truffe on line, clonazioni di carte di credito e bancomat, furto di dati sensibili con conseguente furto d'identità, truffe perpetrate dai siti di gioco d'azzardo on line con conseguente sfruttamento di persone affette da ludopatia. Inoltre è da considerarsi fondamentale la prevenzione antiterrorismo eseguita sul flusso postale, in ordine sia ad internet che alla corrispondenza ordinaria e l'attività di insegnamento di pratiche di prevenzione e sicurezza, svolta in molte scuole italiane, contro gli abusi mediatici cui potrebbero essere sottoposti i ragazzi durante la navigazione sul web;
si nota che, invece, la Polizia nautica che presiede le acque estere del mare quelle interne dei fiumi e dei laghi potrebbe confluire nella Guardia costiera oppure nelle medesime specialità dell'Arma dei Carabinieri, esattamente come la Polizia di frontiera potrebbe confluire nella Guardia di finanza, essendo specializzata nel controllo di porti ed aeroporti e in servizi doganali, direzione verso la quale si sta muovendo la stessa Unione europea;
considerato che:
la ristrutturazione prevedrebbe, altresì, il trasferimento del personale presso le Squadre mobili, ovvero la collocazione in mobilità dei soggetti interessati, vanificando pertanto le risorse fin qui allocate per la specializzazione delle sezioni, senza risolvere, di fatto, il problema della carenza di organico e privando i cittadini di servizi fondamentali;
inoltre, il ricollocamento delle sedi della Polizia postale e delle comunicazioni (attualmente ospitate presso le sedi di Poste italiane SpA, ove vengono messi a disposizione la specifica strumentazione e l'accesso diretto alle reti informatiche) renderebbe necessaria la ristrutturazione di tutte le Questure per far fronte alle esigenze operative;
è evidente che un tale riordino dei presidi della Polizia di Stato sul territorio ipotizzato dal Dipartimento di Polizia di Stato non solo non comporterebbe alcun risparmio in termini di risorse economiche ed umane, ma, al contrario, vanificherebbe gli investimenti fino ad oggi fatti dallo stesso Ministero dell'interno per specializzare a livello tecnico il personale di Polizia dalle specialità, rinunciando ad un grande e prezioso bacino professionale,
impegna il Governo:
1) a valutare la possibilità di rivedere il contenuto della circolare 599/A/1/131.4.1/2701 recante "Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di stato sul territorio", segnatamente mantenendo le sedi e l'operatività della Polizia postale e delle comunicazioni, consentendo di continuare operare per la sicurezza e salvaguardia dello Stato e dei cittadini stessi;
2) a valutare se l'accorpamento di talune specialità della Polizia di Stato con reparti di altri compartimenti della Difesa possa portare all'auspicabile risultato del rafforzamento e razionalizzazione di uomini e mezzi, producendo un aumento virtuoso nel presidio del territorio e favorendo la prevenzione di reati;
3) a rivedere, all'interno dei confini delineati dalla spending review, i principi e i criteri generali per il riordino dei ruoli della Polizia di Stato.
(1-00236)

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