Atto Camera
Mozione 1-00470
presentato daMozione 1-00470
GRILLO Giulia
testo di
Martedì 20 maggio 2014, seduta n. 232
premesso che:
in nessun altro Stato al mondo ci sono tante auto blu quante in Italia. Il nostro Paese è primo nella classifica mondiale delle auto «statali» con oltre 600 mila vetture;
senza contare il primato che ha il nostro Paese anche in numero di automobili di servizio in dotazione alle aziende sanitarie locali (ASL) e alle aziende sanitarie ospedaliere (ASO) nonché agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS);
un numero tutt'altro che in stallo, infatti nel primo trimestre del 2010 il numero delle auto è cresciuto dello 0,6 per cento, raggiungendo il tetto record di 629.120 unità, mentre nel 2009 erano 607.918, nel 2007 erano 574.000 e nel 2005 erano 198.596;
cifre da record considerando che, come emerge dalle proiezioni effettuate della KRLS Network of Business Ethics per conto dell'Associazione contribuenti italiani, c’è un netto distacco con gli altri Stati del mondo;
infatti, negli Stati Uniti le auto blu sono 73.000; in Francia 65.000; in Gran Bretagna sono 55.000; in Germania 54.000; in Spagna 44.000; in Giappone 35.000; in Grecia 34.000 e in Portogallo 23.000;
secondo quanto affermato dall'Associazione dei contribuenti, in Italia, sommando gli stipendi degli autisti, i rifornimenti di carburante e i pedaggi autostradali delle auto di proprietà delle amministrazioni, quelle in leasing, in noleggio operativo e noleggio a lungo termine, in carico a Stato, regioni, province, comuni, municipalità, asl, comunità montane, enti pubblici, enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica, la spesa annua legata a questo «privilegio su quattro ruote» supera i 21 miliardi di euro;
risultati più dettagliati vengono anche forniti attraverso un comunicato stampa della polizia penitenziaria, la quale riporta che al 31 dicembre 2012 (e questi sono i dati più aggiornati che si hanno a disposizione, elaborati dal Formez e forniti dalla presidenza del Consiglio dei ministri nel luglio 2013), infatti, il numero delle autovetture a disposizione ammonta a circa 60.000, per l'esattezza a 59.670, di cui 7.174 «blu» e 52.496 «grigie», a livello di amministrazione centrale; secondo il Formez, il «parco auto» considerato è al 73 per cento, in quanto si è in attesa di ulteriori dati;
uno scandalo che «consiste nella spesa che si sostiene annualmente per il loro mantenimento, circa un miliardo di euro (ma in totale la somma potrebbe salire fino a 1 miliardo e 200 milioni, compreso il 23 per cento mancante) sempre rapportato a quel 73 per cento complessivo senza contare autisti e addetti facenti parte ai corpi di sicurezza pubblica, vale a dire Ministero della difesa (militari), Ministero dell'interno (polizia), Ministero della giustizia (la parte che riguarda la polizia penitenziaria) e Ministero delle finanze (Guardia di finanza)», stando a quanto riportato dal Formez;
la spese per la manutenzione delle auto pubbliche è così rappresentata: a) spesa per il personale addetto, 645.697.000; b) spesa di manutenzione auto 72.681.251; c) spese per consumi (carburanti) 146.749.768; d) auto acquistate nel 2012 18.304.154; alle quali va ad aggiungersi la somma di 56.480.948 euro per noleggio di altre auto stimate in altre 12.000 vetture, con costo medio annuo di 4.600 euro;
la cosiddetta spending review (disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati) pare abbia avviato una costante e sensibile riduzione del numero delle auto di rappresentanza o di servizio, ma nulla ancora di consistente, che possa portare ad iniziative di rilievo;
studi e analisi del Formez indicano che il parco auto di servizio a disposizione delle aziende sanitarie locali e delle aziende sanitarie ospedaliere non diminuisce, nonostante i tagli e le strette più volte annunciati;
un parco auto di tutto rispetto è, quello delle automobili di servizio nel Servizio sanitario nazionale: 2.073 automobili «blu» vere e proprie e altre 16.505 «grigie», cioè di servizio, per un totale di 19.208 automobili, che rappresentano una quota pari a un terzo dell'intero parco di automobili dei servizi pubblici; le asl hanno in dote 1.739 auto «blu» e 15.357 «grigie», le aziende ospedaliere 290 «blu» e 1.105 «grigie», gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico rispettivamente 30 e 24, i policlinici universitari 14 e 19. Di tutto il «parco macchine» sanitario sono di proprietà di asl e ospedali 12.192 vetture, mentre 6.048 sono a noleggio, 350 in leasing e 77 in comodato;
infatti, sono oltre 9.700 le automobili utilizzate dai dirigenti e dal personale delle aziende sanitarie locali e delle aziende sanitarie ospedaliere che continuano a riempire i garage e si consideri che le aziende sanitarie locali e le aziende sanitarie ospedaliere che hanno risposto al censimento del Formez sono state solo 149 su 245;
nel dettaglio, si registrano 950 vetture a disposizione delle aziende sanitarie ospedaliere, 8.694 a disposizione delle aziende sanitarie locali e 58 in uso agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico; ed ancora nello specifico vi sono in media circa 100 automobili «blu» per presidenti, dirigenti e altri, ed automobili «grigie» per gli uffici;
peraltro, anche questi dati sono forse sottostimati perché non vi è l'assoluta certezza della veridicità delle risposte fornite dalle amministrazioni, in quanto i dirigenti non adempienti non sono perseguibili in caso di risposte incomplete o infedeli;
da cronache di stampa giungono notizie sempre più sconcertanti; come da ultimo il direttore generale dell'asl di Seriate, accusato di peculato d'uso per aver utilizzato per due estati l'autista e le auto «blu» per Seriate-Croazia, ovvero quattromila chilometri di strada solo per firmare a suo dire alcune delibere,
impegna il Governo:
ad assumere immediate iniziative che obblighino l'intera pubblica amministrazione alla riduzione del 50 per cento del numero «eccessivo» di auto «blu» e «grigie», in sei mesi;
ad assumere iniziative per prevedere l'istituzione di aziende pubbliche che utilizzino l'eccedenza di auto, offrendo un servizio di pubblica utilità e sociale e creando contemporaneamente posti di lavoro, ovvero, che facciano noleggio di auto con o senza conducente, offrendo un servizio di car-sharing solo per alcune tratte;
ad inviare una relazione alle competenti Commissioni parlamentari per fare chiarezza sulla reale spesa annuale sostenuta dalle amministrazioni pubbliche statali e locali per il mantenimento delle auto di servizio;
ad aprire un tavolo di confronto in sede di Conferenza unificata, per valutare la riduzione del parco di auto presso gli enti locali, province, regioni e ASL, e prevedere anche alla luce del taglio di fondi alla sanità, nell'ambito della riduzione delle risorse per finanziare il servizio sanitario nazionale, che si incida maggiormente sulla questione evidenziata in premessa.
(1-00470) «Grillo, Mantero, Silvia Giordano, Lorefice, Dall'Osso, Cecconi, Di Vita, Simone Valente, Cominardi, Alberti».
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