Super Bowl: nei 51 spot allusioni a Trump, tra protesta e humor =
(AGI) - Houston, 6 feb. - Nel primo Super Bowl nell'era Trump
le pubblicita' non potevano ignorare la grande rivoluzione alla
Casa Bianca: tra i 51 spot messi in onda durante la kermesse di
Houston c'erano allusioni e velate proteste contro la linea del
neo-presidente, anche se in molti hanno preferito evitare la
politica o limitarsi ad accenni umoristici. E' il caso di "It's
a Ten!", una linea di prodotti per i capelli in cui la voce
narrante avverte l'America: "Ci aspettano almeno quattro anni
di capelli terribili", chiaro riferimento all'insolita forma
della chioma bionda di Trump.
Airbnb ha puntato sull'accoglienza, nei giorni del bando
sugli arrivi dai Paesi musulmani, con una serie di volti di
diverse etnie e lo slogan: "Tutti apparteniamo. Piu' accetti e
piu' il mondo e' bello". La Coca-Cola ha riproposto uno spot in
cui "America the Beautiful" viene cantata in diverse lingue.
Tra gli spot piu' controversi quello di Budweiser, in
preparazione da piu' di un anno ma che suona come un attacco ai
"muri" di Trump: in 60 secondi mostra la storia dell'arrivo in
America del co-fondatore della casa che produce la nota birra,
Adolphus Busch, un immigrato tedesco che viene accolto con
insulti, fino all'incontro con il fondatore di Budweiser,
Eberhard Anheuser. Lo spot, attaccato dal sito di destra
Breitbart come "non patriottico", ha portato anche al lancio su
Twitter di un boicottaggio contro la birra.
Per i pubblicitari quest'anno la sfida era quella di fare
in modo che spot per i quali si pagano cinque milioni di
dollari per 30 secondi non offendessero nessuno, in un momento
in cui la nazione e' spaccata sulla presidenza Trump.
Gli esperti pubblicitari rilevano che un tempo le aziende
dovevano solo preoccuparsi se un loro spot sarebbe stato
giudicati come riuscito o sbagliato mentre ora devono anche
pensare se sara' considerato di sinistra o di destra. Lo spot
della National Football League ha ricordato come lo sport debba
essere un'occasione di unita': "Tra queste linee abbiamo le
nostre differenze ma riconosciamo che sono piu' le cose che ci
uniscono", ha ricordato l'attore Forset Whitaker, voce narrante
del video della Nfl. (AGI)
Sar
061340 FEB 17
le pubblicita' non potevano ignorare la grande rivoluzione alla
Casa Bianca: tra i 51 spot messi in onda durante la kermesse di
Houston c'erano allusioni e velate proteste contro la linea del
neo-presidente, anche se in molti hanno preferito evitare la
politica o limitarsi ad accenni umoristici. E' il caso di "It's
a Ten!", una linea di prodotti per i capelli in cui la voce
narrante avverte l'America: "Ci aspettano almeno quattro anni
di capelli terribili", chiaro riferimento all'insolita forma
della chioma bionda di Trump.
Airbnb ha puntato sull'accoglienza, nei giorni del bando
sugli arrivi dai Paesi musulmani, con una serie di volti di
diverse etnie e lo slogan: "Tutti apparteniamo. Piu' accetti e
piu' il mondo e' bello". La Coca-Cola ha riproposto uno spot in
cui "America the Beautiful" viene cantata in diverse lingue.
Tra gli spot piu' controversi quello di Budweiser, in
preparazione da piu' di un anno ma che suona come un attacco ai
"muri" di Trump: in 60 secondi mostra la storia dell'arrivo in
America del co-fondatore della casa che produce la nota birra,
Adolphus Busch, un immigrato tedesco che viene accolto con
insulti, fino all'incontro con il fondatore di Budweiser,
Eberhard Anheuser. Lo spot, attaccato dal sito di destra
Breitbart come "non patriottico", ha portato anche al lancio su
Twitter di un boicottaggio contro la birra.
Per i pubblicitari quest'anno la sfida era quella di fare
in modo che spot per i quali si pagano cinque milioni di
dollari per 30 secondi non offendessero nessuno, in un momento
in cui la nazione e' spaccata sulla presidenza Trump.
Gli esperti pubblicitari rilevano che un tempo le aziende
dovevano solo preoccuparsi se un loro spot sarebbe stato
giudicati come riuscito o sbagliato mentre ora devono anche
pensare se sara' considerato di sinistra o di destra. Lo spot
della National Football League ha ricordato come lo sport debba
essere un'occasione di unita': "Tra queste linee abbiamo le
nostre differenze ma riconosciamo che sono piu' le cose che ci
uniscono", ha ricordato l'attore Forset Whitaker, voce narrante
del video della Nfl. (AGI)
Sar
061340 FEB 17
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