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lunedì 22 ottobre 2018

FARMACI: REAZIONI AVVERSE PER 7% ITALIANI E PER 20% PAZIENTI IN OSPEDALE

LUNEDÌ 22 OTTOBRE 2018 12.14.16
SALUTE

FARMACI: REAZIONI AVVERSE PER 7% ITALIANI E PER 20% PAZIENTI IN OSPEDALE =

Nuovo studio Aaiito su effetti mezzi di contrasto Roma, 22 ott. (AdnKronos Salute) - "Le reazioni avverse a farmaci colpiscono il 7% della popolazione generale, oltre il 20% dei pazienti ricoverati in ospedale e sono causa di oltre l'8% dei ricoveri ospedalieri. In questo scenario le allergie da farmaci sono circa il 15% del totale delle reazioni avverse, e quelle potenzialmente pericolose per la vita delle persone sono fortunatamente poco frequenti e si manifestano generalmente con shock anafilattico, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica". Lo spiega Antonino Musarra, presidente dell'Associazione allergologi immunologi italiani territoriali e ospedalieri (Aaiito) riunita in congresso a Roma. Tra le allergie ai farmaci - sottolineano gli esperti - un tipo di reazione allergica non trascurabile è quella ai mezzi di contrasto che sono frequentemente utilizzati per diversi tipi di esami, come ad esempio quelli radiologici. Per questo gli specialisti Aaiito hanno avviato uno studio multicentrico tuttora in corso. Obiettivo del progetto: raccogliere dati epidemiologici, in un settore ancora poco conosciuto, per identificare con maggiore precisione quali sono i fattori di rischio che il paziente può avere prima di sottoporsi a esami che prevedono la somministrazione di un mezzo di contrasto. Lo studio si propone di identificare la percentuale di positività nei pazienti, quali sono i mezzi di contrasto maggiormente responsabili e quali sono i mezzi diagnostici più idonei per accertare se la reazione è avvenuta e quale tipo di reazione si è verificata. Il progetto coinvolge 9 centri di allergologia in Italia e sta valutando i dati di 407 pazienti. "Dai primi risultati - riferisce Francesco Murzilli, vice presidente Aaiito - è emerso che i soggetti maggiormente a rischio sono quelli che hanno avuto precedenti esposizioni al mezzo di contrasto (19%) e quelli che soffrono di allergie respiratorie, dato che corrisponde ai dati della letteratura che evidenzia come l'asma bronchiale sia un fattore di rischio. Va comunque sottolineato che il 35% delle reazioni si può manifestare in occasione della prima esposizione ai mezzi di contrasto". (segue) (Com-Frm/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-OTT-18 12:13 NNNN
LUNEDÌ 22 OTTOBRE 2018 12.14.22
SALUTE

FARMACI: REAZIONI AVVERSE PER 7% ITALIANI E PER 20% PAZIENTI IN OSPEDALE (2) =

(AdnKronos Salute) - "Dal punto di vista della diagnosi - prosegue Murzilli - i test cutanei sono sicuramente lo strumento al momento più affidabile che l'allergologo ha a disposizione per fare una diagnosi certa. Il nostro consiglio è quello di effettuare questo tipo di esame entro 6 mesi dall'avvenuta reazione, perché con il passare dei mesi la positività cutanea tende a scemare. Eì estremamente importante infine sensibilizzare i radiologi e gli altri specialisti che effettuano esami con mezzi di contrasto, per far si che indirizzino subito il paziente all'allergologo appena avvenuta la reazione allergica''. L'Organizzazione mondiale della sanità - ricordano gli esperti - definisce reazione avversa a un medicinale "ogni risposta indesiderata che fa seguito alla somministrazione di un farmaco per motivi profilattici, diagnostici, terapeutici o per indurre modificazioni di una funzione fisiologica". Musarra precisa che "la capacità del farmaco di stimolare il sistema immunitario a indurre una reazione allergica è direttamente connessa con la sua struttura chimica. Infatti, alcuni farmaci come ad esempio le penicilline, le cefalosporine, alcuni antitumorali, alcuni antiepilettici sono maggiormente in grado, rispetto ad altri, di indurre la reazione allergica. "Inoltre - aggiunge il presidente Aaiito - l'assunzione ripetuta dello stesso farmaco è maggiormente allergizzante rispetto alla terapia continuativa e, ancora, la somministrazione intramuscolare o endovenosa sono maggiormente allergizzanti rispetto alla somministrazione per via orale. E' stato inoltre dimostrato che il sesso femminile è maggiormente colpito rispetto a quello maschile". (Com-Frm/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-OTT-18 12:13 NNNN 

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