LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 20.14.00
>>>ANSA/ Johnson avverte, la mia Brexit o le elezioni anticipate
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>>>ANSA/ Johnson avverte, la mia Brexit o le elezioni anticipate
Boris minaccia le urne a ottobre se Parlamento blocca il no deal
(di Alessandro Logroscino)
(ANSA) - LONDRA, 2 SET - All in. Si gioca tutta in tre
giorni, in un Regno Unito in piena fibrillazione e con
l'orizzonte sempre piu' concreto di elezioni anticipate, la mano
decisiva nella partita di poker sulla Brexit fra Boris Johnson e
il fronte che continua a non arrendersi al divorzio dall'Ue. O
almeno a un traumatico divorzio senz'accordo alla data del 31
ottobre, indicata come spartiacque irrevocabile dallo
scapigliato neo primo ministro Tory.
BoJo si prepara allo scontro sfoggiando le maniere pesanti
che l'utilizzo muscolare - se non la forzatura - della normativa
britannica mette a sua disposizione. Ribadendo in uno statement
serale di fronte a Downing Street di non voler chiedere
ulteriori rinvii dell'addio a Bruxelles "in alcuna circostanza",
dopo aver minacciato di espellere dal gruppo parlamentare
conservatore tutti i deputati ribelli che a partire da domani -
data di riapertura post estiva di Westminster prima della
contestata sospensione del Parlamento preannunciata dal governo
dalla settimana prossima al 14 ottobre - dovessero unirsi al
Labour e ad altre forze d'opposizione nel tentativo d'approvare
il progetto di legge anti-no deal appena messo sul tavolo dal
laburista Hilary Benn e ispirato alla speranza di un'ulteriore
proroga di tre mesi da chiedere ai 27.
Una legge che del resto l'influente Leader of the House, il
ministro arci-brexiteer dei Rapporti con la Camera dei Comuni
Jacob Rees-Mogg, non esita a equiparare a una questione di
fiducia. Adombrando chiaramente la spada di Damocle d'un altro
voto politico anticipato sull'isola: appuntamento che Johnson
assicura di non volere, ma che secondo i media si prepara a
innescare giovedi' (circola gia' la data del 14 ottobre) in caso
di sconfitta dell'esecutivo in aula sulla proposta Benn.
La mossa del premier mira a imporre la disciplina di partito
con le buone o con le cattive in vista di un confronto
parlamentare all'ultima scheda. Ma anche a dimostrare ai
dissidenti Tory irriducibili - fra 12 e 16, stando ai calcoli
aggiornati dei media, dopo il rientro fra i ranghi dei piu'
malleabili - che la via delle urne, e della purga dei reprobi
dalle candidature, e' a questo punto piu' di una ipotesi: con
tanto di bozza di mozione di scioglimento della Camera gia'
pronta.
Per recapitare un messaggio senza equivoci, Johnson ha fatto
precedere il suo breve discorso alla nazione sia da un Consiglio
dei ministri "di emergenza", sia da un incontro con i deputati
del suo partito, dopo aver sbattuto la porta in faccia alla
richiesta di un meeting separato con un drappello di Tory
moderati guidati da Philip Hammond, ex cancelliere dello
Scacchiere. Il refrain non cambia: l'alternativa, nelle sue
parole, e' fra allinearsi a lui o a Jeremy Corbyn 'il rosso' e
alla pretesa di un ennesimo "rinvio senza senso" che rischia di
"tagliare le gambe" allo stesso tentativo di rinegoziare un
accordo con l'Ue senza backstop.
Corbyn da parte sua replica da Manchester raccogliendo la
sfida. Determinato a cercare di sottrarre il controllo del
calendario parlamentare al governo, di unire tutti coloro che
intendono provare a "fermare il no deal" e di "salvare il Paese
dall'abisso" attraverso una legge: unico strumento disponibile
in questa fase, visto che ne' le petizioni popolari ne' le
proteste di piazza possono nulla. Un obiettivo per raggiungere
il quale la settimana appena iniziata potrebbe rappresentare
"l'ultima chance", ammette il numero uno laburista. Disponibile
peraltro a sua volta ad accettare la scommessa delle elezioni,
malgrado le polemiche interne allo schieramento anti-Boris al
riguardo. Con la contrarieta' aperta dei Liberaldemocratici di Jo
Swinson come di Tony Blair, predecessore (e detrattore) del
compagno Jeremy, convinto che affrettarsi alle urne - invece di
cercare di promuovere la carta pur problematica di un secondo
referendum - possa finire per favorire il nuovo corso Tory a
causa dell'impopolarita' attribuita al portabandiera attuale del
Labour fra gli elettori moderati. Ma comunque rassegnato a
votare "pure per Corbyn" qualora la resa dei conti elettorale
dovesse diventare in fondo inevitabile.(ANSA).
LR
02-SET-19 20:13 NNNN
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