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mercoledì 11 dicembre 2019

= Piazza Fontana: 50 anni fa la "madre di tutte le stragi" =



MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE 2019 11.01.03


= Piazza Fontana: 50 anni fa la "madre di tutte le stragi" =

(AGI) - Milano, 11 dic. - Sono passati 50 anni dalla strage di Piazza Fontana, considerata la "madre di tutte le stragi" che insanguinarono l'Italia nel decennio successivo: il 12 dicembre del 1969 una bomba scoppio' in pieno centro a Milano, alla Banca dell'Agricoltura, provocando 17 morti e 88 feriti. Un'altra bomba fu trovata inesplosa in Piazza della Scala e nel giro di 53 minuti altri tre ordigni esplosero a Roma, causando 18 feriti: uno alla Banca Nazionale del Lavoro in via San Basilio, uno all'Altare della Patria alla base del pennone, un altro in Piazza Venezia all'ingresso del Museo del Risorgimento. Erano le 16 e 37 quando la bomba esplose sotto al grande tavolo centrale della Banca Nazionale dell'Agricoltura in Piazza Fontana, a Milano. Nella sala a cupola dell'edificio grigio ci sono un centinaio di persone; per tradizione il venerdi' viene prolungato il solito orario per consentire le contrattazioni del mercato agricolo e del bestiame tra commercianti e piccoli imprenditori agricoli. Mentre si stringono mani e concludono affari, salta tutto: le lastre di marmo, le sedie, i mobili e le persone. (AGI) Mad (Segue) 111100 DIC 19 NNNN
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= Piazza Fontana: 50 anni fa la "madre di tutte le stragi" (2)=

(AGI) - Milano, 11 dic. - Nel salone ci sono uomini e donne, per lo piu' arrivati dalla provincia lombarda, col vestito buono di chi va in citta', a pochi passi dal Duomo, tra le vie scintillanti nell'attesa del Natale. Muoiono Giovanni Arnoldi, 42 anni; Giulio China, 57 anni; Eugenio Corsini, 71 anni; Pietro Dendena, 45 anni; Carlo Gaiani, 57 anni; Calogero Galatioto, 77 anni; Carlo Garavaglia, 67 anni; Paolo Gerli, 77 anni; Luigi Meloni, 57 anni; Vittorio Mocchi, 47 anni per le conseguenze dell'esplosione; Gerolamo Papetti, 79 anni; Mario Pasi, 50 anni; Carlo Luigi Perego, 74 anni; Oreste Sangalli, 49 anni; Angelo Scaglia, 61 anni; Carlo Silva, 71 anni; Attilio Vale', 52 anni. Il futuro prefetto di Roma, Achille Serra, all'epoca giovane funzionario di polizia, racconta: "Entrai, vidi quello che era successo, mi attaccai al telefono e gridai che servivano cento ambulanze. In questura pensarono che avevo perso la testa, solo dopo molte insistenze cominciarono a prendermi sul serio. Alla fine, le ambulanze che servirono furono 98". E' il 12 dicembre del 1969, il telegiornale parla del "piu' grave atto di guerra avvenuto dopo la Liberazione". Pochi minuti dopo le 17 di quel giorno, altri tre ordigni scoppiano a Roma, senza provocare vittime. (AGI) Mad (Segue) 111100 DIC 19 NNNN
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= Piazza Fontana: 50 anni fa la "madre di tutte le stragi" (3)=

(AGI) - Milano, 11 dic. - Piazza Fontana diventa un 'modello' per altre stragi (Piazza della Loggia, Italicus), fomenta le divisioni sociali e gli scontri, avvia un'interminabile ricerca della verita' tra depistaggi e processi durata 36 anni. Ad accompagnare il 50esimo anniversario sono usciti una quindicina di libri, tra saggi, fumetti e graphic novel, a testimonianza di quanto sia ancora viva la memoria. LA PISTA ANARCHICA Nel giro di 72 ore viene assicurato alla giustizia "il colpevole", quello che i giornali qualificano come la "belva umana": l'anarchico ballerino Pietro Valpreda. A riconoscerlo in un veloce confronto 'all'americana' e' il tassista Cornelio Rolandi, che sostiene di averlo accompagnato in Piazza Fontana pochi minuti prima della strage. "L'e' lu'", conferma in milanese agli inquirenti, ai quali non sembra vero di avere gia' risolto il caso. La sera del 12 dicembre viene fermato anche il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, che viene trattenuto illegalmente in Questura per tre giorni e sottoposto a interrogatori molto oltre le 48 ore previste dalla legge. Alla mezzanotte del 15 dicembre, Pinelli muore precipitando dal quarto piano della Questura. Il questore Marcello Guida spiega: "Pinelli era fortemente indiziato di concorso in strage. Il suo e' stato un gesto disperato, una specie di atto di auto - accusa". Valpreda viene assolto in via definitiva nel 1987, sulla morte di Pinelli viene aperta un'inchiesta nel 1971 su denuncia della moglie Licia nei confronti del Commissario Luigi Calabresi. Il giudice Gerardo D'Ambrosio nel 1975 esclude l'ipotesi dell'omicidio scrivendo che Pinelli e' morto per un "malore attivo causato da un'improvvisa vertigine", una tesi che in molti non accetteranno. In Piazza Fontana ci sono due targhe per ricordare Pinelli, sulla cui figura fioriscono canzoni e opere teatrali: una riporta le parole "ucciso innocente", l'altra "innocente morto tragicamente". LA PISTA NERA Sempre quell'infinito 15 dicembre, accade che un giovane insegnante di scuola media, Guido Lorenzon, segretario di una sezione della Democrazia Cristiana, confida a un avvocato i suoi sospetti in merito alla strage su un vecchio compagno di scuola, l'editore neofascista Giovanni Ventura. (AGI) Mad (Segue) 111100 DIC 19 NNNN
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(AGI) - Milano, 11 dic. - Nell'aprile del 1971, sulla base delle indagini nate da quelle dichiarazioni ripetute davanti a lui da Lorenzon, il magistrato di Treviso Giancarlo Stiz firma un mandato di cattura con l'accusa di 'associazione eversiva' nei confronti di Ventura e di Franco Freda, l'ideologo di 'Ordine Nuovo', leader del gruppo che si ritrova intorno alla libreria 'Ezzelino' di Padova. La pista nera pero' non decolla anche perche' i processi agli anarchici e quelli ai neofascisti vengono trasferiti da Milano a Catanzaro dal momento che nella citta' dell'attentato "non c'e' un clima di sufficiente serenita'". Alla fine si celebra un dibattimento unico che termina il 23 febbraio 1979 con la condanna all'ergastolo, tra gli altri, per Freda e Ventura, ritenuti colpevoli della strage, degli attentati preparatori e di apologia di reato. Sembra che ci si sia una verita' giudiziaria ma due anni dopo, il 20 marzo 1981, la Corte d'Appello di Catanzaro trasforma tutte le condanne in assoluzioni, almeno in relazione alla strage. Nel 1982, la Cassazione annulla l'appello e affida un nuovo secondo grado a Bari che assolve di nuovo Freda e Ventura, condannandoli 'solo' per gli attentati che hanno preceduto piazza Fontana. Il verdetto finale della Suprema Corte arriva il 27 gennaio 1987: Freda, Ventura e Valpreda sono assolti. Anche un secondo dibattimento, a carico dei neofascisti Stefano Delle Chiaie e Massimilano Fachini, si chiude con un'assoluzione, che diventa definitiva nel 1991. (AGI) Mad (Segue) 111100 DIC 19 NNNN
MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE 2019 11.01.52

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(AGI) - Milano, 11 dic. - L'ULTIMA INDAGINE Non e' finita, pero'. Quello stesso anno a Milano il giudice Guido Salvini, indagando sulle attivita' della destra eversiva, viene a contatto con Martino Siciliano e Carlo Digilio, i due esponenti di estrema destra attorno alle cui rivelazioni ruoteranno le nuove indagini che coinvolgono anche gli altri 'ordinovisti' Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, esponente del circolo milanese neofascista 'La Fenice'. Dagli interrogatori di Salvini, arrivano gli spunti per una nuova indagine condotta dal pm Grazia Pradella. Nel frattempo, Digilio viene colpito da un ictus che interrompe la sua collaborazione con la giustizia. Il 30 giugno 2001, dopo un lungo processo, la Corte d'Assise di Milano condanna all'ergastolo Maggi, Zorzi, che si e' trasferito in Giappone, e Rognoni, mentre dichiara prescritto il reato di Digilio grazie alle attenuanti legate alla collaborazione. Il 12 febbraio 2004 ancora una volta i nomi e cognomi dei presunti colpevoli vengono spazzati via da una sentenza di assoluzione motivata con l'inattendibilita' del pentito chiave Digilio. L'ultima parola e' della Cassazione che 'incide' per sempre la sentenza che scagiona Maggi e Zorzi, ma attribuisce con certezza la strage a "un programma eversivo ben sedimentato" con la responsabilita' di Freda e Ventura. CHI SONO I COLPEVOLI "Anche le sentenze di assoluzione - spiega il giudice Salvini in un'intervista contenuta nel libro 'Piazza Fontana per chi non c'era' di Mario Consani - hanno una virtu' 'segreta' e cioe' scrivono esplicitamente cose chiare. Scrivono che l'ideazione e l'esecuzione della strage e' sicuramente riferibile alle cellule di Ordine Nuovo del Veneto. Non si puo' dire che non ci siano i colpevoli perche' Digilio e' stato dichiarato colpevole di concorso alla strage per avere preparato l'ordigno e gli ultimi giudici hanno scritto che e' stata raggiunta la prova 'postuma' della colpevolezza di Freda e Ventura, pur non essendo piu' giudicabili perche' assolti per insufficienza di prove nei processi precedenti. Quindi Ordine Nuovo e' colpevole della strage di Piazza Fontana". Nella 'Maledizione di Piazza Fontana' in libreria da pochi giorni, un'opera da 600 pagine che contiene molti 'inediti' sulla vicenda, il giudice indica nel 'Paracadutista' l'uomo che mise la bomba. Un militante di Ordine Nuovo di Verona di cui parlano Ventura, Zorzi e Digilio: "Il padre lavorava in banca - scrive Salvini - nel 1969 aveva poco piu' di 20 anni. Era un giovane benestante, viveva a Verona, studiava alle scuole serali ed era un attivista di Ordine Nuovo". (AGI) Mad 111100 DIC 19 NNNN 

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