GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2020 09.14.29
LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (1)
9CO1076008 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (1) (9Colonne) Roma, 11 giu - La pandemia da Covid-19 continua a imperversare sul pianeta pur se con intensità molto differenti non solo da Paese a Paese, ma spesso - come il caso italiano ha dimostrato pienamente - anche da un'area all'altra della medesima nazione. Attualmente il nuovo coronavirus sta "picchiando duramente" sull'America Latina, mentre tutti i segnali fanno pensare che la situazione possa precipitare entro breve in due grandi zone dell'Asia: la prima, immensa, composta dalla triade India, Pakistan e Bangladesh e l'altra riguardante, nel sudest, l'infinito arcipelago indonesiano. Messe assieme, queste sue parti della superficie terrestre ospitano più di un quinto della popolazione mondiale e al contempo non hanno a disposizione un sistema sanitario in grado di resistere all'esplosione del virus, sul modello di quelli dell'Europa e degli Stati Uniti, che nonostante ciò hanno comunque pagato - e continuano a pagare - un pesantissimo tributo di vite umane. Proprio gli Stati Uniti hanno oltrepassato nelle ultime ore la soglia dei due milioni di contagi dalla comparsa dell'epidemia, per la precisione 2.000.464 (di cui 533.504 guariti), mentre il bollettino reso noto quando in Italia era ancora notte ha fatto registrare più di mille decessi nelle 24 ore, innalzando il totale delle vittime a quota 112.924. (SEGUE) 110914 GIU 20
GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2020 09.17.07
LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (2)
9CO1076010 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (2) (9Colonne) Roma, 11 giu - Gli Usa dunque si confermano, stando ai dati ufficiali, di gran lunga il paese più colpito dal virus, che nel mondo ha provocato 416.201 morti e 7.360.239 contagi, di cui 3.454.807 ormai dichiarati fuori pericolo. Negli Usa, lo Stato che registra il maggior numero di contagiati è New York, con oltre 382 mila casi, di cui oltre 30 mila morti. In Texas ieri si è registrato un totale di 2.153 ricoverati per coronavirus nelle 24 ore, un vero e proprio record che dimostra una volta di più l'attiva presenza dell'agente patogeno negli States, lanciati sulla strada della ripartenza. Eppure, stando ai dati raccolti dal New York Times, i casi di coronavirus sono aumentati in almeno 21 Stati proprio da quando si è rimessa in moto la macchina economica. Non è forse un caso che a partire dal Memorial Day i ricoveri siano fortemente aumentati in nove dei cinquanta Stati: Texas, Carolina del Nord e del Sud, California, Oregon, Arkansas, Mississippi, Utah e Arizona. Un "effetto collaterale" della ripartenza che per la verità era stato ampiamente previsto dall'amministrazione TRUMP, impegnata a spingere in tutti i modi per la "riattivazione" della locomotiva economica del pianeta, mandata completamente in panne dall'epidemia, come dimostra l'incredibile numero di disoccupati da Covid in America: oltre 40 milioni. È anche in quest'ottica che va inquadrato l'annuncio dato nelle ultime ore dall'inquilino della Casa Bianca che ha deciso di riprendere i suoi meeting politici "dal vivo" dopo la lunga interruzione dovuta all'emergenza sanitaria. (SEGUE) 110917 GIU 20
GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2020 09.19.14
LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (3)
9CO1076012 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (3) (9Colonne) Roma, 11 giu - Dunque, TRUMP sarà finalmente in carne e ossa il 19 giugno a Tulsa, in Oklahoma, dove certamente cercherà di galvanizzare la propria base elettorale messa a dura prova dagli ultimi, difficilissimi mesi di convivenza col virus. Per il presidente si tratta principalmente dell'occasione di uscire dalla scomodissima posizione difensiva nella quale è stato costretto dallo scoppio della malattia, a marzo, fino all'attuale "rivolta" di gran parte della nazione dopo l'omicidio di George Floyd. Diversi osservatori hanno sottolineato che in occasione dell'annuncio della manifestazione di Tulsa, il Tycoon non ha fornito alcuna indicazione in merito a eventuali misure sanitare da adottare durante l'evento al fine di arginare una eventuale propagazione del virus che se risulta tuttora presente negli Stati Uniti, è ancora in piena fase montante, come accennato, in America Latina. In questo continente nelle ultime 24 ore i contagi hanno raggiunto quota 1.458.386 (+55.127), mentre i morti sono ora 71.709 (+2.519). A guidare la tragica classifica sudamericana è il Brasile, dove il bollettino di ieri ha fatto registrare 1.274 morti nelle 24 ore, portando il totale dei decessi a 39.680. I nuovi contagi sono stati 32.913, per un totale di 772.416 casi accertati, di cui 413.916 guariti. Lo Stato più colpito è quello di San Paolo, che conta 46 milioni di abitanti e un territorio equivalente alla Francia, dove nella sola giornata di ieri sono morte 340 persone e che totalmente conta 153.316 contagi e 9.862 vittime censite, ma dove i numeri reali, secondo diversi scienziati indipendenti, potrebbero essere fino a 15 volte più pesanti. Nella città di San Paolo, che ha 12 milioni di abitanti, al momento sono occupati il 67% dei letti delle terapie intensive ma ogni giorno che passa la situazione - come denunciano gli stessi sanitari - anziché recedere, si fa sempre più preoccupante. (SEGUE) 110919 GIU 20
GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2020 09.21.03
LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (4)
9CO1076014 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (4) (9Colonne) Roma, 11 giu - Eppure, proprio a San Paolo da ieri le attività commerciali, anche quelle al dettaglio, hanno quasi del tutto riaperto i battenti. Lunghe file si sono formate davanti a negozi di ogni genere. Anche se la maggior parte delle persone, a un primo colpo d'occhio, sembravano portare la mascherina, la cosiddetta "distanza sociale" è saltata completamente, e ovunque si è assistito al "pienone" all'interno delle rivendite di ogni tipo, compresi i laboratori di tatuaggio. A causare quella che senza mezzi termini si può definire una ressa generalizzata, è stato principalmente il contingentamento dell'orario di apertura dei negozi, limitato dalle 11 alle 15. Dovrebbero essere quattro ore, secondo l'ordinanza dell'amministrazione locale, in cui tutti i gesti barriera andrebbero seguiti, a cominciare dalla disinfezione delle mani con gel idroalcolico distribuito dagli stessi commercianti, ma che nella maggior parte dei casi si svolgono nella totale assenza - mascherine a parte - di comportamenti "sicuri". Proprio oggi riapriranno i centri commerciali anche a Rio de Janeiro, anche se diversi medici e virologi delle università locali giudicano queste decisioni troppo frettolose, nonostante le restrizioni adottate. Come in Brasile, anche in Messico l'epidemia non dà segni di regresso, tanto che ieri in questo Paese si è superata la quota dei 15mila morti: 15.357. Anche qui l'incremento dei contagi è altissimo: l'ultimo bollettino parla di ben 4.833 nuove infezioni nelle 24 ore, per un totale dalla comparsa del Covid di 129.184 (di cui 93.930 guariti). Stesso discorso per Panama, in America centrale, dove ieri si è registrato un picco di 656 nuovi casi, che hanno portato il dato complessivo a 17.889, mentre i morti sono 413. (SEGUE) 110920 GIU 20
GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2020 09.26.12
LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (5)
9CO1076016 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / TRUMP "ESCE DAL BUNKER". BRASILE: MORTE E SHOPPING (5) (9Colonne) Roma, 11 giu - A Cuba, il governo ha annunciato la riapertura progressiva del turismo, del commercio e del trasporto pubblico. Nell'isola, che conta 1,2 milioni di abitanti, non si sono più registrate vittime da 11 giorni e ieri non ha registrato che cinque nuove infezioni, per un totale di 2.211 e 83 morti. In Perù, secondo paese latinoamericano per numero di contagi totali (208.823) alle spalle del Brasile, nonché ottavo al mondo alle spalle dell'Italia, e dove complessivamente si contano 5.903 morti, una buona notizia arriva dal settore del commercio internazionale. Secondo il ministero del Commercio, infatti, le esportazioni peruviane di zenzero hanno fatto registrare un vero e proprio boom nel primo trimestre in quanto utilizzate in tutto il pianeta come rimedio naturale contro le infezioni respiratorie. "Le esportazioni di zenzero - ha dichiarato il ministro del Commercio - sono aumentate del 137% in aprile, con una crescita cumulativa del 168% nel primo trimestre" in rapporto all'anno precedente. I maggiori acquirenti sono la (+529%), l'Olanda (+255%) e gli Stati Uniti (+124%). Secondo le autorità peruviane, lo zenzero, ricco di antiossidanti, è anche in gradi di "rinforzare il sistema immunitario". La speranza ovviamente è che la "fame di zenzero" di tanta parte del pianeta possa portare alle esangui casse statali peruviane le risorse necessaria a porre in parte riparo alla disastrosa situazione del sistema sanitario, che si sta palesemente rivelando incapace di controbattere ai fendenti del Covid. È cronaca ormai quotidiana nel paese andino il dramma della cronica carenza di ossigeno terapeutico, che costringe i familiari dei malati più gravi a difficili (e costose) ricerche per procurarsi le preziosissime "bombole della vita". Allo stesso tempo, i medici e gli infermieri lamentano la continua esposizione al contagio, per la carenza di materiali di protezione personale. (deg) 110926 GIU 20
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