NON HO ELEMENTI VALIDI PER CONTRADDIRE IL PENSIERO DI HART.
UNA NAZIONE CHE SI E' FATTA STRADA CON LA LEGGE DEL WEST
UNA NAZIONE CHE SI E' FATTA STRADA CON LA LEGGE DEL WEST
STERMINANDO, SFRATTANDO ED EMARGINANDO LE POPOLAZIONI NATIVE
CHE HA CREATO LE SUE FORTUNE DEPORTANDO MIGLIAIA E MIGLIAIA DI NERI DALL'AFRICA PER SFRUTTARLI COME SCHIAVI
DOVE OGGI ANCORA VIGE LA SUPREMAZIA BIANCA A DANNO
DEI NATIVI, DEI NERI, DEGLI ISPANICI E CHI PIU' NE HA PIU' NE METTA
LA LEGGE DEI WEST (PISTOLA FACILE E IMPICCAGIONE SUL POSTO (SOSTITUITA DAL SOFFOCAMENTO DEL FERMATO) E' DI TRISTE ATTUALITA'
A NOVEMBRE SPERANDO IN UN NUOVO PRESIDENTE METTA FINE E
QUESTA MATTANZA
SOLO NEL 2019 1039 MORTI IN OPERAZIONI DI POLIZIA
GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2020 12.59.06
--USA. HART (ATTIVISTA): MA L'AMERICA NON CAMBIERÀ NEANCHE STAVOLTA
DIR1009 2 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT --USA. HART (ATTIVISTA): MA L'AMERICA NON CAMBIERÀ NEANCHE STAVOLTA SCRITTRICE GIÀ TESTIMONE PROTESTE 1992 A 'DIRE' DA LOS ANGELES (DIRE) Roma, 11 giu. - "La consapevolezza generata da questa nuova ondata di proteste potra' cambiare gli Stati Uniti in modo profondo, a partire dalle elezioni di novembre? Secondo me, no. In piazza ci sono tante persone, ma ci sono quelle che gia' erano consapevoli dei 400 anni di dominazione razziale che hanno caratterizzato la nostra storia. Un terzo dei cittadini americani che hanno votato per Trump, che invece non ne sono affatto consapevoli, non ci sono e non stanno cambiando il loro cuore e la loro anima per questo". A parlare con l'agenzia Dire e' Camille Davis Hart, scrittrice e attivista, testimone e cronista delle proteste contro le violenze della polizia scoppiate nel 1992 a Los Angeles dopo il pesteggio dell'afroamericano Rodney King, poi candidata alla Camera dei rappresentanti con il Partito democratico. L'intervista si tiene nei giorni di una nuova mobilitazione in corso negli Stati Uniti ormai da settimane: scoppiata a seguito della morte di George Floyd, afroamericano di 46 anni ucciso da un poliziotto durante un arresto a Minneapolis, e' diventata una protesta contro la violenza delle forze dell'ordine e il razzismo delle istituzioni e la societa' americana. Hart premette di non voler passare per "cinica", ma che "anni di militanza" l'hanno spinta ad avere un approccio "realistico", quando si parla di politica e di Stati Uniti. "La nostra e' una societa' che ha dimostrato di essere molto violenta - spiega l'attivista - e gli americani hanno una memoria molto corta, si dimenticheranno anche di quello che sta succedendo adesso". Secondo Hart, non ci sono certezze neanche rispetto all'esito del caso Floyd: Derek Chauvin e gli altri tre agenti responsabili della sua morte potrebbero non essere condannati. "Stanno gia' emergendo aspetti complessi dal punto di vista legale, come la validita' di alcune delle testimonianze" evidenzia Hart: "Ricordo solo un caso di un poliziotto condannato per omicidio mentre era in servizio: un agente afroamericano che aveva ucciso una donna bianca". Nonostante le incertezze, ci sarebbero aspetti positivi. "Tante persone stanno denunciando abusi avvenuti nel passato" dice Hart: "Le persone hanno capito che e' il momento giusto per farsi ascoltare".(SEGUE) (Est/ Dire) 12:58 11-06-20 NNNN
GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2020 12.59.06
--USA. HART (ATTIVISTA): MA L'AMERICA NON CAMBIERÀ NEANCHE STAVOLTA -2-
DIR1010 2 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT --USA. HART (ATTIVISTA): MA L'AMERICA NON CAMBIERÀ NEANCHE STAVOLTA -2- (DIRE) Roma, 11 giu. - Anche alcune caratteristiche della rivolta farebbero ben sperare. "Il movimento Black Lives Matter ha scelto di non avere leader riconoscibili, di mantenersi fino alla fine una mobilitazione dal basso" sottolinea Hart. "Sono coinvolti soggetti diversi, in piazza ci sono molte piu' persone bianche che in passato". La strada rimane ancora lunga pero', e non e' detto che la politica possa aiutare. Secondo Hart, il prossimo candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, dovra' scegliere bene che passi fare. "Si sta parlando moto di tagliare fondi ai dipartimenti di polizia" dice l'attivista: "Potrebbe non essere la strada giusta perche' non e' quello che gli americani vogliono". Il nodo della gestione delle forze dell'ordine resta comunque centrale, secondo Hart: "Negli anni abbiamo assistito a un assurdo processo di militarizzazione dei corpi di polizia, che hanno iniziato a comprare armamenti sofisticati anche dall'esercito". Secondo l'attivista, non c'e' nulla di piu' lontano da quello che dovrebbe essere la loro funzione: "Servire e proteggere, recita il loro motto, che e' tutt'altra cosa". Hart dice piu' volte nel corso dell'intervista che "spera di sbagliarsi". Per rendere comprensibile quello che potrebbe succedere si serve della storia: "Cosa successe dopo gli anni '60, con il Vietnam e gli omicidi dei Kennedy e di Martin Luther King? Gli americani votarono per Nixon". (Est/ Dire) 12:58 11-06-20 NNNN
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