Camerieri a casa nostra! Ovvero: dell’italico destino
La
deriva urbanistico-sociale delle città d'arte, devastate dal marketing
del turismo, che vedono spopolarsi i centri storici, trasformati in
musei, e sfigurarsi gli apparati commerciali. In assenza di politiche
economiche che creino lavori alternativi saremo destinati a diventare
camerieri dei ricchi di mezzo mondo a casa nostra.
La deriva
urbanistico-sociale delle “città d’arte” è sotto gli occhi di tutti. Se
una volta gli esempi per eccellenza erano Venezia o Firenze, il processo
di trasformazione dei centri storici in una Disneyland turistica
progredisce rapidissimo e inarrestabile nell’epoca post-covid. Avendo la
fortuna di vivere in un territorio ricchissimo da questo punto di
vista, non posso non notare come ormai anche le cittadine, i paesi,
addirittura i borghi di maggior richiamo si siano adattati alla tendenza
in atto. Le conseguenze sono a tutti note:
1) Spopolamento del
centro storico da parte dei residenti e trasformazione di case e
appartamenti in residenze turistiche (tra l’altro prigioniere di sensali
internazionali che si accaparrano una bella fetta del bottino e che non
pagano tasse in Italia).
2) Trasformazione di tutti i negozi in servizi per i turisti: bar, ristoranti, boutique, souvenirs, ecc.
3)
Conseguente morte civile e sociale dei centri, letteralmente
desertificati da questa dinamica, trasformati in un museo a cielo aperto
attraversato da torme di turisti, per lo più stranieri (si ha a volte
la sensazione di essere all’estero al punto che anche agli italiani gli
esercenti si rivolgono in inglese).
https://www.lacittafutura.it/interni/camerieri-a-casa-nostra-ovvero-dell%e2%80%99italico-destino
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