La
mancata proroga del mercato tutelato per elettricità e gas è una
pugnalata del governo Meloni ai cittadini. I dati sono inequivocabili:
con il mercato tutelato gli aumenti delle bollette sono più contenuti
rispetto al cosiddetto mercato libero. Per questo Rifondazione Comunista
chiede non solo una proroga ma di abolire la norma che impone di
passare tutti sul mercato libero entro il 10 gennaio del 2024.
Il
governo Meloni si rimangia le promesse di proroga e invece si inchina
alle società private e ai diktat dell'Unione Europea. Il loro sovranismo
è una barzelletta. La fine della maggior tutela condanna cittadine/i a
essere derubati da società private in nome di una falsa ideologia del
mercato. Tutti sanno che poi alle chiacchiere sul mercato segue il
cartello per spennare i cittadini. Gli stessi esponenti della destra
hanno ammesso che la maggior tutela garantisce i cittadini dagli aumenti
spropositati derivanti da operazioni speculative.
L'opposizione che oggi strilla dovrebbe fare autocritica per non aver cancellato la norma e aver proceduto per proroghe.
Ora la destra fa peggio e salta pure la proroga.
Dati
alla mano è verità incontestabile che la previsione neoliberista di
lasciare cittadini in balia della speculazione è inaccettabile.
Si apra lo scontro con Bruxelles e si lasci ai cittadini la possibilità di essere protetti dalla maggior tutela.
I
lavoratori e le famiglie hanno diritto a un modello energetico giusto e
sostenibile che funzioni per garantire i loro bisogni non per aumentare
gli extraprofitti delle società energetiche e dei loro azionisti.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito della Rifondazione Comunista. coordinamento di Unione Popolare
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