"La presidente del Consiglio Meloni è tornata in Cina per riparare ai danni autoinferti con la brutale sottomissione ai diktat statunitensi, sostenendo il nostro export e gli investimenti cinesi in Italia.
Senza alcun timore del grottesco, i leader occidentali, dopo avere sgridato l’impermeabile Xi Jinping per sovracapacità produttiva e competizione sleale in virtù degli aiuti di Stato, si affannano, sotto gli occhi ironici e accondiscendenti dei leader cinesi, a spiegare che Pechino è ancora un partner ed è diverso dalla Russia cattiva.
Esiste ancora qualche diplomatico coraggioso che voglia spiegare a Giorgia Meloni che la Cina ha un capitalismo di Stato in cui gli aiuti alle imprese sono la norma, che Pechino non toglierà il supporto politico alla Russia e che Mosca ha potuto non cedere alla minaccia di desovranizzazione proprio in virtù del potere acquisito dalla Cina sulla scena internazionale?" (Elena Basile)
T.me/GiuseppeSalamone
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