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venerdì 3 giugno 2011

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Lett.Circ. 3-5-2011 n. 7794 Giappone emergenza nucleare. Raccomandazioni del Ministero della Salute per la riduzione del rischio di contaminazione per le persone imbarcate su navi in navigazione o in sosta in area interessata da ricaduta radioattiva (fall out). Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per il trasporto marittimo e per le vie d'acqua interne, Divisione 1 - Personale della navigazione marittima ed interna - Affari generali.

Lett.Circ. 3 maggio 2011, n. 7794 (1).
Giappone  emergenza nucleare. Raccomandazioni del Ministero della Salute per la riduzione del rischio di contaminazione per le persone imbarcate su navi  in navigazione o in sosta in area interessata da ricaduta radioattiva (fall out).

(1) Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per il trasporto marittimo e per le vie d'acqua interne, Divisione 1 - Personale della navigazione marittima ed interna - Affari generali.



 
A
Tutte le capitanerie di porto
 
Loro sedi
 
Al
Comando generale del corpo delle capitanerie di porto
 
Sede

e, p.c.:
Al
Ministero della salute
 
Direzione generale della prevenzione e comunicazione
 
Direzione generale della prevenzione sanitaria
 
Uffici II e III
 
Viale Giorgio Ribotta, 5
 
00144 - Roma







Si trasmette per opportuna conoscenza la nota 29 aprile 2011, n. DGPREV/10474/P del Ministero della Salute contenente in allegato il documento concernente raccomandazioni per la riduzione del rischio di contaminazione per le persone imbarcate su navi in navigazione, per la sua massima diffusione nelle sedi e ambiti di competenza.


Il Direttore generale
Dr. Enrico Maria Pujia



Allegato


Nota 29 aprile 2011, n. DGPREV/10474/P
Raccomandazioni  per la riduzione del rischio di contaminazione per le persone imbarcate  su navi in navigazione o in sosta in area interessata da ricaduta radioattiva (Fall out) (2)

(2) Il testo della nota 29 aprile 2011, n. DGPREV/10474/P, emanata dal Ministero della salute, è riportato autonomamente.


Nota 29 aprile 2011, n. DGPREV/10474/PMinistero della salute
Nota 29-4-2011 n. DGPREV/10474/P
Raccomandazioni  per la riduzione del rischio di contaminazione per le persone imbarcate  su navi in navigazione o in sosta in area interessata da ricaduta radioattiva (Fall out).
Emanata dal Ministero della salute, Dipartimento della prevenzione e comunicazione, Direzione generale della prevenzione sanitaria.
Nota 29 aprile 2011, n. DGPREV/10474/P (1).
Raccomandazioni  per la riduzione del rischio di contaminazione per le persone imbarcate  su navi in navigazione o in sosta in area interessata da ricaduta radioattiva (Fall out).

(1) Emanata dal Ministero della salute, Dipartimento della prevenzione e comunicazione, Direzione generale della prevenzione sanitaria.




Al
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti






Si  fa seguito alla riunione tenutasi presso codesto Ministero in data 11 aprile 2011 per inviare, come da accordi intercorsi nella medesima, l'allegato documento contenente raccomandazioni per la riduzione del rischio di contaminazione per le persone imbarcate su navi in navigazione, per una sua eventuale diffusione nelle sedi ed ambiti di competenza.


Il Capo dipartimento
Dott. Fabrizio Oleari



Allegato


Raccomandazioni  per la riduzione del rischio di contaminazione e di esposizione a radiazioni ionizzanti per le persone imbarcate su navi in navigazione o in sosta in area interessata da ricaduta radioattiva (Fall out)


1. Premessa


Le  seguenti raccomandazioni hanno l'obiettivo di fornire suggerimenti atti  a limitare al minimo (nei limiti di quanto consentito dalle circostanze  e dalle risorse disponibili) possibili esposizioni delle persone imbarcate su navi che si trovino in navigazione o in sosta in una zona interessata da possibile ricaduta (fallout) radioattiva.
Nell'ottica  di fornire informazioni quanto più immediate e semplici possibili, si tralasciano i dettagli relativi alle varie forme e sorgenti di radioattività.
Basterà ricordare che la ricaduta radioattiva è dovuta alla presenza nell'atmosfera di radionuclidi (detti  anche radioisotopi, i quali emettono radiazioni ionizzanti di diverso tipo, quali radiazioni alfa, beta, gamma) a seguito di gravi incidenti in impianti nucleari vari (es. reattori nucleari) o per esplosioni di ordigni nucleari. I radionuclidi, trasportati da correnti aeree e masse nuvolose a distanza dal luogo della loro liberazione, ricadendo (soprattutto a seguito di pioggia o neve) possono depositarsi sul terreno, superfici acquatiche, prodotti della agricoltura, sul corpo e sugli indumenti, essere inalati o ingeriti o penetrare nell'organismo attraverso ferite e lesioni aperte della cute e delle mucose esposte.
I  radioisotopi una volta ingeriti, inalati o comunque incorporati, emettono radiazioni ionizzanti che interagiscono con le cellule del corpo e possono produrre effetti dannosi sulla salute a breve o a lungo termine, in funzione della tipologia e della quantità incorporata. Analoghi effetti si possono avere se si è esposti alle radiazioni ionizzanti emesse da radionuclidi posti esternamente al corpo (ad esempio depositati sul pavimento o altre superfici). Va sottolineato che  gli effetti a breve termine sono possibili solo per dosi molto elevate di radiazioni (superiori a determinate soglie) ed hanno gravità tanto maggiore quanto più alta è la dose, mentre gli effetti a lungo termine (in particolare alcuni tumori) possono prodursi in linea di principio anche per dosi più piccole, ma la probabilità che effettivamente si verifichino è tanto minore quanto minore è la dose.


2. Informazioni in merito al rischio di esposizione


Un  aspetto fondamentale per la protezione della nave e del suo equipaggio è  direttamente collegato alla conoscenza tempestiva dell'esistenza di un possibile rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti.
La  conoscenza dell'esistenza del rischio in una determinata area rappresenta una informazione indispensabile al fine di poter mettere in atto misure preventive per evitare o minimizzare i rischi espositivi, con allontanamento dalle aree a rischio da parte della nave mediante opportune eventuali correzioni di rotta e di velocità.
Uno  strumento di previsione fondamentale è rappresentato dalla disponibilità di un bollettino meteo aggiornato, con particolare riferimento a direzione e velocità del vento e alle eventuali precipitazioni in corso o prevedibili.
Per quanto  riguarda la garanzia dei necessari flussi informativi, questi devono essere assicurati innanzitutto mantenendo un contatto diretto con i principali organi di informazione, per il tramite dei principali canali televisivi dedicati quasi esclusivamente alla informazione - come ad esempio alcune emittenti satellitari italiane e straniere - delle stazioni radio, o tramite internet.
A tale proposito si segnalano i siti consigliati dall'IMO come i seguenti:
http://www.miit.go.io/page/kanbo01_hy_001411.html
e
http://www.mlit.go.jp/kowan_fr1_000041.html
oppure quello dell'IAEA (http://www.iaea.org/)
o quello dell'OMS (http://www.who.int/hac/crises/jpn/en/index.html).


Per  la comunicazione tempestiva di un rischio radioattivo accertato per navi in navigazione o in sosta in determinate aree geografiche, sarà utile la disponibilità di canali di comunicazione diretti con il Comando  Nave. Tali flussi informativi di allerta possono vedere il coinvolgimento in via prioritaria della Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, afferente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del CIRM, nonché della Unità di Crisi del Ministero degli Esteri, delle Ambasciate e delle sedi consolari italiane all'estero, delle missioni militari italiane fuori area.
La disponibilità a bordo di un apparecchio per il rilevamento della radioattività è utile solo nel caso sia possibile il suo utilizzo (e la corretta lettura dei dati) da parte di personale esperto.


3. Stazioni di bonifica di circostanza a bordo


I  Comandi Navi posti a conoscenza del rischio possono approntare, qualora  non presenti, Stazioni di Decontaminazione di circostanza in prossimità dei passaggi di entrata/uscita dalle zone della nave scoperte verso i locali al chiuso. Tali varchi devono essere in numero limitato, onde consentirne il massimo controllo.
Le stazioni di bonifica (aree filtro) devono comprendere (in progressione dall'esterno all'interno):
1) una zona dove liberarsi degli abiti indossati al momento della esposizione all'aperto;
2)  una doccia possibilmente alimentata con acqua dolce o, in mancanza, con  acqua di mare. La doccia può comprendere eventualmente un schizzetto oculare;
3) una zona vestizione (area pulita) con abiti sicuramente non contaminati.


4. Allarme


Navigando  in zona sottoposta a possibile ricaduta radioattiva, il personale presente sui ponti scoperti risulterà esposto al rischio di contaminazione radioattiva esterna (vestiario, capelli, cute ecc.), mentre le persone al chiuso risulteranno discretamente protette (a patto  della chiusura ermetica delle aperture esterne) per cui i primi, ove venga comunicata una situazione dì allarme con raccomandazione di riparo  al chiuso, dovranno:
- recarsi nella zona di bonifica preliminarmente individuata in prossimità dei varchi verso gli ambienti interni;
-  provvedere alla svestizione dagli abiti che indossavano al momento dell'allarme, raccogliendo gli stessi in contenitori o sacchi ermeticamente chiusi che dovranno essere lasciati all'esterno;
-  effettuare immediatamente una doccia al fine di allontanare ogni traccia di contaminante eventualmente presente sulla cute, sui capelli ecc.;
- indossare abiti puliti.
Al  momento dell'allarme, chi è presente su un ponte scoperto dovrà, qualora lo stesse facendo, smettere immediatamente di fumare, di bere o di mangiare.


5. Caratteristiche strutturali della nave ed impianti


Oltre  alla individuazione di una o più aree filtro di decontaminazione, si possono predisporre altre misure per ridurre il rischio di radio-contaminazione per la nave e le persone a bordo, quali, ad esempio, la chiusura delle aperture esterne (oblò, boccaporti, ecc.), che dovrebbero essere opportunamente dotate di sistemi di chiusura rapida e stagna per evitare l'entrata del pulviscolo radioattivo. La tenuta stagna di una apertura può essere verificata dal personale di bordo e se del caso può essere rafforzata con i provvedimenti supplementari adottabili.
Dal momento che una misura certamente utile per la decontaminazione è rappresentata dal lavaggio dei ponti scoperti, avere la disponibilità di appositi sistemi di lavaggio durante il passaggio della nave all'interno di una area a rischio di contaminazione radioattiva consente di rimuove l'eventuale pulviscolo radioattivo depositatosi sulle superfici esterne esposte, con  notevole abbassamento del livello espositivo.
Il  lavaggio per la rimozione della contaminazione radioattiva può essere effettuato anche una volta usciti dall'aerea eventualmente contaminata, ma comunque il prima possibile.
Il transito di una nave, per cause di forze maggiore, all'interno di una area segnalata  come potenzialmente contaminata, presuppone la misura precauzionale della chiusura pressoché ermetica di ogni apertura tra interno ed esterno, quando raccomandata dell'autorità competente, sulla base della dose evitabile a seguito dell'adozione di detta misura precauzionale.
Qualora  vi sia la disponibilità di un impianto di condizionamento a ricircolo dell'area interna, l'impianto stesso dovrà essere utilizzato esclusivamente con tale modalità. In caso di prolungamento del tempo di transito o sosta nell'area a rischio (>24 - 36 h) la attivazione dell'impianto di condizionamento interno deve presupporre l'efficienza dei filtri nonché la adeguata manutenzione dell'impianto.
Per  quanto riguarda la immissione forzata di aria esterna nel locale motori  va tenuto presente il vantaggio rappresentato dalla disponibilità di comandi a distanza.


6. Protezione del personale


In  caso di transito in zone potenzialmente contaminate, le attività lavorative sui ponti scoperti devono essere ridotte al minimo. Particolare cura andrà dedicata alla conservazione degli alimenti e dell'acqua di bordo e al loro consumo che dovrà avvenire solo al coperto. Qualsiasi oggetto o superficie allo scoperto deve essere considerata potenzialmente contaminata. Qualora lavabile, potrà essere successivamente decontaminata con accurati lavaggi, eseguiti con dispositivi di protezione individuale e in condizioni di sicurezza.
Gli  abiti da lavoro utilizzati all'aperto e dismessi prima delle operazioni  di bonifica individuale devono essere considerati contaminati e come tali raccolti in sacchi impermeabili chiusi, successivamente stoccati temporaneamente in area di deposito isolata e smaltiti, una volta in porto, tramite ditta specializzata.

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