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mercoledì 16 maggio 2012
SALUTE: ESPERTI, MALATTIE RETINA AUMENTANO MA POCA ATTENZIONE A IPOVEDENTI
SALUTE: ESPERTI, MALATTIE RETINA AUMENTANO MA POCA ATTENZIONE A IPOVEDENTI =
QUALITA' DI VITA A PICCO COME CON CANCRO O MAL DI CUORE, SERVONO
DATI CERTI PER AZIONI MIRATE
Milano, 16 mag. (Adnkronos Salute) - Occhi italiani sempre meno
sani. Da un lato c'e' l'inarrestabile invecchiamento della
popolazione, che espone a malattie come la degenerazione maculare
legata all'eta' di cui si contano circa 20 mila nuovi casi all'anno;
dall'altro i cattivi stili di vita e l'epidemia di obesita' gonfiano i
numeri del diabete (almeno 4 milioni i connazionali colpiti), che a
sua volta minaccia la vista con l'edema maculare diabetico. Si
alimenta cosi' una nuova emergenza sanitaria e sociale: le patologie
della retina, fra le prime cause di cecita' legale e di ipovisione nei
Paesi industrializzati. Ed e' proprio sulla condizione di ipovedente
che, secondo gli esperti intervenuti oggi a Milano a un incontro
promosso da Novartis, in Italia manca una sufficiente attenzione.
Ci vedono troppo per essere definiti ciechi, ma non abbastanza
per vivere bene. Gli ipovedenti, segnalano gli specialisti, vivono in
una 'terra di mezzo' di cui non si hanno cifre certe, necessarie per
programmare azioni mirate. "Per l'Organizzazione mondiale della
sanita' - spiega Filippo Cruciani, professore aggregato di
oftalmologia all'universita' Sapienza di Roma - ipovisione e cecita'
costituiscono problemi prioritari per i servizi sanitari di tutti i
Paesi, in via di sviluppo o industrializzati. Purtroppo, pero', non
esistono ad oggi dati certi" ma solo stime: 161 milioni di persone con
gravi problemi di vista, di cui 124 milioni ipovedenti (acuita' visiva
inferiore a 3/10, ma superiore anche di poco a 1/20, soglia al di
sotto della quale 'scatta' la cecita' legale).
Soprattutto sull'ipovisione, "che tuttavia e' in crescente
aumento - avverte lo specialista - oggi c'e' scarsa attenzione. E'
vero che per l'ambiguita' visiva che la caratterizza e' una condizione
difficile da monitorare in termini epidemiologici, ma e' assolutamente
necessario farlo" perche' si associa a un vero e proprio crollo della
qualita' di vita. Per la degenerazione maculare legata all'eta'
(Dmle), per esempio, "la disabilita' vissuta dal paziente puo'
risultare fino a 700 volte superiore rispetto a quella percepita
dall'oculista". Qualche dato: circa un terzo delle persone con Dmle
neovascolare e un'acuita' visiva inferiore a 3/10 soffre di
depressione maggiore; in termini di qualita' di vita, poi, una Dmle di
grado medio viene paragonata a un'infezione da Hiv sintomatica o a
un'angina, e una Dmle grave all'infarto, all'ictus o a un cancro della
prostata avanzato. (segue)
(Red-Opa/Ct/Adnkronos)
16-MAG-12 15:08
NNNN
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