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lunedì 7 maggio 2012

Sardegna - Via da subito le quattro Province di recente istituzione





ANSA-BOX/ REFERENDUM: SARDEGNA; COSA SUCCEDE DOPO IL VOTO
ELETTORI DETTANO NUOVE REGOLE, IL PALAZZO SI DOVRA' ADEGUARE
(ANSA) - CAGLIARI, 7 MAG - Via da subito le quattro Province
di recente istituzione per le quali si dovra' trovare
necessariamente una gestione transitoria. Spariscono dalla
geografia istituzionale della Sardegna il Medio Campidano, il
Sulcis, la Gallura e l'Ogliastra, e il Consiglio regionale
dovra' decidere in fretta cosa ne sara' dei contratti in essere
- che difficilmente potranno passare in toto ai Comuni o alle
Unioni dei comuni - dei dipendenti, che rischiano di vedersi
spalmati tra Regione, amministrazioni locali e vecchie Province,
e delle societa' in house, per le quali il pericolo e' essere
messe in liquidazione se non trasferite agli enti restanti.
Il tutto in attesa di una riforma regionale o nazionale che
vorrebbe svuotare di competenze e di atti gestionali le
Province, facendole diventare organismo di secondo livello con
funzioni di coordinamento tra i Comuni.
Le Province storiche (Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari)
rimarranno al proprio posto, perche' il quesito referendario,
seppure abbiano vinto i Si' con il 67% dei voti validi, era solo
consultivo: per una vera riforma degli enti 'storici' occorre
una norma costituzionale con la doppia lettura in Parlamento. E
proprio il Senato ha gia' dato il via libera, in prima lettura,
alla riforma dello Statuto sardo che prevede di fissare a 60 il
numero dei consiglieri regionali. Oggi i sardi, con uno dei 10
referendum, hanno chiesto che il Consiglio sia composto al
massimo da 50 componenti, e i tempi potrebbero slittare. A
questo si aggiunge che, se si andasse a votare anticipatamente
per il Consiglio regionale, la legge elettorale attuale
riporterebbe in Aula almeno 80 consiglieri.
Gli elettori hanno anche eliminato la norma che disciplina
l'equiparazione degli emolumenti del singolo consigliere
regionale all'80% di quelli dei componenti del Parlamento.
Dovra' essere l'Aula di via Roma a dettare le nuove norme
decidendo quale sara' il nuovo 'compenso'.
L'Assemblea sarda, infine, che durante la discussione sulla
Finanziaria 2012 ha gia' bocciato un emendamento sul tema,
dovra' dire la propria sull'eliminazione dei Consigli di
amministrazione di enti e agenzie regionali. Il referendum e'
consultivo e quindi non vincolante per definire i nuovi assetti
degli enti strumentali. (ANSA).

YE8-CT
07-MAG-12 19:52 NNNN

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