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lunedì 7 maggio 2012

TUMORI: ITALIA STUDIA CURA PER NEUROENDOCRINI, 'ORFANI' MA IN CRESCITA


TUMORI: ITALIA STUDIA CURA PER NEUROENDOCRINI, 'ORFANI' MA IN CRESCITA =
1.200 CASI ALL'ANNO, +2% OGNI 12 MESI NELL'ULTIMO DECENNIO

Milano, 7 mag. (Adnkronos Salute) - Sara' sperimentata in Italia
una nuova possibile terapia contro i tumori neuroendocrini, neoplasie
rare e 'orfane' di cura che colpiscono ogni anno oltre 1.200 italiani,
con numeri in crescita: nell'ultimo decennio i casi sono aumentati al
ritmo del 2% annuo. Nel mirino ci sono soprattutto gli uomini tra 50 e
60 anni, e puo' ammalarsi ogni sede dell'organismo, anche se il 70%
dei tumori endocrini interessa il tratto gastrointestinale.
Arrossamento diffuso e crampi addominali sono i sintomi piu' diffusi,
accompagnati talvolta da diarrea. Ma alcune di queste neoplasie sono
del tutto asintomatiche, il che ne complica ulteriormente la diagnosi.

Un nemico insidioso contro il quale il nostro Paese e'
all'avanguardia nel mondo, con il centro Ce.Ri.Ca (Centro di
riferimento per lo studio e la cura dei carcinoidi e dei tumori
neuroendocrini) dell'Istituto di oncologia (Ido) di Monza. E proprio
alle forme rare di cancro e' dedicato il X Seminario Itmo (Italian
Trials in Medical Oncology) 'Neoplasie a bassa incidenza', in corso
oggi al Policlinico di Monza con la partecipazione di oltre 200
esperti da tutta la Penisola, compresi i vertici dell'Aiom
(Associazione italiana di oncologia medica). "Questo convegno
nazionale nasce dalla necessita' di coordinare il piu' possibile la
lotta contro questi tipi di cancro inusuali, ma non per questo meno
pericolosi - precisa il direttore scientifico e clinico dell'Ido,
Emilio Bajetta - Lo scopo principale del seminario e' capire come
affrontare queste patologie. E' importante sviluppare la ricerca per
giungere alla sperimentazione di nuove molecole". (segue)

(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
07-MAG-12 14:29

NNNNTUMORI: ITALIA STUDIA CURA PER NEUROENDOCRINI, 'ORFANI' MA IN CRESCITA (2) =
A MONZA CENTRO DI RIFERIMENTO ALL'AVANGUARDIA NEL MONDO

(Adnkronos Salute) - Il Ce.Ri.Ca, annuncia Bajetta, condurra'
quindi in esclusiva mondiale uno studio clinico per valutare
l'efficacia e la sicurezza nei tumori neuroendocrini di una nuova
molecola promettente: il panitumumab. Si tratta di un farmaco
abitualmente utilizzato per il trattamento del carcinoma del colon
metastatico - ricorda una nota - che verra' impiegato per la prima
volta in pazienti affetti da tumore neuroendocrino. "La nostra
societa' scientifica - afferma Stefano Cascinu, presidente nazionale
Aiom - ha deciso di supportare il seminario Itmo perche' il cancro si
puo' sconfiggere anche grazie alla condivisione delle conoscenze e al
confronto costruttivo tra professionisti. Questi principi sono ancora
piu' validi se dobbiamo affrontare neoplasie rare, cioe' malattie di
cui spesso abbiamo poche informazioni per quanto riguarda diagnosi e
terapia".

L'Itmo e il Ce.Ri.Ca sono due enti di ricerca che il professor
Bajetta, precedentemente in forze all'Istituto nazionale tumori di
Milano, nel 2010 ha portato 'in dote' all'Ido del Policlinico di
Monza. "Le attivita' di ricerca contro i tumori neuroendocrini -
sottolinea l'oncologo, che e' stato anche presidente Aiom - sono
diventate il fiore all'occhiello dell'Istituto. Il nostro centro si
avvale della collaborazione di numerosi professionisti, noti in Italia
e all'estero, per la loro competenza clinico-scientifica sviluppata
nell'ambito dei tumori neuroendocrini. La continua ricerca di
strategie terapeutiche innovative richiede complessi studi di
confronto. Al 2011 l'Itmo ha realizzato 31 protocolli di studio
completati, mentre 8 sono ancora in corso. Quest'attivita' di ricerca
ha consentito di pubblicare lavori per esteso, abstract e
presentazioni a Congressi nazionali e internazionali". (segue)

(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
07-MAG-12 14:34

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(Adnkronos Salute) - La prima descrizione esatta di un tumore
neuroendocrino - ricordano gli esperti - risale al 1552 a.C, ad opera
di un medico egiziano. Cio' nonostante solo recentemente queste forme
di cancro sono state classificate dalle autorita' sanitarie
internazionali e soltanto negli ultimi anni si e' assistito a un reale
progresso nella comprensione della loro biologia. Tutt'ora le cause di
queste rare patologie sono ignote.

"C'e' ancora molta strada da fare per migliorare le nostre
conoscere sui tumori rari - continua Bajetta - La difformita' di
queste neoplasie e la loro criticita' terapeutica richiedono un
approccio multidisciplinare. Le loro caratteristiche ne rendono
infatti difficile la diagnosi. I tumori neuroendocrini per esempio
possono rimanere silenti per anni, crescono lentamente e spesso
originano metastasi prima di diventare sintomatici. Difficilmente un
clinico puo' affrontare da solo e con eguale perizia tutti i tumori a
bassa incidenza. Serve necessariamente un'alleanza tra oncologo,
anatomo-patologo, radiologo, chirurgo e medico nucleare. Infine, e'
assolutamente necessario concentrare tutte le risorse, conoscenze ed
esperienze nella lotta contro le neoplasie rare in centri altamente
specializzati e condividere il piu' possibile tutte le esperienze
acquisite".

(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
07-MAG-12 14:38

NNNN

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