ANSA/ INTERNET: UE LANCIA NUOVE REGOLE MUSICA ONLINE,E' POLEMICA
PINK FLOYD-RADIOHEAD, FAVORITI POTERI FORTI. PLAUSO DISCOGRAFICI
(di Lucia Sali)
(ANSA) - BRUXELLES, 11 LUG - Doveva servire a prendere i
classici 'due piccioni con una fava', ossia migliorare la
gestione dei diritti d'autore e al contempo accrescere l'offerta
legale della musica online. Ma la proposta che la Commissione Ue
ha presentato oggi sull'armonizzazione delle norme per le
societa' di gestione collettiva dei diritti pare invece aver
messo ancor piu' ai ferri corti artisti e discografici. Con la
bocciatura, senza appello, di rockband del calibro di Radiohead,
per altro da sempre 'internet-friendly', e di mostri sacri come
i Pink Floyd.
''Ha rubato le nostre speranze'': cosi' i due gruppi hanno
bocciato senza appello la bozza di direttiva Ue in una lettera
inviata a tempo di record a Bruxelles, appena qualche ora dopo
che il commissario al mercato unico Michel Barnier aveva parlato
di soluzione '''win-win' per i consumatori, gli autori, le
societa' e la diversita' culturale''. L'accusa rivolta alla
Commissione da parte del mondo della musica e' sostanzialmente
quella di essersi messa dalla parte degli interessi forti.
''Siamo profondamente delusi dalla scelta di difendere gli
interessi di una minoranza di manager e di investitori'', hanno
scritto Ed O'Brien e Nick Mason a Barnier.
Secondo i musicisti, infatti, con le norme proposte da
Bruxelles le societa' di gestione dei diritti d'autore vengono
ancora piu' incentivate a non pagare le royalties ai legittimi
proprietari del copyright. Vengono infatti concessi 12 mesi di
tempo per il versamento dei diritti delle canzoni, e se dopo 5
anni gli autori dei brani non fossero stati rintracciati, le
societa' si vedono attribuite il diritto di intascarseli.
La stessa Commissione Ue ha stimato che nel solo 2010 le
societa' che raccolgono i diritti non hanno versato agli artisti
3,6 miliardi di euro. Sono infatti oltre 250 le societa' di
gestione dei diritti d'autore presenti in Europa, come per
esempio la Siae in Italia, la Sacem in Francia o la Prs in Gran
Bretagna, e rappresentano un giro d'affari annuo da 6 miliardi
di euro. E la raccolta dei diritti d'autore solo per il settore
musicale e' pari all'80% degli introiti complessivi.
Un ''importante passo in avanti'' e' stata invece giudicata
la proposta Ue dai discografici italiani, secondo cui sono state
stabilite ''regole di trasparenza e di governance fondamentali''
nell'era digitale. Con la diffusione e la commercializzazione
della musica su internet le royalties ''si frammentano sempre di
piu''', per questo, ha spiegato il presidente di SCF Enzo Mazza,
il consorzio che in Italia opera nella raccolta dei diritti
musicali dei produttori discografici, e' ''necessario che ogni
titolare possa ricevere proventi sulla base delle effettive
utilizzazioni''.
Con le nuove regole proposte da Bruxelles sara' pero' piu'
facile, per esempio, che le canzoni italiane in repertorio alla
Siae siano distribuite da iTunes o dalle piattaforme di musica
online anche negli altri Paesi, assicurando il pagamento dei
diritti agli autori e piu' scelta per chi ascolta musica.
(ANSA).
ZSL
11-LUG-12 20:05 NNNN
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