SPENDING REVIEW: DI PIETRO, ALTRE BATOSTE PER POVERA GENTE
(ANSA) - ROMA, 6 LUG - ''E' inutile illudersi sperando che,
una volta o l'altra, questo governo riesca ad azzeccarne una
giusta e vada a cercare i soldi colpendo i privilegiati e gli
sprechi, invece che mordendo fino all'osso la povera gente. Non
lo faceva prima e continua a non farlo ora''. E' quanto scrive
sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di
Pietro commentando le decisioni sulla spending review. A suo
giudizio il taglio delle province e' incompleto (''Meno della
meta', se tutto va bene. L'altra meta' ce la teniamo, anche se
non serve a niente e succhia solo soldi allo Stato'') e quello
dei piccoli ospedali invece di essere stato evitato '' se uno va
a leggere bene scopre che i tagli ci sono eccome''. ''Invece di
cancellare direttamente 150 ospedali, il governo ordina alle
Regioni di eliminare 18mila posto letto. Se non e' zuppa, e' pan
bagnato''.
''Se si sommano le varie manovre fatte nell'ultimo anno -
sostiene il leader Idv - il taglio subito dal sistema sanitario
e' di oltre il 10%. E' una enormita', ed e' anche un delitto. In
molti casi significhera' che le cure e la diagnostica
arriveranno con enormi ritardi, mettendo cosi' a rischio la
salute dei cittadini. Il diritto alla salute per tutti, grazie a
Mario Monti, e' gia' un ricordo del passato''.
Quanto ai dipendenti pubblici ''si prepara un licenziamento di
massa di proporzioni gigantesche''. ''Decine di migliaia di
persone si troveranno senza lavoro: prima in mobilita', con un
reddito ridottissimo rispetto a quello attuale, poi disoccupate,
senza nemmeno potersi consolare pensando che presto arrivera' la
pensione''.
''La cosa piu' tragica - e' il giudizio di Di Pietro - e'
che tutte queste batoste, che stanno rendendo povere le classi
medie e miserabili quelle povere, non aiutano per niente
l'economia. Sono la pietra al collo che la tira a fondo. E'
inutile che Mario Monti continui a fare la danza della pioggia a
Roma o a Bruxelles. Un Paese di poveri e di disoccupati e senza
piu' stato sociale e' un Paese che non puo' crescere, e senza la
crescita i tagli non servono a niente''.
(ANSA).
DEL
06-LUG-12 17:55 NNNN
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