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martedì 8 gennaio 2013

ANSA-FOCUS/ CEN POLIZIA: INDAGATI, 'TENIAMO PORCO PER ORECCHIE'


ANSA-FOCUS/ CEN POLIZIA: INDAGATI, 'TENIAMO PORCO PER ORECCHIE'
INTERCETTAZIONI, 'COSI' ENTRIAMO CON I PIEDI NEL PIATTO..'
(ANSA) - NAPOLI, 8 GEN - ''In questo momento abbiamo il
porco per le orecchie''. Cosi', alludendo alla possibilita' piu'
che concreta di aggiudicarsi appalti nel settore della
sicurezza, si esprime Luigi De Simone, responsabile Elsag per la
Campania, in una conversazione con Francesco Subbioni,
amministratore delegato di Electron Italia. L'intercettazione e'
inserita nell'ordinanza emessa oggi nell'ambito dell'inchiesta
della procura di Napoli sugli appalti Finmeccanica.
''Cosi' noi - aggiunge De Simone - entriamo con i piedi nel
piatto in modo ancora piu' pesante perche' abbiamo il tempo di
fargli capire un po' noi cosa sappiamo fare'' Secondo il gip, la
conversazione dimostra ''la visione unitaria del gruppo in
relazione agli appalti relativi alla sicurezza''.
Sono centinaia le conversazioni intercettate nell'ambito
dell'inchiesta avviata nel 2007 dai magistrati della procura di
Napoli. In alcune si ricorre a espressioni colorite, in altre
sono contenuti anche pesanti giudizi sui pm che conducono
l'indagine. E' il caso del colloquio tra il prefetto Giovanna
Iurato e il marito, Giovanni Grazioli, ingegnere e collaboratore
di Elsag, una delle societa' del gruppo Finmeccanica finite nel
mirino degli inquirenti partenopei.
''Sono sempre questi soliti squalliducci di magistrati da
salotto televisivo che devono assolutamente far vedere che sono
bravi'', dice Grazioli.
Nella stessa telefonata sempre Grazioli, riferendosi ancora
ai magistrati: ''questa gente si comporta in modo ignobile.
Senza la minima professionalita', senza il minimo senso del
dovere, semplicemente con lo scopo di apparire sui giornali e di
risultare simpatici a qualcuno per poi fare carriera; questa e'
la magistratura, lo sapevamo da prima, non e' una novita'''.
Uno degli snodi fondamentali dell'indagine e' rappresentato
dal trasferimento da Napoli del questore Oscar Fioriolli,
avvicendato da Antonino Puglisi. Quest'ultimo, infatti, secondo
la ricostruzione dei magistrati, si oppone alla realizzazione
della 'Cittadella della Polizia', contrariamente al suo
predecessore. In una telefonata Lucio Gentile, indicato come
faccendiere e intermediario di affari, chiede a Fioriolli di
presentargli Puglisi: ''ma tu, prima di andare via, mi puoi dare
una 'consecutio temporum' con il tuo, con Puglisi, con quello
che viene, come....''. Poi si informa: ''com'e', una brava
persona?''. E di li' a poco specifica. ''Tipo noi, voglio dire,
una persona abbastanza... E' tipo noi, abbastanza affabile?''.
Fioriolli risponde: ''si', si' si'''. Gentile incalza: ''no, se
magari una sera prima di andare vi..., oppure anche nei primi
giorni durante il trasloco riusciamo a fare una cena con lui''.
Agli atti dell'inchiesta vi e' l'intercettazione di un
colloquio tra l'ex vicecapo della polizia Nicola Izzo e il
prefetto Giovanna Iurato, entrambi indagati. Dice la Iurato:
''Comunque siccome tu dicevi di andare avanti, naturalmente per
andare avanti quella era la strada per non perdere i soldi. Era
solo quella la strada, non e' che ce n'erano altre''. Izzo
replica: ''Gianna, sicuramente era quella la strada, sicuramente
era quella la strada legale perche' non e' che abbiamo detto
facciamolo perche' era una strada illegale''.
Per il gip si tratta di una conversazione, avvenuta
all'indomani del coinvolgimento nell'inchiesta della Iurato,
''per certi versi drammatica perche' giocata in punto di
fioretto dai due protagonisti pienamente coinvolti che tentavano
di rimbalzarsi reciprocamente la responsabilita' delle scelte
nella consapevolezza della loro illegittimita'''. (ANSA).

YBY-LN
08-GEN-13 20:19 NNNN

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