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venerdì 14 febbraio 2014

TUMORI: LANCET, E' POSSIBILE RIDURRE COSTI CURE SENZA RISCHI PAZIENTE


TUMORI: LANCET, E' POSSIBILE RIDURRE COSTI CURE SENZA RISCHI PAZIENTE
SENZA RISCHI PAZIENTE =
ESPERTI SUGGERISCONO ALCUNE SOLUZIONI PER ABBATTERE SPESE
ASSISTENZA

Roma, 14 feb. (Adnkronos Salute) - Oggi gli oncologi hanno
l'opportunita' di ridurre gli elevati costi dell'assistenza e delle
terapie oncologiche senza mettere a repentaglio la salute dei
pazienti. A stabilire sono gli esperti della John Hopkins University
in un articolo pubblicato sulla rivista 'The Lancet Oncology'. I
ricercatori individuano tre principali fonti di costi elevati per il
cancro e sostengono che gli specialisti possono incidere in maniera
sostanziale: intervenendo sulle pratica clinica di routine, sulle cure
per il fine vita, nell'uso della diagnostica per immagini e, aiutati
dall'industria, nell'abbassare i prezzi dei farmaci.

"Dobbiamo trovare le migliori modalita' per gestire i costi in
modo efficace mantenendo pero' la stessa la qualita'", spiega Thomas
Smith, docente di medicina palliativa e di oncologia della John
Hopkins. Secondo Ronan Kelly, co-autore insime a Smith dell'articolo
"l'invecchiamento della popolazione sta gonfiando il numero di nuovi
casi di cancro e di conseguenza i costi di gestione. La priorita' per
gli oncologi dovrebbe essere proprio quella di cambiare i modelli di
pratica clinica per cambiare rotta". (segue)

(Frm/Col/Adnkronos)
14-FEB-14 17:00

TUMORI: LANCET, E' POSSIBILE RIDURRE COSTI CURE SENZA RISCHI PAZIENTE (2) =

(Adnkronos Salute) - Nell'articolo Smith e Kelly spiegano come
le maggiori opportunita' per ridurre i costi dell'assistenza e delle
cure in modo sicuro ed etico non e' quello di introdurre nuovi
trattamenti chirurgici o innovative sperimentazioni cliniche, ma "di
ridurre, ad esempio, i ricoveri nell'ultimo mese di vita del paziente
- avvertono - perche' la maggior parte delle persone preferisce
trascorrere quelle giornate a casa con la famiglia, piuttosto che in
un ospedale. Questo - chiosano - porterebbe ad un risparmio notevole
per le strutture".

Infine, Smith e Kelly sottolineano come il ricorso alla
diagnostica 'hi tech', come la Pet, per rilevare la ricorrenza del
cancro nei pazienti dopo i primi trattamenti, non e' sempre la strada
giusta. "Studi recenti - osservano - dimostrano che i tassi di
guarigione sono altrettanto buoni quando le recidive sono scovate
attraverso altri esami meno costosi". Un bel segnale sarebbe anche
quello di "convincere l'industria ad abbassare i prezzi dei farmaci
oncologici - concludono - una delle voci di spesa piu' elevate per gli
ospedali".

(Frm/Col/Adnkronos)
14-FEB-14 17:04

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