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giovedì 4 dicembre 2014

Salute:contro infezione da pacemaker una soluzione salvavita



Salute:contro infezione da pacemaker una soluzione salvavita
Dagli Usa involucro per protesi rilascia antibiotici
(ANSA) - BOLOGNA, 2 DIC - In Italia si utilizzano 90 mila
device l'anno (cioe' pacemaket e defibrillatori impiantabili)
nel 3% dei casi (ma negli Usa sono stati registrati
ufficialmente 5,8% dei casi) il paziente sviluppa una infezione
che puo' essere molto pericolosa e che in quasi il 50% dei casi
porta a morte. La mortalita' corrisponde cosi' allo 0,43 della
popolazione portatrice di device. Per queste patologie
acquisite si stima che il sistema sanitario nazionale spenda 130
milioni ogni anno. Negli Usa Š stata sviluppata la ricerca di
soluzioni ed Š stato concepito un involucro capace di assorbire
ogni tipo di farmaco, in questo caso antibiotici, e di
rilasciarlo lentamente proprio solo dove serve, e dunque a
dosaggio pi— efficace. Un presidio ora pressoch‚ obbligatorio
negli Usa e ora disponibile in Italia.
Nei pazienti impiantati Cied la presenza stessa del corpo
estraneo risulta essere un fattore predisponente ad infezioni
anche sistemiche. E la classica profilassi antibiotica
peri-operatoria non ha dimostrato molta efficacia. Gi… nel 2006
negli Usa, Medicare - sorta di sistema sanitario statunitense -
aveva calcolato che le infezioni Cied si verificavano nel 5,8%
della popolazione Cied e che la percentuale di infezioni andava
aumentando. In Italia non esistono dati certi, essendo quelle
Cied annoverate genericamente tra le Ica (Infezioni correlate
all'assistenza) che in totale nel 2010 (ultimo dato disponibile)
sono state 756mila causando 7.563 decessi accertati.
Gli operatori sanitari pi— esperti del settore, in
particolare quelli che si occupano del delicato espianto dei
dispositivi, stimano che l'incidenza di infezioni Cied in Italia
si aggiri intorno al 3% a 12 mesi dall'impianto e al 5% a 36
mesi dall'impianto: sulla popolazione esistente di 600mila
pazienti Cied di cui 90mila nuovi impianti all'anno, sono
stimate essere 13.500 infezioni a 3 anni dall'impianto (2,25%
sul totale popolazione Cied), con una media anno di 4.500
infezioni Cied (0,75%). L'unico trattamento dimostratosi
parzialmente efficace per ridurre la mortalit… Š l'espianto
completo del dispositivo e degli elettrocateteri. Ma la
mortalit… resta ugualmente altissima: intorno al 24%-28% a un
anno dall'infezione in caso di espianto completo; e fino al 66%
a 12 mesi in assenza di espianto.
Dopo anni la ricerca Usa ha individuato una soluzione
costituita da un involucro antibatterico chiamato Tyrx, un
polimero di Tirosina (AA) bioriassorbibile in 9 settimane, a
rilascio sostenuto per 7-10 giorni di antibiotici specifici
(Minociclina e Rifampicina). Tyrx, secondo gli studi clinici Fda
Citadel e Centurion (condotti nel 2010 ed interrotti per
raggiungimento anticipato degli endpoint) permette una riduzione
di tasso infettivo dell'89%. Questi studi hanno portato
all'approvazione della Food and Drug Administration nel 2013 e,
di fatto, all'immediata interruzione dei rimborsi per infezioni
Cied da parte di Medicare agli Ospedali. I pazienti Cied a
maggior rischio infettivo in Italia si aggirano tra i 21mila e i
45mila ogni anno (il 23% ed il 50% delle procedure Cied) e le
sostituzioni del dispositivo per esaurimento batteria sono tra
le procedure a rischio infettivo pi— elevato. Dallo scorso mese,
Tyrx Š disponibile anche in Italia. Lo importa e lo distribuisce
in tutt'Italia l'impresa bolognese Tyrx Italy. (ANSA).

YC8-MR
02-DIC-14 19:07 NNNN

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