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venerdì 16 settembre 2016

ANSA/ Usa 2016: Clinton, 'sto meglio'. Ma dilapida vantaggio





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>>>ANSA/ Usa 2016: Clinton, 'sto meglio'. Ma dilapida vantaggio
Guerra su salute. Trump annuncia,25mln posti lavoro,taglio tasse
(di Claudio Salvalaggio)
(ANSA) - WASHINGTON, 15 SET - "Sto molto bene!". Sorridente
ed energica, Hillary Clinton rassicura i giornalisti a bordo del
volo diretto in North Carolina, dove la candidata democratica
riprende la sua campagna elettorale dopo la pausa imposta dal
malore accusato domenica scorsa e dalla diagnosi di una lieve
polmonite. Anche il suo medico ieri aveva certificato che "sta
bene" e ha uno stato di salute "idoneo a servire come presidente
degli Stati Uniti": assume solo un farmaco per la tiroide, un
antistaminico contro le allergie e un anticoagulante del sangue
prescrittole dopo l'ematoma alla testa in seguito alla caduta
del 2002.
Rompendo una breve tregua, Donald Trump ha rilanciato la
"guerra delle cartelle cliniche" accusandola di non reggersi in
piedi, ma apparentemente sta meglio del suo rivale, che
nonostante la sua altezza risulta in sovrappeso e prende un
farmaco per abbassare il colesterolo.
Se migliora a livello di salute, Hillary peggiora pero' in
tutti i sondaggi, che vedono un progressivo recupero - e in
alcuni casi un sorpasso - del tycoon a livello nazionale.
Nell'ultima rilevazione targata New York Times-Cbs News, la
candidata democratica guida 46% a 44% (46% a 41% tra gli
elettori registrati), riducendo il margine di vantaggio dagli
otto punti di agosto ai due di ora. In una gara a quattro
Clinton e Trump sono addirittura pari, 42% a testa, con il
candidato libertario, Gary Johnson, all'8% e quello dei verdi,
Jille Stein, al 4%. I candidati dei partiti minori hanno il loro
sostegno piu' forte tra i giovani: il 26% degli elettori tra i
18 e i 29 anni intendono votare per Johnson e il 10% per Stein.
Il sondaggio conferma inoltre il vasto malcontento verso
Clinton e Trump, gia' bollati come i peggiori candidati degli
ultimi 40 anni: tra quanti intendono votarli, solo poco piu'
della meta' esprime un forte sostegno a uno dei due. Il resto
serba riserve sul proprio candidato o dice di votarlo
semplicemente per bloccare l'altro. I fan di Trump sono pero'
più entusiasti di quelli dell'ex segretario di stato: 51% contro
il 43%. Un campanello d'allarme per Hillary, perche'
l'entusiasmo si traduce in partecipazione al voto. Secondo un
altro un sondaggio nazionale Usc Dornsife/Los Angeles Times, il
magnate risulta addirittura in testa: 47,2% contro il 41,3%.
I sondaggi nazionali hanno un valore relativo perche' si vota
Stato per Stato: nel 2012 Obama vinse di quattro punti sul piano
nazionale, ma fu una vittoria nettissima. Il nodo e' capire come
si distribuisce l'innegabile rimonta di Trump, chi sono gli
elettori che hanno cambiato idea e soprattutto perche' l'hanno
cambiata e in che stato votano. In Pennsylvania, in New
Hampshire, in Iowa e in North Carolina non sembra essere
cambiato granché, mentre Trump sta guadagnando terreno in
Florida e in Ohio, stati cruciali per la vittoria:
rispettivamente 47% a 44% e 46% a 41%, secondo un sondaggio
Cnn-Orc. Per questo Hillary ha mandato in Ohio l'ex candidato
democratico alla Casa Bianca Bernie Sanders e la senatrice
liberal Elizabeth Warren, che oggi ha rilanciato la sua
battaglia perche' qualche banchiere cominci a pagare per la
crisi finanziaria ed economica innescata dal crollo di Lehman
Brother.
Un messaggio di "sinistra" per recuperare quell'elettorato
sedotto dalle critiche di Trump a Wall Street. E dal suo impegno
per far crescere Pil e occupazione: proprio oggi il magnate ha
presentato a New York il suo ambizioso piano per l'economia,
promettendo un aumento di almeno il 3,5% annuo (ora e' intorno
al 2%), 25 milioni di posti di lavoro, una forte riduzione delle
tasse (4.400 miliardi di dollari, con un abbassamento
dell'aliquota dal 35% al 15% per le imprese), un taglio delle
spese non legate alla difesa e alla sicurezza (risparmiando 1000
miliardi di dollari in dieci anni) e un ridimensionamento delle
norme in materia ambientale e di sicurezza alimentare. Ma per
molti economisti si tratta di un piano insostenibile,
irrealizzabile, con obiettivi contraddittori. (ANSA).
SAV
15-SET-16 21:05 NNN    

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