Salute: Consulta, no esami glicemia e colesterolo in parafarmacie =
(AGI) - Roma, 7 apr. - No alle analisi rapide per misurare
trigliceridi, glicemia e colesterolo nelle parafarmacie. Lo si
evince da una sentenza con cui la Corte Costituzionale ha
dichiarato illegittimo un articolo della legge regionale del
Piemonte varata nel 2016 in materia farmaceutica. La norma
regionale aveva esteso "agli esercizi di vicinato e alle medie
e grandi strutture di vendita" la possibilita' di effettuare
gli esami su trigliceridi, glicemia e colesterolo, ma la
Consulta, accogliendo sul punto il ricorso presentato dalla
presidenza del Consiglio dei ministri, ha evidenziato che la
legge impugnata "ampia il novero degli esercizi commerciali
abilitati ad effettuare dette prestazioni analitiche,
includendovi quelli a cui la legislazione statale permette solo
la vendita di talune ristrette categorie di medicinali",
ponendosi cosi' "in chiaro contrasto" con la legislazione
statale. I criteri che le leggi dello Stato stabilisce
sull'organizzazione dei servizi delle farmacie costituiscono,
si legge nella sentenza della Corte depositata oggi, "principi
fondamentali in materia di tutela della salute" perche'
"finalizzati a garantire che sia mantenuto un elevato e
uniforme livello di qualita' dei servizi in tutto il territorio
a tutela di un bene, quale la salute della persona, che per sua
natura non si presterebbe ad essere protetto diversamente alla
stregua di valutazioni differenziate, rimesse alla
discrezionalita' dei legislatori regionali". (AGI)
Oll
071407 APR 17
NNNN
trigliceridi, glicemia e colesterolo nelle parafarmacie. Lo si
evince da una sentenza con cui la Corte Costituzionale ha
dichiarato illegittimo un articolo della legge regionale del
Piemonte varata nel 2016 in materia farmaceutica. La norma
regionale aveva esteso "agli esercizi di vicinato e alle medie
e grandi strutture di vendita" la possibilita' di effettuare
gli esami su trigliceridi, glicemia e colesterolo, ma la
Consulta, accogliendo sul punto il ricorso presentato dalla
presidenza del Consiglio dei ministri, ha evidenziato che la
legge impugnata "ampia il novero degli esercizi commerciali
abilitati ad effettuare dette prestazioni analitiche,
includendovi quelli a cui la legislazione statale permette solo
la vendita di talune ristrette categorie di medicinali",
ponendosi cosi' "in chiaro contrasto" con la legislazione
statale. I criteri che le leggi dello Stato stabilisce
sull'organizzazione dei servizi delle farmacie costituiscono,
si legge nella sentenza della Corte depositata oggi, "principi
fondamentali in materia di tutela della salute" perche'
"finalizzati a garantire che sia mantenuto un elevato e
uniforme livello di qualita' dei servizi in tutto il territorio
a tutela di un bene, quale la salute della persona, che per sua
natura non si presterebbe ad essere protetto diversamente alla
stregua di valutazioni differenziate, rimesse alla
discrezionalita' dei legislatori regionali". (AGI)
Oll
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