Bufera procure: Espresso, indaga anche la procura di Milano (ANSA) - ROMA, 20 GIU - La procura di Perugia ha trasmesso ai colleghi di Milano alcune intercettazioni dell'inchiesta in cui è coinvolto l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara: si tratta di dialoghi, ancora coperti da segreto, tra Luca Lotti e lo stesso Palamara in cui l'ex ministro affermerebbe di aver avuto dall'amministratore delegato dell'Eni Claudio Descalzi alcune carte sul fratello del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, il magistrato che ha chiesto il suo rinvio a giudizio. Lo scrive 'L'Espresso in un'inchiesta che sarà pubblicata nel numero in edicola domenica e già online su 'Espresso+', di cui il settimanale ha diffuso un'anticipazione. L'Espresso "ha scoperto che, da qualche giorno, anche la procura di Milano sta lavorando su alcuni colloqui segreti. I pm di Perugia hanno trasmesso ai colleghi meneghini alcuni passaggi ritenuti rilevanti, quelli - scrive il settimanale - in particolare, in cui Lotti e Palamara discutono di un dossier per screditare Paolo Ielo, cioè il magistrato che ha chiesto il rinvio a giudizio sul caso Consip. Un dossier basato su alcune consulenze che il fratello del pm anticorruzione, Domenico, ha con l'Eni, il nostro colosso petrolifero. Come mai questi documenti sono state trasmessi a Milano? Perché in un'intercettazione (omissata nella prima informativa della polizia giudiziaria) Lotti confiderebbe a Palamara che lui è in possesso di alcune carte sul fratello di Ielo. E che queste carte gli sarebbero state date da Claudio Descalzi, l'amministratore delegato dell'Eni". L'intercettazione, precisa L'Espresso, "è in fase preliminare, di riscontro". A Milano Descalzi è imputato in un processo per corruzione internazionale. E sempre la procura di Milano, dice ancora il settimanale, "sta indagando sul dossieraggio fatto da Piero Amara (l'ex legale dell'Eni) insieme ad alcuni pm da lui corrotti. L'obiettivo era quello di provare (con esposti fasulli in cui l'Eni e Descalzi apparivano vittime di un fanta-complotto) a mettere il bastone tra le ruote ai magistrati che lavorano alle presunte tangenti in Nigeria".(ANSA). COM-GUI 2019-06-20 16:12
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