GIOVEDÌ 20 GIUGNO 2019 16.05.07
CHIRURGIA: TECNICHE SOFT PER L'ANCA, A HUMANITAS BERGAMO LE NUOVE FRONTIERE =
ADN1016 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
CHIRURGIA: TECNICHE SOFT PER L'ANCA, A HUMANITAS BERGAMO LE NUOVE FRONTIERE =
Mario Arduini (Gavazzeni) descrive la rivoluzione che in 10 anni
ha cambiato la vita dei pazienti
Milano, 20 giu. (AdnKronos Salute) - "Quando ho iniziato a operare,
una decina d'anni fa, passava anche un mese e mezzo prima che il
paziente potesse poggiare il piede per terra. Oggi in molti casi si
rialza immediatamente e con l'aiuto delle stampelle ricomincia subito
a camminare". Mario Arduini, super esperto di chirurgia dell'anca e
del bacino, sintetizza così la svolta delle tecniche mini-invasive che
hanno cambiato la vita a chi deve 'riparare' un'articolazione portante
fra le più complesse e sotto pressione nell'Italia che invecchia. Una
rivoluzione che passa da Bergamo, dove lo specialista coordina il
Servizio di traumatologia del bacino di Humanitas Gavazzeni.
Arrivato in Lombardia nel 2018 dal Policlinico Tor Vergata di Roma,
Arduini a 41 anni ha all'attivo "circa 500 fratture operate fra
acetabolo e bacino", racconta in un'intervista all'AdnKronos Salute.
"Dodici anni il paziente più giovane trattato, 95 anni il più
anziano": casi estremi di una casistica ampia ed eterogenea, con
richieste che arrivano "da tutto il Centro Italia" e cifre in crescita
sia sul fronte traumi ("soprattutto per incidenti stradali o infortuni
sportivi") sia per la chirurgia di elezione, "ricostruzioni d'anca o
grandi revisioni protesiche complesse che aumentano parallelamente
all'incremento del numero di impianti".
Mini-invasività è il filo conduttore di un'attività sia clinica che di
ricerca focalizzata su metodiche 'soft', "tecniche che permettono la
riduzione della frattura e il ritorno a tutte le attività del
paziente, con tempi di recupero più rapidi" e "una diminuzione del
rischio di artrosi post-traumatica a percentuali inferiori al 20%",
spiega l'esperto. "Nate per il trattamento dei pazienti più anziani e
più a rischio", sono state progressivamente estese fino a interessare
potenzialmente "tutte le tipologie di pazienti, con risultati
sorprendenti anche nei giovani". Nel nostro Paese a offrirle "siamo
pochissimi, direi 4 centri", fra cui l'Humanitas Gavazzeni che schiera
"un team di 8 persone" guidato da Gennaro Fiorentino, responsabile di
Ortopedia e Traumatologia all'ospedale bergamasco. (segue)
(Opa/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
20-GIU-19 16:04
NNNN
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CHIRURGIA: TECNICHE SOFT PER L'ANCA, A HUMANITAS BERGAMO LE NUOVE FRONTIERE (2) =
ADN1017 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
CHIRURGIA: TECNICHE SOFT PER L'ANCA, A HUMANITAS BERGAMO LE NUOVE FRONTIERE (2) =
(AdnKronos Salute) - In ambito traumatologico, Arduini evidenzia in
particolare "il problema delle fratture da insufficienza del bacino":
un "capitolo" sempre più consistente perché riguarda specialmente gli
anziani, fascia in continuo aumento e più esposta per osteoporosi o
qualità ossea 'usurata' dall'età a "rotture spontanee o successive
anche a piccoli traumi. Si tratta di fratture fortemente invalidanti -
precisa l'esperto - che tendono a peggiorare nel tempo invece che ad
auto-risolversi" e sono doppiamente complicate per via di "una
diagnosi molto complessa. Inizialmente infatti i sintomi sono simili a
quelli di una lombalgia, ma progressivamente impediscono le attività
quotidiane".
"E' una patologia poco conosciuta anche all'interno del mondo medico",
segnala Arduini, con il risultato che "la maggior parte dei pazienti
impiega molto tempo prima di riuscire a essere indirizzata in un
centro specializzato". Anche in questo caso, "nella stragrande
maggioranza oggi è possibile ricorrere a tecniche mini-invasive che
permettono, naturalmente in base al tipo frattura, un ritorno
immediato alle attività quotidiane". Dunque "tempi di recupero molto
rapidi e risoluzione immediata del dolore", ma anche risparmi per il
Servizio sanitario nazionale: se non trattati nel modo corretto,
"questi pazienti finirebbero per diventare invalidi con un costo
sociale molto elevato".
Vantaggi medici, sanitari, sociali ed economici, in un settore in
costante evoluzione grazie alla ricerca. "Abbiamo vari progetti in
atto in questo momento - riferisce Arduini - Sulla chirurgia
mini-invasiva, ma anche su quella ricostruttiva (una chirurgia rara
rivolta al trattamento di displasie d'anca, o alla correzione di
deformità legate a patologie dell'osso o traumi) e sulla chirurgia
protesica". In questo ambito, conclude il chirurgo, "come centro
specialistico stiamo valutando con grande soddisfazione i risultati di
un approccio anteriore all'anca rispetto alla via postero-laterale".
(Opa/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
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