(AGI) - Roma, 3 giu. - Ogni giorno nel mondo piu' di 800 donne muoiono per complicazioni legate alla gravidanza. Si tratta della prima causa di morte per le ragazze tra i 15 e i 19 anni. A cio' si devono aggiungere i 7.000 bambini che ogni giorno nascono morti, la meta' dei quali erano vivi all'inizio del travaglio, e altri 7.000 che muoiono nel primo mese di vita. Sono questi alcuni dati che emergono dal rapporto Unicef sulla salute materna. La realta' e' dura per le donne piu' povere. In tutta l'Asia meridionale, il triplo delle donne ricche effettua quattro o piu' visite di assistenza prenatale rispetto alle donne provenienti da famiglie piu' povere. Quando si tratta di donne che partoriscono in una struttura, il divario tra i piu' poveri e i piu' ricchi e' piu' del doppio in Africa occidentale e centrale. Medici, infermieri e ostetriche svolgono un ruolo fondamentale nel salvare le madri, ma milioni di nascite avvengono ogni anno senza un assistente specializzato. Secondo il Rapporto, dal 2010 al 2017, la copertura del personale sanitario e' aumentata in molti Paesi. Tuttavia, l'aumento della copertura e' stato minimo nei Paesi piu' poveri, dove i livelli di mortalita' materna e neonatale sono stati i piu' alti. Ad esempio, dal 2010 al 2017, la copertura e' passata da 4 a 5 operatori sanitari per 10.000 persone in Mozambico e da 3 a 9 in Etiopia. In Norvegia tale numero e' passato da 213 a 228 operatori sanitari per 10.000 persone nello stesso periodo. Piu' di 5 milioni di famiglie in Africa, Asia, America Latina e Caraibi impiegano ogni anno oltre il 40% delle loro spese domestiche non alimentari in servizi sanitari per la maternita'. Quasi due terzi di queste famiglie, ovvero circa 3 milioni, si trovano in Asia, mentre circa 1,9 milioni sono in Africa. "Per troppe famiglie i costi del parto - dichiara Henrietta Fore, direttore generale Unicef - possono essere catastrofici. Se una famiglia non puo' permettersi questi costi, le conseguenze possono anche essere fatali". (AGI) Blu (Segue) 031229 GIU 19 NNNN
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