LUNEDÌ 01 LUGLIO 2019 12.51.56
Brexit: Johnson e Hunt pronti al no deal, business allarmato
ZCZC3407/SXB XAI48158_SXB_QBXB R EST S0B QBXB Brexit: Johnson e Hunt pronti al no deal, business allarmato Candidati a dopo May alzano i toni. Ma poi i loro team frenano (ANSA) - LONDRA, 1 LUG - Una Brexit no deal, un traumatico divorzio senz'accordo dall'Ue, non e' un tabu' per nessuno dei due candidati Tory in corsa per la successione a Theresa May come futuro premier britannico. A garantirlo sono ormai entrambi - sia il brexiteer Boris Johnson, sia il piu' 'moderato' Jeremy Hunt - come confermato dai toni degli ultimi dibattiti: toni che allarmano gran parte del mondo del business del Regno, contrario a un taglio troppo netto da Bruxelles, riportano oggi i media. Tanto Johnson, quanto Hunt parlano in effetti del no deal come di una extrema ratio. Ma, a caccia di consensi nello zoccolo duro euroscettico della base degli iscritti conservatori, s'inseguono poi sui proclami ultimativi. All'ex ministro degli Esteri, che insiste da tempo sul concetto di voler far uscire il Paese dall'Ue alla scadenza della proroga del 31 ottobre, "deal o no deal", il suo successore ha risposto in un'ultima intervista di non voler essere da meno: limitandosi a ipotizzare al massimo un breve rinvio, rispetto al 31 ottobre, non senza aggiungere di essere pronto a sua volta al no deal (pur "con il cuore pesante") se all'inizio di quel mese non emergeranno spazi per rinegoziare l'accordo di divorzio coi 27. Parole criticate come avventate da rappresentanti di organizzazioni imprenditoriali. E che alcuni sostenitori di primo piano dei due pretendenti provano oggi a sfumare. Liam Fox, ministro del Commercio Estero filo-Hunt, dichiarandosi convinto che cercare un'intesa sara' nell'interesse anche della nuova Commissione europea; Matt Hancock, ministro della Sanita' ed ex candidato pro Remain schieratosi alla fine con Johnson, scommettendo sulla scelta di Boris di fissare il 31 ottobre a mo di scadenza tassativa come sulla tattica migliore per spuntare alla fine "un deal" piu' vicino ai desiderata di Londra.(ANSA). LR 01-LUG-19 12:51 NNNN
Brexit: Johnson e Hunt pronti al no deal, business allarmato
ZCZC3407/SXB XAI48158_SXB_QBXB R EST S0B QBXB Brexit: Johnson e Hunt pronti al no deal, business allarmato Candidati a dopo May alzano i toni. Ma poi i loro team frenano (ANSA) - LONDRA, 1 LUG - Una Brexit no deal, un traumatico divorzio senz'accordo dall'Ue, non e' un tabu' per nessuno dei due candidati Tory in corsa per la successione a Theresa May come futuro premier britannico. A garantirlo sono ormai entrambi - sia il brexiteer Boris Johnson, sia il piu' 'moderato' Jeremy Hunt - come confermato dai toni degli ultimi dibattiti: toni che allarmano gran parte del mondo del business del Regno, contrario a un taglio troppo netto da Bruxelles, riportano oggi i media. Tanto Johnson, quanto Hunt parlano in effetti del no deal come di una extrema ratio. Ma, a caccia di consensi nello zoccolo duro euroscettico della base degli iscritti conservatori, s'inseguono poi sui proclami ultimativi. All'ex ministro degli Esteri, che insiste da tempo sul concetto di voler far uscire il Paese dall'Ue alla scadenza della proroga del 31 ottobre, "deal o no deal", il suo successore ha risposto in un'ultima intervista di non voler essere da meno: limitandosi a ipotizzare al massimo un breve rinvio, rispetto al 31 ottobre, non senza aggiungere di essere pronto a sua volta al no deal (pur "con il cuore pesante") se all'inizio di quel mese non emergeranno spazi per rinegoziare l'accordo di divorzio coi 27. Parole criticate come avventate da rappresentanti di organizzazioni imprenditoriali. E che alcuni sostenitori di primo piano dei due pretendenti provano oggi a sfumare. Liam Fox, ministro del Commercio Estero filo-Hunt, dichiarandosi convinto che cercare un'intesa sara' nell'interesse anche della nuova Commissione europea; Matt Hancock, ministro della Sanita' ed ex candidato pro Remain schieratosi alla fine con Johnson, scommettendo sulla scelta di Boris di fissare il 31 ottobre a mo di scadenza tassativa come sulla tattica migliore per spuntare alla fine "un deal" piu' vicino ai desiderata di Londra.(ANSA). LR 01-LUG-19 12:51 NNNN
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