LUNEDÌ 01 LUGLIO 2019 18.17.25
= SCHEDA = Migranti: dal 2016 in Italia 2.148 con corridoi umanitari =
(AGI) - Roma, 1 lug. - Sono 2.148 i rifugiati giunti in Italia
attraverso i corridoi umanitari, a partire dal 2016. Tale
sistema e' regolato da vari Protocolli di intesa sottoscritti
dai ministeri degli Esteri e dell'Interno, da Comunita' di
Sant'Egidio, Conferenza episcopale italiana, Federazione delle
Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese. Il primo accordo
risale a dicembre del 2015 con i primi arrivi effettivi
avvenuti l'anno successivo. I dati - resi noti dalla Comunita'
di Sant'Egidio - sono aggiornati a ieri, 30 giugno, e danno
conto anche dell'ultimo arrivo a Fiumicino, il 27 giugno
scorso, dei 77 profughi siriani. Negli ultimi 13 mesi (dal 1
giugno 2018 al 30 giugno 2019), ossia dall'inizio del governo
Conte, i rifugiati arrivati in Italia sono 718. E nello stesso
periodo, altri 449 profughi sono stati evacuati dalla Libia in
collaborazione con l'Unhcr. I dati, aggiornati dal Viminale,
confermano l'impegno piu' volte ribadito dal ministro
dell'Interno, Matteo Salvini: "Niente barchini e barconi",
"l'unico arrivo possibile dei migranti che ne hanno diritto e'
in aereo". (AGI)
Eli/Bas (Segue)
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LUNEDÌ 01 LUGLIO 2019 18.17.43
= SCHEDA = Migranti: dal 2016 in Italia 2.148 con corridoi umanitari (2)=
(AGI) - Roma, 1 lug. - Quello dei corridoi umanitari e' un
modello italiano, ripreso prima dalla Francia e poi dal Belgio,
sperimentato per la prima volta nel 2016: sono i volontari
delle stesse associazioni a prendere contatti diretti con i
Paesi interessati e a stilare delle liste di possibili
beneficiari, che poi vengono trasmesse alle autorita' consolari
italiane e al Viminale per i controlli del caso. Dei 718 - di
varie nazionalita' - arrivati negli ultimi 13 mesi, per lo piu'
da Etiopia e Libano, 282 sono giunti nei primi sei mesi di
quest'anno. Due mesi fa, la Comunita' di Sant'Egidio e la
Conferenza episcopale italiana, sempre d'intesa con Viminale e
Farnesina, hanno sottoscritto un ulteriore protocollo d'intesa
che consentira' l'arrivo in Italia, in modo legale e in
condizioni di sicurezza, di 600 potenziali beneficiari di
protezione internazionale nell'arco di due anni, soggetti
vulnerabili provenienti da Etiopia, Giordania e Niger. Anche in
questo caso saranno le associazioni, in collaborazione con
l'Unhcr, a individuare i destinatari e ad assicurare loro
accoglienza e sostegno nel processo di inserimento
socio-culturale.
Le evacuazioni umanitarie dalla Libia sono invece cresciute
quest'anno, in coincidenza con il deterioramento delle
condizioni di sicurezza del Paese: le persone portate in Italia
sono state 154 tra l'1 giugno e il 31 dicembre 2018 e 295 nei
primi sei mesi del 2019.
Sul dato complessivo degli arrivi, dal 2016 al 2019, nel
nostro Paese sono giunti 1.626 profughi dal Libano, piu' 24
siriani da Lesbo, mentre dall'Etiopia 476 profughi piu' 22 da
Turchia e Giordania. Per il 90% sono nuclei familiari, i minori
rappresentano il 40% di tutti i rifugiati.
"I corridoi umanitari - afferma all'AGI il presidente della
Comunita' di Sant'Egidio Marco Impagliazzo - sono l'unica via
legale e sicura e hanno lo scopo di contrastare lo sfruttamento
da parte dei trafficanti di uomini. L'accesso al progetto e'
riservato a persone in 'condizioni di vulnerabilita'', per
esempio oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze,
anche famiglie con bambini, anziani, malati, persone con
disabilita'". (AGI)
Eli/Bas (Segue)
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LUNEDÌ 01 LUGLIO 2019 18.17.37
= SCHEDA = Migranti: dal 2016 in Italia 2.148 con corridoi umanitari (3)=
(AGI) - Roma, 1 lug. - Daniela Pompei, che in Sant'Egidio si
occupa concretamente di organizzare i corridoi umanitari,
ricorda le due sciagure che "hanno mostrato il dramma
dell'indifferenza e della chiusura dell'Europa, spaventata
dall'afflusso di migranti in fuga": il 3 ottobre 2013, 386
persone, in maggioranza eritrei, annegano nel Mediterraneo a
poche miglia da Lampedusa (un centinaio si salva per
l'intervento di alcuni pescatori siciliani) e il 18 aprile
2015, giorno in cui oltre 900 persone, imbarcate su un
peschereccio egiziano, muoiono nel Canale di Sicilia nel piu'
grave naufragio avvenuto nel Mediterraneo dopo la Seconda
guerra mondiale. "Non siamo rimasti a guardare queste morti
profondamente ingiuste, ma - sottolinea Pompei all'AGI -
abbiamo sognato di forzare l'inerzia e aprire una via legale e
sicura. Lavorando sul piano giuridico, abbiamo trovato un varco
nell'articolo 25 del Regolamento (CE) n.810/2009 del 13 luglio
2009, che prevede la possibilita' per gli Stati della Ue di
emettere visti umanitari a territorialita' limitata, cioe'
validi per un singolo Paese. Con le Chiese protestanti
italiane, e in accordo con i ministeri dell'Interno e degli
Esteri, il 15 dicembre 2015 abbiamo firmato il protocollo per
l'apertura dei primi corridoi umanitari: mille visti per
altrettanti profughi siriani dai campi del Libano. A questa
intesa e' seguito un protocollo con la Conferenza episcopale
italiana, firmato il 12 giugno del 2017, per 500 profughi
dell'Africa subsahariana (eritrei, somali e sudsudanesi) dai
campi dell'Etiopia. Entrambi i protocolli sono stati
successivamente rinnovati".
Arrivati in Italia, i profughi sono accolti a spese delle
associazioni firmatarie in strutture o case e viene avviato un
percorso di integrazione, che comprende l'insegnamento della
lingua italiana, l'iscrizione a scuola dei loro bambini,
l'avviamento al lavoro. L'intero processo e' totalmente
autofinanziato.
"I corridoi umanitari - aggiunge Impagliazzo - hanno unito
il nostro Paese, mostrando il volto accogliente della societa'
civile italiana, che si e' fatta carico del progetto attraverso
la solidarieta' di tanti, senza pesare economicamente sullo
Stato. Inoltre i corridoi umanitari hanno fatto scuola in
Europa, essendo stati replicati in Francia, Belgio e Andorra".
In particolare in Francia, con un protocollo firmato con la
Federazione delle Chiese protestanti, sono arrivati 364
rifugiati, in Belgio 150 e in Andorra 7. (AGI)
Eli/Bas
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