MERCOLEDÌ 11 SETTEMBRE 2019 21.41.55
= IL PUNTO = Brexit: da no-deal scenario guerra, Scozia avverte BoJo =
(AGI) - Roma, 11 set. - Il Parlamento britannico, e chi ne
sostiene le ragioni contro quelle della piazza invocata da
Boris Johnson (BoJo), ha segnato due punti nella battaglia
politica e legale sulla Brexit: la Court of Session di
Edimburgo, il tribunale d'appello in Scozia, ha ritenuto
illegittima la sospensione delle Camere fino al 14 ottobre, a
sole due settimane dall'uscita del paese dalla Ue; e
l'esecutivo ha dovuto, ubbidendo a quanto deciso da
Westminster, rendere noti i contenuti dell'operazione
Yellowhammer, che riguarda le conseguenze immediate di una
Brexit senza accordo e indica scenari di un paese in guerra,
con carenze nelle scorte di cibo e medicine.
Tre giudici della Inner House (sezione interna) del
tribunale hanno ribaltato la sentenza emessa la settimana
scorsa dal collega Lord Doherty, secondo cui sono i politici e
non i tribunali a dover decidere sulla sospensione del
Parlamento. Ora il governo Johnson intende presentare appello
alla Corte Suprema, il piu' alto tribunale del Regno Unito, che
ha gia' fatto sapere che esaminera' il caso il 17 settembre.
Nello stesso giorno e' fissato anche l'esame del ricorso contro
la sentenza dell'Alta corte di Londra, che venerdi' si era
pronunciata a favore del premier respingendo un ricorso simile
a quello presentato in Scozia. "Chiediamo che il Parlamento
venga riconvocato immediatamente", ha dichiarato la deputata
dello Scottish National Party, Joanna Cherry, tra i promotori
del ricorso, ma Downing Street cio' e' escluso: "Il governo
deve portare avanti una forte agenda domestica e legislativa",
ha affermato un portavoce, "sospendere il Parlamento e' il modo
legale e necessario per farlo". "Vi sono - ha aggiunto - ora
verdetti contrastanti nei tribunali inglese e scozzese e la
questione verra' esaminata dalla Corte Suprema la prossima
settimana".
Il vantaggio principale di Johnson nella partita interna e'
dato dal fatto che l'opposizione e' divisa: il fronte compatto
schierato dal leader Jeremy Corbyn contro il no deal del
premier Boris Johnson, scricchiola quando si tratta di parlare
di scenari futuri. Tom Watson, il numero due dei laburisti, si
e' detto a favore di un secondo referendum prima di andare a
elezioni anticipate, schierandosi apertamente per il 'Remain'.
Una posizione indigesta per Corbyn, che sul referendum non si
e' mai sbilanciato, tanto da essere stato accusato di avere una
posizione vaga in merito. In un discorso a Brighton martedi',
Corbyn ha confermato che il futuro governo laburista terra' un
nuovo referendum - in ballo le due opzioni, 'Remain e una
"credibile" Leave - ma senza indicare quale sosterra'. Il
leader laburista, al contrario di una parte del partito, non ha
mai cercato con fermezza di riportare i concittadini al voto
sul tema dell'uscita dalla Ue, e preferisce spingere per
elezioni anticipate non appena sara' archiviata il minacciato
no-deal il 31 ottobre. I Tory continuano a mantenere, nei
sondaggi, un ampio margine di vantaggio sull'opposizione
laburista nel Regno Unito. Secondo un sondaggio online di
Kantar, il partito del premier Boris Johnson ha il sostegno del
38% degli elettori, contro il 24% del Labour, ma entrambi
perdono consensi.(AGI)
Fab/Sca/All/Bra (Segue)
112141 SET 19
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MERCOLEDÌ 11 SETTEMBRE 2019 21.42.01
= IL PUNTO = Brexit: da no-deal scenario guerra, Scozia avverte BoJo (2)=
(AGI) - Roma, 11 set. - La crisi rischia di coinvolgere
Buckingham Palace. Secondo Dominic Grieve, ex procuratore
generale e deputato Tory, espulso dal partito per aver votato
contro il governo la settimana scorsa, l'inquilino di Downing
Street dovrebbe dimettersi se si accertasse che abbia mentito
alla monarca. "Se il governo avesse indotto in errore la regina
sulle ragioni della sospensione del Parlamento, sarebbe davvero
una questione molto seria. A mio avviso, sarebbe il momento per
Johnson di dimettersi e molto rapidamente", ha affermato alla
Bbc.
Dello stesso avviso il numero due dei Lib-Dem, Ed Davey,
convinto che la questione "potrebbe benissimo" costringere
Johnson a lasciare l'incarico. "I motivi che sono stati
indicati per la sospensione sono stati assolutamente coerenti"
e cioe' la necessita' di presentare "un programma legislativo",
ha reagito Dowining Street. Non ha tuttavia indicato cosa e'
stato detto dal premier a Elisabetta II e non ha smentito
direttamente che l'accusa di averla ingannata sia falsa.
L'Europa spera ancora in un acordo, ma si prepara aquella
che Angela merkel ha definito una Brexit "disordinata". Il
Parlamento europeo e' pronto a approvare una terza proroga
della Brexit, spostando la data di uscita oltre il 31 ottobre,
ma a condizione che il governo britannico fornisca ragioni
concrete e continui a partecipare alle istituzioni dell'Ue
compresa la nomina di un commissario europeo.
Il governo britannico, costretto da una legge approvata
dalla Camera dei Comuni, ha pubblicato il rapporto relativo
all'operazione Yellowhammer - finora secretata - sugli effetti
immediati della Brexit senza accordo. Nel documento di sei
pagine emerge che la Gran Bretagna avra' seri problemi nella
fornitura di emergenza elettrica, con notevole aumento dei
prezzi, cosi' come importanti ritardi nei controlli alla
frontiera della Manica con la Francia. Nei primi giorni dopo il
divorzio, in programma il 31 ottobre, vi saranno carenze di
scorte di cibo e medicine con "prolungati ritardi nelle
forniture".
I camion con le merci potrebbero subire ritardi fino a due
giorni e mezzo per i contri alla Manica. Cosi' come i traghetti
potrebbero subire ritardi notevoli e ci vorranno fino a 3 mesi
per tornare alla normalita'. Le forniture di alcuni alimenti
freschi diminuiranno, mentre aumenteranno i prezzi. Verra'
interrotta la condivisione dei dati delle forze dell'ordine tra
Regno Unito e Ue. Nel documento e' stato oscurato il paragrafo
15 e ora molti cittadini, e membri dell'opposizione, chiedono
che cosa contenga. (AGI)
Fab/Sca/All/Bra
112141 SET 19
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