Buone feste a chi si fa sempre la festa
Costituta in sostituzione della vecchia Società delle Nazioni vista la sua l'inefficacia e inutilità, come provato dal conflitto mondiale 1940/1945; in data 29 novembre 1947 l’ONU (composto da sole 52 nazioni rispetto alle attuali 153) con 33 si,13 no e 10 astenuti ha approvato con la Risoluzione 181 la nascita nel Medio Oriente di due nuovi Stati; uno ebraico e l’altro islamico, quindi impiantati su principi confessionali.
La prima stranezza è che nessuno degli attuali vari commentatori si sofferma su questa nascita di per sé divisiva; così anche il pur bravo giornalista Marco Travaglio, nell’intervista televisiva rilasciata il 20 c. m. a “La7“, anch’esso inizia la “storia Israele Palestina“ con il 7 ottobre 2023; con un generico richiamo alla decisione ONU del 1948 (nella realtà assunta nel 1947).
Altra considerazione non fatta; gran parte dei 33 paesi che hanno votato sì erano atlantici, quindi amici di Usa, GB e delle sette sorelle petrolifere; tutti interessati a conficcare una spina nel fianco del medio oriente come antenna verso l’oriente dalle materie prime e verso la rossa URSS.
Allo Stato Ebraico si è assegnato il 56,4% del territorio ora chiamato Palestina; allora abitato da 500.000 ebrei e da 400.0000 arabi; allo Stato islamico viene assegnato il 42,8% del territorio abitato da 800.000 arabi e da 10.000 ebrei. Gerusalemme viene sottoposta all’amministrazione ONU. Nella realtà, pur essendo la città santa in territorio Cisgiordano è Israele che afferma pubblicamente e alla luce del sole che Gerusalemme è cosa sua, collocandovi illegittimamente e con forza i coloni; ora la presenza di questi in Gerusalemme è pari a circa 300.000; più 80.000 tutti collocati sempre con forza in pieno territorio Cisgiordano.
Volendo anche prescindere dal massacro di civili in corso nella striscia di Gaza, dai benpensanti chiamato ipocriticamente guerra tra due, è dal 1969 che si sono sviluppate le operazioni compatibili al “progetto grande Israele“; generato dal ritenersi “popolo eletto da Dio“; storicamente immotivato in quanto non si smentiscono gli storici quando questi affermano e provano che il Regno e il Palazzo di Salomone non sono mai esistiti.
Il 14 marzo 1948, un giorno prima che l’ONU come da accordi sancisse la creazione dei due Stati; con atto unilaterale Israele proclama la nascita del suo lo Stato; sostenendo poi continuamente alla luce del sole, di fatto al di là delle formali dichiarazioni, spalleggiata dagli Usa, che è contrario ad una Palestina Stato; per poi responsabilizzare il mondo arabo per la mancata nascita dello Stato islamico; il quale mondo arabo ha indubbiamente le sue responsabilità, ma queste non dovrebbero essere sufficienti ad indurre Marco Travaglio ad abboccare all’amo, aiutato dalla sua confessata istintiva simpatia per le “democrazie occidentali “.
Già nel 1948, l’esodo forzato dei palestinesi fu di 700.000; smisuratamente aumentati nel 1967; secondo l’ISPI gli attuali rifugiati palestinesi per esodo forzato sono 2.400.000 in Giordania; 1.600.000 nella striscia di Gaza; 580.000 in Siria; 480.000 in Libano; questo è il risultato delle occupazioni militari extra confini di Israele per 23 giorni nel 2008; 8 giorni nel 2012; 8 giorni nel; 2014; 50 giorni nel 2021; 11 giorni nel 2022; 45 giorni ad oggi nella striscia di Gaza nel 2023.
L’ultima stranezza è rappresentata del fatto che il nostro paese ha il primato delle evasioni; della corruzione pubblica; della criminalità organizzata; dell’opportunismo politico; della crisi dei servizi sociali pubblici come sanità, scuola; trasporti ecc.; ciò malgrado perseguitiamo a auto definirsi un popolo di artisti, di naviganti e di eroi; non prendendo atto che i citati valori negativi sono forse entrati nel DNA del paese dei patrioti.
Per la simpatia che provo per Marco Travaglio e per l’onestà intellettuale che gli riconosco; di questo scritto non me ne vanto; ma tutti possiamo sbagliare, in buona fede quando a guidarci non è la fredda razionalità ma il sentimento.
Enrico Corti
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