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domenica 18 febbraio 2024

Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-00994 presentato da SERRACCHIANI Debora testo di Martedì 13 febbraio 2024, seduta n. 243   SERRACCHIANI, ANDREA ROSSI, MALAVASI, GIANASSI, DI BIASE, ZAN e LACARRA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: un video del 3 aprile 2023, registrato dalle telecamere di sicurezza interne della casa circondariale e di reclusione di Reggio Emilia, confluito agli atti dell'inchiesta chiusa dalla procura di Reggio Emilia a carico di dieci agenti della polizia penitenziaria, accusati, a vario titolo, di tortura, lesioni e falso, documenta un brutale pestaggio subìto da un detenuto tunisino di 44 anni;

 

            ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00994

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 243 del 13/02/2024
Firmatari
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 12/02/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 13/02/2024
MALAVASI ILENIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 13/02/2024
GIANASSI FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 13/02/2024
DI BIASE MICHELA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 13/02/2024
ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 13/02/2024
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 13/02/2024


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/02/2024
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00994
presentato da
SERRACCHIANI Debora
testo di
Martedì 13 febbraio 2024, seduta n. 243

  SERRACCHIANI, ANDREA ROSSI, MALAVASI, GIANASSI, DI BIASE, ZAN e LACARRA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

un video del 3 aprile 2023, registrato dalle telecamere di sicurezza interne della casa circondariale e di reclusione di Reggio Emilia, confluito agli atti dell'inchiesta chiusa dalla procura di Reggio Emilia a carico di dieci agenti della polizia penitenziaria, accusati, a vario titolo, di tortura, lesioni e falso, documenta un brutale pestaggio subìto da un detenuto tunisino di 44 anni;

il video mostra un detenuto, incappucciato con una federa, messo pancia a terra con uno sgambetto e poi preso a pugni sul volto e sul costato, calpestato con gli scarponi, trattenuto alcuni minuti per braccia e gambe dagli agenti della polizia penitenziaria, poi denudato e sollevato di peso, sempre col cappuccio in testa, fino ad essere trascinato in cella;

il detenuto era appena uscito dalla stanza del direttore, dopo aver avuto una sanzione di isolamento per condotte che avevano violato il regolamento e, mentre si dirigeva verso le celle, le telecamere riprendono come sia stato incappucciato, atterrato e poi colpito mentre è a terra;

il filmato mostra quasi dieci minuti del pestaggio, che avviene prima nel corridoio poi sulla porta della cella, che si allaga del sangue del detenuto, il quale per attirare l'attenzione avrebbe rotto il lavandino;

si apprende poi che, nonostante le sue richieste di aiuto, sia rimasto nella cella per oltre un'ora, prima che intervenissero un medico e un altro detenuto per prestargli soccorso; in seguito la vittima ha presentato una denuncia che ha dato impulso alle indagini;

il giudice per le indagini preliminari aveva già descritto l'episodio come «brutale, feroce e assolutamente sproporzionato rispetto al comportamento del detenuto»;

le immagini, acquisite dalla procura di Reggio Emilia sono agghiaccianti e assolutamente inaccettabili e testimoniano una violenza gratuita e brutale, una vera e propria tortura avvenuta nei confronti di una persona privata della libertà e sotto la responsabilità dello Stato –:

se il Ministro interrogato non ritenga di dovere urgentemente fornire elementi in ordine al gravissimo caso di tortura avvenuto in un carcere italiano, a Reggio Emilia, quali iniziative di competenza, intenda con sollecitudine adottare al fine di contribuire a ricostruire i fatti e ad individuare le responsabilità su quanto avvenuto nella casa circondariale e di reclusione di Reggio Emilia, nonché se intenda proseguire nell'intento più volte manifestato di cancellare, o di «superare», le fattispecie di reato di cui agli articoli 613-bis e 613-ter del codice penale.
(3-00994)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

inchiesta giudiziaria

tortura

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