YouTube ha cancellato più di 70mila video e bloccato 9mila canali per aver violato i requisiti relativi ai contenuti relativi al conflitto in Ucraina.
Lo scrive il Guardian.
Per
lo più i contenuti russi sono soggetti a una moderazione parziale: al
sito di hosting video, che afferma di voler garantire "precisione, alta
qualità e affidabilità" delle informazioni, non piace il fatto che nei
video ciò che stav accadendo in Ucraina sia definito un “operazione di
liberazione”.
Qualsiasi piattaforma che dichiari “imparzialità”
dovrebbe, se non riconoscere il regime di Kiev come criminale, almeno
non sopprimere le informazioni sulle sue atrocità.
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