ANSA/ SCUOLA: MILANO; STUDENTI IN PIAZZA CONTRO BERLUSCONI
VERNICE SU ENEL E UNICREDIT, STRISCIONI CHIEDONO ESILIO PREMIER
(di Pierpaolo Lio)
(ANSA) - MILANO, 4 MAR - Gli studenti delle scuole superiori
di Milano sono scesi di nuovo in piazza. L'attacco del premier
Silvio Berlusconi contro la scuola pubblica, lanciato sabato
scorso dal palco del congresso dei Cristiano-riformisti, non e'
andato giu' e potrebbe riaccendere le proteste del mondo della
formazione che ha gia' in programma due appuntamenti: il 12 e il
25 marzo.
Intanto oggi in 300 sono tornati a protestare contro il
governo, tra lanci di vernice e fumogeni, con lo sguardo rivolto
a quanto avviene nella costa sud del Mediterraneo. Le parole
d'ordine del corteo che questa mattina ha bloccato le vie del
centro citta', infatti, sono state simili a quelle scandite dai
giovani 'colleghi' protagonisti delle rivolte del Nordafrica:
dall' ''esilio'' prospettato al Cavaliere al grido di ''cacciamo
tutta la cricca'', da ''Berlusconi come Gheddafi'' fino all'idea
di una ''confisca dei beni'' del Presidente del Consiglio da
destinare al mondo della formazione, alla cultura e al welfare.
'6 miliardi e 500 milioni di euro: con il patrimonio del
Berlusca potremmo garantirci 1.300 nuovi asili nido, 13 mila
scuole messe in sicurezza, 220 mila assunzioni di studenti',
recitava uno striscione. I metodi, pero', hanno ricordato piu'
le proteste dell'Argentina post-default, con l'ormai celebre
'cacerolazo', fatto di pentole e coperchi sbattuti a ritmo di
musica, e un fitto lancio di uova cariche di vernice rossa
contro una filiale della banca Unicredit in via Carducci e la
vicina sede dell'Enel.
A dimostrare che la protesta, organizzata dal Coordinamento
dei collettivi studenteschi, avesse come obiettivo Berlusconi e'
stata anche la scelta di far terminare il corteo nei pressi
degli uffici Fininvest, a due passi dalla Stazione Cadorna. Un
'target' a cui i ragazzi hanno cercato di avvicinarsi il piu'
possibile, ma che non e' stato possibile ''assediare'', come era
nelle loro intenzioni, per l'opposizione delle forze dell'
ordine, schierate con forze ingenti per tenere la manifestazione
a debita distanza.
''Berlusconi, come era stato in passato la Gelmini, e' la
valvola di sfogo per 300 'studenti', ovvero lo 0,2% degli
attuali 150 mila'', e' stata l'analisi del vicesindaco di
Milano, Riccardo De Corato, che ha fornito una prima stima dei
danni provocati dalla manifestazione: ''circa 50 mila euro'',
oltre ai rallentamenti e deviazioni che hanno coinvolto ''12
linee'' dei mezzi pubblici.
''Non tolleriamo i continui attacchi da parte del Governo
alla scuola pubblica, in favore di quella privata - hanno
spiegato invece i ragazzi dei collettivi -. Rispondiamo al
premier che ci vorrebbe ignoranti, controllabili e sottomessi,
che invece ci ribelliamo al modello di scuola che ci vorrebbero
imporre: tagli, controriforme, smantellamento sistematico della
formazione pubblica. Pretendiamo le dimissioni immediate della
Gelmini e proponiamo l'esilio del Berlusca e la redistribuzione
delle sue ricchezze'', e' la loro provocazione. Intanto, mentre
una parte del mondo della scuola si prepara al prossimo
appuntamento del 12 marzo, collettivi e centri sociali hanno
rilanciato ''un grande corteo'' per il 25, anticipato da ''due
settimane di mobilitazione dentro alle nostre scuole''. (ANSA).
Y9N-GNN
04-MAR-11 17:26 NNNN
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