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mercoledì 18 luglio 2012

SPENDING REVIEW: DI PAOLA, I SUPERCACCIA NON SI TOCCANO




SPENDING REVIEW: DI PAOLA, I SUPERCACCIA NON SI TOCCANO =
(AGI) - Roma, 18 lug. - I supercaccia non si toccano, servono
al Paese. Cosi' il Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola in
una intervista al Corriere della Sera. "La sicurezza e' un bene
condiviso la cui responsabilita' e' di tutti - spiega il
Ministro - . Un paese come l'Italia non puo' sottrarsi a questo
dovere. Le forze armate possono essere piu' piccole ma non meno
efficienti. Altrimenti, si fa prima a chiuderle".E a proposito
dei finanziamenti agli aerei caccia F35, Di Paola ha detto di
averli gia' ridotti "da 131 a 90. Ora io dico: le Forze Armate
si chiamano cosi' perche' dispongono di un armamento per
svolgere il proprio compito. E il nostro, come Paese della
Nato, e' quello di essere corresponsabile delle risposte che la
comunita' internazionale da' alla crisi. Una missione che il
Parlamento ha approvato". (AGI)
Mld (Segue)
181058 LUG 12

SPENDING REVIEW: DI PAOLA, I SUPERCACCIA NON SI TOCCANO (2)=
(AGI) - Roma, 18 lug. - Di Paola, riferendosi ai tagli imposti
dalla spending review ha detto che per il suo ministero, "nel
triennio 2013-2015 dovremo fare a meno di 18mila unita'
militari in un lasso di tempo che puo' aumentare di due anni
per tenere conto dei tempi dei pensionamenti. A questo va ad
aggiungersi il taglio di tremila civili su un organico di
30mila". "Veniamo da un taglio da 1,5 miliardi che era previsto
nella precedente legge di Stabilita' per il 2012. Siamo l'unica
amministrazione che ha avuto un'attenzione cosi' marcata. E' su
questa riduzione gia' pesante che si innesta la spending
review". Per Di Paola, "non si potevano fare tagli maggiori
"perche' non avremmo piu' la capacita' operativa per svolgere
il nostro compito. Vedo sempre fare confronti con l'Europa a
pie' sospinto. E allora - ha concluso - diciamo che la nostra
spesa per le Forze Armate e' pari allo 0,84% del Pil mentre la
media Ue e' dell'1,6%". (AGI)
Mld
181058 LUG 12

NNNN
DIFESA: DI PAOLA, FURORE IDEOLOGICO CONTRO FORZE ARMATE MA F-35 NON SI TOCCANO =
TUTELIAMO SIGNIFICATIVI INVESTIMENTI E 10MILA POSTI DI LAVORO

Roma, 18 lug. (Adnkronos) - I caccia F35 (Joint strike fighter)?
''Li ho gia' ridotti da 131 a 90. Le Forze armate si chiamano cosi'
perche' dispongono di armamento per svolgere il proprio compito. E il
nostro, come Paese della Nato, e' quello di essere corresponsabile
delle risposte che la comunita' internazionale da' alle crisi. Una
missione che il Parlamento ha approvato''. Lo dice il ministro della
Difesa, Giampaolo Di Paola, in un'intervista al 'Corriere della Sera',
nella quale nota che ''c'e' nell'aria un furore ideologico contro le
Forze armate che non mi spiego''.

''I nostri aerei vanno rinnovati -torna a sottolineare il
ministro- e nel programma degli Jsf, in cui siamo entrati nel 1997,
abbiamo investito risorse significative. A Cameri c'e' un polo di
assemblaggio e manutenzione che non ha eguali se non negli Usa, dove i
Jsf vengono prodotti. Se oggi dovessimo chiudere tutto, butteremmo via
enormi investimenti, metteremmo a rischio 10mila posti di lavoro e
ammazzeremmo il futuro tecnologico di Finmeccanica''.

''La sicurezza -aggiunge- e' un bene condiviso la cui
responsabilita' e' di tutti. Un Paese come l'Italia non puo' sottrarsi
a questo dovere. Le Forze armate possono essere piu' piccole ma non
meno efficienti. Altrimenti si fa prima a chiuderle''. Di Paola va
quindi al contrattacco contro chi vorrebbe un ridimensionamento del
ministero e parla di ''alti papaveri'' ma anche contro chi invoca la
cancellazione degli impegni sugli armamenti e sulle missioni, ''dopo
averle approvate in Parlamento''. (segue)

(Sin/Col/Adnkronos)
18-LUG-12 08:45

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DIFESA: DI PAOLA, FURORE IDEOLOGICO CONTRO FORZE ARMATE MA F-35 NON SI TOCCANO (2) =
VENIAMO DA TAGLIO DA 1,5 MLD, UNICA AMMINISTRAZIONE CHE HA AVUTO
ATTENZIONE COSI' MARCATA

(Adnkronos) - La spending review impone tagli del 10% del
personale e del 20% della dirigenza. Per la Difesa significa ''che nel
triennio 2013-2015 dovremo fare a meno di 18mila unita' militari
-sottolinea il ministro- in un lasso di tempo che puo' aumentare di
due anni per tenere conto dei tempi dei pensionamenti. A questo va ad
aggiungersi il taglio di 3mila civili su un organico di 30mila''.

E a chi sostiene che si poteva fare di piu', Di Paola replica:
''Veniamo da un taglio da 1,5 miliardi che era previsto nella
precedente legge di Stabilita' per il 2012. Siamo l'unica
amministrazione che ha avuto un'attenzione cosi' marcata. E' su questa
riduzione gia' pesante che s'innesta la spending review''. Dunque non
si possono fare maggiori tagli ''perche' non avremmo piu' la capacita'
operativa per svolgere il nostro compito. Vedo sempre fare confronti
con l'Europa a ogni pie' sospinto. E allora -fa notare il ministro
della Difesa- diciamo che la nostra spesa per le Forze armate e' pari
allo 0,84% del Pil mentre la media Ue e' dell'1,6%''.

La spending review chiede tagli alla dirigenza del 20%. A quanto
equivalgono nel suo ministero? ''Tra i militari, a parecchie centinaia
di unita' -spiega- tra i civili, ad alcune decine. Nel mio disegno di
legge il taglio e' anche maggiore. Ma anche qui si e' chiesta la testa
dei re, degli 'alti papaveri', c'e' questo spirito ghigliottinesco...
io pero' non sono Robespierre, infatti la mia proposta l'ho fatta per
tempo e non perche' la gente sia corsa in place Vendome''.

(Sin/Col/Adnkronos)
18-LUG-12 08:47

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