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mercoledì 18 luglio 2012

ANSA-FOCUS/ BORSELLINO: NUOVA STAGIONE PROCESSI PER VERITA'


ANSA-FOCUS/ BORSELLINO: NUOVA STAGIONE PROCESSI PER VERITA'
PENTITI SVELANO DEPISTAGGI E FANNO RIAPRIRE LE INDAGINI
(ANSA) - PALERMO, 18 LUG - La nuova stagione processuale per
la strage di via D'Amelio fara' il suo esordio in aula il 18
ottobre quando si aprira' a Caltanissetta la prima udienza del
processo abbreviato a Fabio Tranchina, il pentito che con
Gaspare Spatuzza ha riscritto gli scenari, i ruoli, le
responsabilita' esecutive dell'uccisione di Paolo Borsellino e
dei cinque poliziotti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela
Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Questo e' il primo processo del nuovo filone che prende le
mosse dall'inchiesta della Procura nissena sui depistaggi, i
falsi pentiti, le ricostruzioni manipolate. Ne e' scaturito un
terremoto giudiziario: il 28 ottobre 2011 sono stati scarcerati
sette imputati gia' condannati con sentenza definitiva (sei
all'ergastolo), l'8 marzo 2012 sono stati arrestati quattro
nuovi imputati per la strage, tra cui il boss Salvatore Madonia,
detenuto per altre vicende di mafia.
Da queste due svolte collegate nasceranno un nuovo
procedimento per Tranchina (quello fissato per ottobre) e un
processo di revisione per gli imputati scagionati che sara'
celebrato davanti alla corte d'appello di Catania. E solo dopo
partira' il Borsellino quater con gli ultimi arrivati: oltre a
Madonia, rampollo di una potente famiglia mafiosa palermitana,
Vittorio Tutino, Salvatore Vitale e Gaspare Spatuzza che ha
confessato, smentendo il falso collaboratore Vincenzo
Scarantino, di avere procurato la 126 poi imbottita di tritolo.
Con loro sara' giudicato un altro falso pentito, Calogero
Pulci, che accuso' e fece condannare Gaetano Murana
coinvolgendolo nelle fasi esecutive della strage. Tutino aiuto'
Spatuzza a rubare la 126 mentre Vitale abitava nello stesso
palazzo della madre del magistrato e per questo divento' la
''talpa'' degli stragisti.
Cruciali nella riscrittura dell'attentato sono state le
dichiarazioni di Spatuzza e di Tranchina. Mentre Spatuzza ha
ricostruito il quadro d'insieme della strategia stragista
fornendo anche dettagli minuziosi sul piano d'attacco, Tranchina
ha confessato di avere acquistato il telecomando che innesco'
l'esplosione e ha svelato il ruolo del boss Giuseppe Graviano:
lo accompagno' nei sopralluoghi in via D'Amelio fino al momento
in cui il boss decise di appostarsi dietro un muro per azionare
l'autobomba.
Nel nuovo filone processuale confluiscono con quelle di
Spatuzza e Tranchina anche le rivelazioni di Antonino Giuffre' e
Giovanni Brusca sulla riunione che alla fine del 1991 avrebbe
convocato Toto' Riina per dare il via alle stragi del 1992. ''Ci
dev'essere la resa dei conti'', avrebbe annunciato Riina davanti
a una lunga lista di obiettivi: con i ''nemici'' storici Falcone
e Borsellino, c'erano un politico ''inaffidabile'', Salvo Lima,
e alcuni politici ''traditori''. Fu ucciso solo Lima, il 9 marzo
1992. Per gli altri il progetto sarebbe rientrato perche'
intanto sarebbe cominciata la ''trattativa'' tra lo Stato e la
mafia. Ma proprio questo contatto riservato avrebbe accelerato
l'eliminazione di Borsellino diventato, ipotizzano i pm di
Caltanissetta, un ostacolo alla ''trattativa''. (ANSA).

YP8-SR
18-LUG-12 15:39 NNNN

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