POLITICA: CASSAZIONE, DIRITTO DI CRITICA SUI PRIVILEGI DELLA CASTA =
SENTENZA SU CAUSA DI RUTELLI CONTRO 'IL GIORNALE' - GIUSTO CHE
CITTADINI SI FACCIANO IDEA SU CIO' CHE ACCADE
Roma, 3 ott. - (Adnkronos) - Diritto di critica sui privilegi
della casta. La legittimazione arriva direttamente dalla Cassazione
che sottolinea come debba essere garantita la liberta' di espressione
soprattutto oggi "in un momento in cui l'opinione pubblica e'
particolarmente attenta ai privilegi veri o presunti della classe
politica". A tale proposito, osserva la suprema Corte, e' piu' che mai
legittimo che i cittadini "si formino opinioni precise sugli
accadimenti" che investono il mondo politico. La quinta sezione penale
si e' cosi' espressa occupandosi di un caso di presunta diffamazione
relativo a tre articoli apparsi sul quotidiano 'Il Giornale' nel 2000
che prendevano di mira Francesco Rutelli, all'epoca sindaco di Roma.
In particolare, ricostruisce la quinta sezione penale con la
sentenza 38437, gli articoli incriminati titolavano: "Rutelli si fa
costruire un mausoleo al cimitero del Verano e ottiene la deroga per
saltare la lista di attesa'; 'Roma: al Verano cimitero dei potenti';
'Per Rutelli quattro giorni, mesi per gli altri'; 'Il pavone del
Colosseo e la faina'. In pratica, negli articoli si discuteva
dell'autorizzazione concessa all'allora sindaco Rutelli per la
realizzazione di una tomba al Cimitero del Verano. Gli autori degli
articoli incluso l'allora direttore Mario Cervi erano stati portati in
Tribunale da Rutelli per rispondere di diffamazione. (segue)
(Dav/Ope/Adnkronos)
03-OTT-12 16:53
NNNN
POLITICA: CASSAZIONE, DIRITTO DI CRITICA SUI PRIVILEGI DELLA CASTA (2) =
(Adnkronos) - Ora la Cassazione, dando ragione al quotidiano, ha
annullato senza rinvio la sentenza della Corte d'Appello di Milano
dell'aprile 2011 "perche' i fatti addebitati non costituiscono reato".
Al di la' del caso in questione, la Cassazione coglie l'occasione per
dare una legittimazione al diritto di critica sui privilegi della
casta. "In un momento in cui l'opinione publica e' particolartmente
attenta ai privilegi, veri o presunti, della classe politica, e' del
tutto evidente che una notizia del genere si prestava ad essere
oggetto di critica e di commenti ironici. Non si puo' negare -prosegue
la Cassazione- l'interesse della pubblica opinione ad una siffatta
notizia".
D'altra parte, annotano ancora i supremi giudici, "nemmeno falsa
e' l'affermazione che l'autorizzazione sia avvenuta in deroga alla
graduatoria perche' una siffatta espressione era stata usata dalla
delibera in questione, deroga che riguardava le persone, anche quelle
ancora in vita, che avevano ottenuto particolari benemerenze, nel
campo sociale e culturale, politico e militare". Piazza Cavour,
inoltre da' atto del fatto che "lo stesso autore del testo aveva
avvertito che la deroga non riguardava il solo Rutelli ma anche altre
persone; le graduatorie inoltre esistevano anche se erano ferme al
1992".
In definitiva, la Cassazione fa notare che "dalla lettura degli
articoli si desume che il caso Rutelli era stato ritenuto emblematico
di un sistema e di una procedura riprovevoli anche se erano validi sia
per la maggioranza che per l'opposizione, come correttamente rilevato
dal giornalista". Insomma non si era in presenza "di un attacco a
Rutelli -avverte la Cassazione-, ma di una critica ad un sistema che
coinvolgeva tutti i politici destinatari di presunti privilegi".
(segue)
(Dav/Ope/Adnkronos)
03-OTT-12 16:58
NNNN
Nessun commento:
Posta un commento