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venerdì 21 marzo 2014

(Rpt) Tumori: seno, da Glasgow un 'manifesto' per gestire... =


(Rpt) Tumori: seno, da Glasgow un 'manifesto' per gestire... =
Tumori: seno, da Glasgow un 'manifesto' per gestire patologia
(AGI) - Glasgow, 21 mar. - (dall'inviato Eliana Ruggiero) -
Tradurre nella pratica clinica quotidiana cio' che emerso negli
studi degli ultimi anni e omogenizzare, attraverso un
'manifesto', il modo per indirizzare alla corretta terapia nei
diversi Paesi, per quanto riguarda il tumore al seno. Sono gli
obiettivi dell'EBCC, la Conferenza europea sul tumore al seno,
che quest'anno si tiene a Glasgow. (AGI)
Eli/Gal (Segue)
211003 MAR 14

(Rpt) Tumori: seno, da Glasgow un 'manifesto' per gestire... (2)=
(AGI) - Glasgow, 21 mar. - Chairman del nono EBCC, Giuseppe
Viale, professore ordinario dell'Universita' di Milano,
direttore della Divisione di Anatomia patologica all'Ieo, che
sottolinea l'importanza del Congresso, al momento uno dei
meeting piu' importanti sul tumore al seno: "Quest'anno sono
stati oltre 3.500 i partecipanti, da 97 Paesi. Da Gran
Bretagna, Svizzera, Cina, Olanda e Italia si contano ciascuno
oltre 100 presenze. Gli abstract presentati sono piu' di
600...insomma una risposta molto soddisfacente". Tra le novita'
emerse, il 'manifesto di Glasgow', "un modo di condividere e
definire quali sono gli elementi essenziali, minimi,
sufficienti nel referto anatomopatologico del tumore della
mammella". Dieci i parametri per "guidare la scelta della
terapia". "Tutti i patologi - continua Viale - devono essere
messi nelle condizioni di poter svolgere questo compito in modo
armonico. Le pazienti devono essere tutte garantite da questi
parametri e il patologo ha la responsabilita' di far emergere
le informazioni sul tumore in modo piu' completo e piu'
accurato possibile" per poter quindi eseguire una terapia
mirata.(AGI)
Eli/Gal (Segue)
211003 MAR 14

(Rpt) Tumori: seno, da Glasgow un 'manifesto' per gestire... (3)=
(AGI) - Glasgow, 21 mar. - In Europa non tutti i parametri sono
garantiti, in Italia "vengono rispettati anche se e' da
migliorare l'accuratezza dei parametri", problema esistente in
tutti i Paesi. "In tutto il mondo - spiega Viale - abbiamo un
tasso di errore nella valutazione di questi parametri intorno
al 10%. Purtroppo una donna su 10 corre il rischio di avere
delle informazioni che conducono a un trattamento che non e'
quello per lei ideale". Il range di errore e' dovuto a un non
ben chiaro percorso dalla biopsia all'analisi del campione.
Ecco quindi l'obiettivo del 'manifesto di Glasgow': pretendere
che i patologi siano consapevoli delle implicazioni cliniche e
siano parte integrante dell'approccio multidisciplinare della
paziente. (AGI)
Eli/Gal
211003 MAR 14

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