ANSA/ Trapianto testa, medico torinese pubblica nuovo studio
Per rivista argomentazioni Canavero 'solide'. Ma restano dubbi
(ANSA) - TORINO, 10 AGO - Vietato dalla legge, impossibile e
fantascientifico per numerosi medici, il trapianto di testa
torna a fare discutere. E a dividere il mondo scientifico. Chi
non ha mai smesso di lavorare all'ipotesi e' Sergio Canavero: un
anno dopo il suo annuncio choc sulla possibilita' di fondere due
diversi tratti di midollo spinale - quello di un corpo donato
col moncone nel collo del soggetto ricevente - il neurochirurgo
torinese pubblica un nuovo studio sulla rivista Frontiers in
Neurology. Che definisce "solide" le sue argomentazioni.
Lo studio, sostiene Canavero, "dimostra come sia possibile
fondere assieme i due monconi di midollo spinale tagliato
chirurgicamente e come siano infondate le attuali conoscenze
neurologiche sulle vie di trasmissione degli impulsi motori". Il
tutto grazie a speciali materiali chimici, chiamati fusogeni o
sigillanti di membrana la cui efficacia, sostiene sempre
Canavero, e' stata dimostrata dalla sperimentazione sui ratti del
Centro Medico dell'universita' Heinrich-Heine di Dusseldorf, in
Germania.
Questo lavoro, secondo il medico torinese, avrebbe dimostrato
che "iniettando un fusogeno fra i due monconi in cui era stato
tagliato il midollo spinale - spiega - i ratti hanno recuperato
pienamente l'uso degli arti". Fantascienza per chi gia' lo scorso
anno contesto' le tesi del neurochirurgo sabaudo evocando
un'immagine della medicina estrema come quella di Frankenstein e
ricordando il divieto per legge, in Italia, di trapiantare
cervello e organi genitali.
Qualcosa di inverosimile dal punto di vista
tecnico-scientifico e non plausibile dal punto di vista
biologico, secondo la scienza tradizionale, anche se per la
rivista che ha pubblicato lo studio Heaven/Gemini - questo il
nome del progetto - "non sara' impossibile ancora a lungo".
"Fantascienza e' soltanto l'incompetenza di chi parla senza
conoscere la materia", ribadisce Canavero, che non entra nel
merito dei risvolti etici della sua scoperta, o presunta tale.
"Io sono soltanto uno strumento - e' la sua posizione - spetta
alla societa' stabilire se utilizzarlo o meno. Credo, pero', che i
tanti Welby che ci sono in Italia, e non solo, potrebbero avere
prospettive ben diverse da quelle di chi cerca l'eutanasia a
tutti i costi".(ANSA).
GTT
10-AGO-14 18:45 NNNN
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