Fino al 15 marzo 2015 è possibile
partecipare alla Consultazione pubblica sul riesame della direttiva sull'orario di lavoro lanciata dalla Commissione europea dopo il fallimento dei negoziati tra le parti sociali,
in merito alla revisione della Direttiva 2003/88/CE che impone ai Paesi membri
di garantire diritti e regole in termini di orario e turni di riposo, per
garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.
La Direttiva attualmente in vigore
fornisce regole minime comuni a tutti gli Stati membri per proteggere i
lavoratori dai rischi per la salute e la sicurezza legati a orari di lavoro
eccessivi o inappropriati e a tempi di riposo e recupero inadeguati. Si applica a tutti i settori di attività,
pubblici e privati, compresi quello sanitario e dei servizi d'emergenza e con
l’esclusione dei lavoratori autonomi, fissando requisiti minimi comuni per
tutti gli Stati membri, tra i quali:
-
periodi
di riposo giornalieri e settimanali per i lavoratori
-
pausa
se l'orario di lavoro supera le sei ore
-
limitazione
dell'orario di lavoro a 48 ore alla settimana in media, compresi gli
straordinari, e a non più di 8 (in media) per periodo di 24 ore, con limiti
ulteriori in caso di rischi specifici o carichi fisici o mentali gravosi
-
diritto
dei lavoratori ad almeno 4 settimane di ferie retribuite all'anno
-
protezione
particolare per i lavoratori notturni
-
diritto
di tutti i lavoratori notturni ad un controllo medico gratuito
-
diritto
ad essere trasferiti "appena possibile" a un lavoro diurno in caso di
problemi di salute legati al lavoro notturno
La consultazione chiama in causa anche alcuni
passaggi poco chiari della Direttiva (ad esempio per quanto riguarda il
servizio di guardia e i periodi di riposo), che in alcuni casi sono giunti
dinanzi alla Corte di giustizia europea. Tra questi, il deferimento avviato nel
febbraio 2014 dalla Commissione UE nei confronti dell’Italia per non aver
applicato correttamente la Direttiva sull'orario di lavoro per i medici del
servizio sanitario pubblico, privandoli del diritto a un limite di ore di
lavoro settimanali e di periodi di riposo minimo giornaliero.
Il dissidio finora incolmabile tra le
parti sociali, al di là delle singole questioni (servizio di guardia, deroghe
alle 48 ore settimanale, ecc.) è costituito essenzialmente dalla richiesta di
maggior flessibilità da parte del mondo delle imprese, mentre i sindacati
chiedono una più efficace protezione.
Dopo la fase di consultazione delle parti
sociali, ora la Commissione punta a raccogliere i contributi del pubblico per
il riesame e la valutazione d’impatto della Direttiva.
La consultazione è basata su un
Questionario, anche in italiano, per la cui compilazione non occorrono più di
10-15 minuti.
(Febbraio 2015)
Per saperne di più:
Scheda informativa a cura della CES (in italiano)
Documento di consultazione (in italiano)
Questionario on-line (in italiano)
http://www.osservatorioinca.org/index.php?p=text&cmd=details&tbl=sezioni_record&cat_id=12&id=912
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