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giovedì 23 maggio 2019

Corte Conti, da 5 dipendenti danno da 17 mln a Roma Capitale

GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2019 18.01.20

Corte Conti, da 5 dipendenti danno da 17 mln a Roma Capitale

XCI62387_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB Corte Conti, da 5 dipendenti danno da 17 mln a Roma Capitale Per illecito discarico di cartelle esattoriali relative a multe (ANSA) - ROMA, 23 MAG - Cancellavano o bloccavano in maniera illecita la riscossione delle cartelle esattoriali relative a multe e violazioni del codice della strada, provocando un danno erariale al Campidoglio di 17 milioni. E' quanto contesta la Corte dei Conti a cinque dipendenti di Roma Capitale ai quali la Guardia di Finanza ha notificato un invito a fornire giustificazioni. Nei confronti dei cinque gia' a gennaio scorso era scattato il sequestro di conti correnti, beni mobili e immobili e partecipazioni societarie. L'indagine nasce da una segnalazione di una funzionaria del Campidoglio che, nonostante le sanzioni e i tentativi dei suoi capi di ostacolarla, si e' rivolta alla Corte di Conti allarmata dall'elevato numero di cartelle esattoriali per cui era stato effettuato il discarico al di fuori delle procedure ordinarie. Gli accertamenti degli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Roma hanno consentito di portare alla luce che gli indagati avevano messo in piedi un vero e proprio "canale parallelo e clientelare, utilizzato dal 2008 al 2015" all'interno del Dipartimento risorse economiche di Roma Capitale, che era a disposizione di un nutrito gruppo di soggetti "privilegiati" in debito con l'erario. Un canale che, dicono le fiamme gialle, era stata realizzato in due modi: attraverso il blocco della procedura di riscossione delle sanzioni amministrative senza alcuna istruttoria o in mancanza dei presupposti di legge o grazie a documenti giustificativi fittizi. Nell'invito a dedurre la Corte dei Conti ha addebitato ai cinque dipendenti oltre al danno patrimoniale derivante dal mancato incasso delle sanzioni anche il danno "da disservizio", quantificato in base agli emolumenti percepiti nel medesimo arco temporale dai responsabili, per aver rinunciato a "perseguire l'interesse pubblico mediante l'esercizio della potesta' punitiva", cosi' compromettendo la funzionalita' e l'imparzialita' degli uffici di Roma Capitale.(ANSA). GUI 23-MAG-19 18:00 NNNN



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