(AGI) - Palermo, 23 mag. - "E' una strumentalizzazione che mi amareggia profondamente. Perche' molto spesso e' il frutto di rappresentazioni non vere". Lo dice il capo della polizia, Franco Gabrielli, rispondendo ai cronisti sulle polemiche legate alla rimozione di alcuni striscioni. Gabrielli e' stato alla Casema Lungaro dove ha incontrato i familiari delle vittime delle stragi. "Cito Palermo e la vicenda della professoressa sospesa dalle autorita' scolastiche. A un certo punto - ha aggiunto - qualcuno attraverso interrogazioni parlamentari ci ha raccontato che la Digos era intervenuta quasi a rappresentare che questo era l'iter. No, la Digos e' intervenuta quando il provvedimento era gia' stato preso semplicemente perche' la Digos fa questo lavoro, acquisisce informazioni. E quindi per capire dalle autorita' scolastiche che cosa aveva fatto questa professoressa e quali erano gli estremi di questo provvedimento". Secondo il capo della polizia, pero', e' stata data una rappresentazione "in maniera strumentale, in maniera irresponsabile, perche' si e' voluta rappresentare una istituzione come al servizio di una parte: e questa e' la modalita' peggiore per rendere un servizio alle istituzioni". Tornando alle polemiche sugli striscioni, Gabrielli prosegue: "Togliere uno striscione da una piazza dove c'e' un comizio non lo considero una limitazione dell'espressione perche' la legge attribuisce ai comizi una particolare garanzia di non turbativa". E poi precisa: "Noi non abbiamo mai dato direttive in senso repressivo. Addirittura quando abbiamo compreso che evidentemente c'era un uso strumentale, il ministro per primo ha dato direttive perche' questa storia degli striscioni finisse. Quando momenti cosi' importanti come il 23 maggio, il 19 luglio e altre date diventano motivi di divisione, non e' una vittoria per qualcuno ma una sconfitta per tutti". (AGI)Pa8/Mrg 16:49 23-05-19
Nessun commento:
Posta un commento